tag:blogger.com,1999:blog-4728902342580130082024-03-13T04:41:00.558+01:00giroVegando in cucinaKatiusciahttp://www.blogger.com/profile/12149413135380368966noreply@blogger.comBlogger183125tag:blogger.com,1999:blog-472890234258013008.post-24880578936176656332017-02-01T08:26:00.001+01:002017-02-01T10:10:28.847+01:00Plumcake con datteri e cioccolato<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgvynPNwCJY5iytnzc0lJgVkcsgZsUfs96go741X9RERFaUPYtjiJ_WHh5m_ItpJzcLlGLgk4FDwpvsXyIUOaml_kpKW_U0UhVnU3pofYzDFJ5PeC5YbgYJ20LmqpERs8en2pyMML44YCd6/s1600/plum-cake-BLOG-OK.jpg" imageanchor="1"><img alt="Cake con datteri e cioccolato senza zucchero" border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgvynPNwCJY5iytnzc0lJgVkcsgZsUfs96go741X9RERFaUPYtjiJ_WHh5m_ItpJzcLlGLgk4FDwpvsXyIUOaml_kpKW_U0UhVnU3pofYzDFJ5PeC5YbgYJ20LmqpERs8en2pyMML44YCd6/s1600/plum-cake-BLOG-OK.jpg" title="Cake con datteri e cioccolato" /></a></div>
<span style="text-align: justify;"><br /></span>
<br />
<div style="text-align: justify;">
In questi quasi due anni di maternità, una delle domande che mi è stata più posta dopo "è brava? dorme? mangia?", è stata sicuramente "ma il blog?", ed io non avevo mai una risposta da dare. Non sapevo effettivamente -e non so tuttora- che cosa ne sarebbe stato di questo angolino del web; più il tempo passava più mi sembrava che abbandonarlo definitivamente fosse la diretta conseguenza, eppure ogni volta che ci pensavo mi dispiaceva così tanto, perché era come dire addio a quella che, per tanti versi, consideravo la parte migliore di me: quella che ci prova, studia, sperimenta, non si abbatte, si diverte e condivide. </div>
<div style="text-align: justify;">
</div>
<a name='more'></a>D'altro canto però la maternità mi ha investito con una tale forza che anche solo pensare di fare qualcosa che non fosse la sola gestione di Sveva e la mera sopravvivenza quotidiana, mi pareva impossibile. Non siamo tutti uguali, per fortuna. Ho visto donne riprendere in mano i propri ritmi a neanche due mesi dal parto, altre che si sono imposte di fare qualcosa per loro stesse almeno una volta al giorno per non impazzire del tutto... Poi ci sono quelle come me, che non riescono ad uscire da questa nuova condizione di vita, riappropriandosi almeno di alcuni pezzetti di quella precedente. Non voglio ergermi a martire o provare a promuovermi come mamma dell'anno, semplicemente non ci riesco, nonostante lo vorrei tanto.<br />
E' strano come scorra il tempo quando si hanno bimbi piccoli: le giornate e le notti sono lunghissime, le ore si rincorrono una sull'altra nel fare più o meno sempre le stesse cose, senza però avere mai un attimo per sé; mentre i mesi vanno velocissimi e senza neanche rendersene conto sono passati anni e, come dicevo nell'ultimo post, quella che eri prima è solo un lontano ricordo. Perché essere mamma ti cambia, anche se torni subito alle tue abitudini e alla taglia dei tuoi jeans, non sarai più come prima. Una volta ho letto che è perché col parto abbiamo lasciato andare una parte di noi stesse e saremo per tutta la vita incomplete, se non nell'abbraccio di nostro figlio. Credo che ci sia della verità in tutto ciò.<br />
<div style="text-align: justify;">
Mi mancano un mucchio di cose di prima, alcune importanti, altre totalmente frivole: le ore di sonno, il mio corpo prima della gravidanza e dell'allattamento, la bellezza di crogiolarsi sul divano senza avere davvero nulla da fare, le docce lunghissime, lo smalto alle unghie, il tempo con Daniele, le colazioni al bar, le cene fuori, il cinema, i concerti, la libertà di fare quello che mi va senza doverlo programmare, la macchina fotografica e, sicuramente, cucinare. Ovvio, lo faccio ancora, ma preparo solo cose velocissime, il più possibile ultra sane di modo che possano andare bene per Sveva, a discapito della mia golosità che langue e batte alla porta...</div>
<div style="text-align: justify;">
Ad ogni modo la scorsa settimana ho fatto due volte di fila questo plumcake per la colazione, dolcificato dal malto e dai datteri, reso soffice dal latte di cocco e nutrizionalmente più completo grazie alla farina di lupini, e ho avuto voglia di condividerlo qui.</div>
<div style="text-align: justify;">
Quindi non so ancora che ne sarà di Girovegando in cucina, in stasi da troppo tempo per un mondo che va così veloce come quello dei blog, ma oggi è qui, con questa ricetta che spero possa essere di ispirazione per qualcuno di voi. O forse solo per riappropriarmi di un pezzettino di me.</div>
<span style="text-align: justify;"><br /></span>
<span style="text-align: justify;"><b>Ingredienti per uno stampo 26x12 cm:</b></span><br />
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
400 g farina tipo 1 (semintegrale)</div>
<div style="text-align: justify;">
25 g farina di lupino *</div>
<div style="text-align: justify;">
25 g amido di mais</div>
<div style="text-align: justify;">
16 g lievito in polvere</div>
<div style="text-align: justify;">
1 cucchiaino raso di cannella</div>
<div style="text-align: justify;">
scorza grattugiata di un limone non trattato</div>
<div style="text-align: justify;">
200 ml latte di cocco (quello denso in lattina)</div>
<div style="text-align: justify;">
220 g malto di mais</div>
<div style="text-align: justify;">
2 cucchiai di olio di riso</div>
<div style="text-align: justify;">
100 g latte di avena (o soia, riso, mandorle)</div>
<div style="text-align: justify;">
80 g datteri denocciolati e tritati </div>
<div style="text-align: justify;">
100 g cioccolato fondente tagliato a cubetti </div>
<div style="text-align: justify;">
<br />
* non è indispensabile, se non ce l'hai sostituiscila con farina di tipo 1</div>
<div style="text-align: justify;">
<br />
<b>Procedimento:</b></div>
<div style="text-align: justify;">
<br />
Preriscalda il forno a 180°.<br />
Versa in una ciotola le farine, l'amido e il lievito setacciati. Aggiungi la cannella e la scorza di limone; mescola.<br />
In una caraffa unisci il latte di cocco (deve essere in formato liquido, se si è solidificato scaldalo un po'), il malto, l'olio e rimesta con una forchetta finché non si crea un composto fluido ed omogeneo.<br />
Unisci questi ingredienti liquidi a quelli secchi e mescola velocemente con una spatola, aggiungi a filo il latte di avena fino ad ottenere un composto piuttosto consistente e non troppo liquido.<br />
Aggiungi i datteri e il cioccolato e mescola distribuendoli uniformemente nell'impasto. Versa nello stampo precedentemente unto e inforna per 40-45 minuti, e comunque finché uno stecchino conficcato al centro esce pulito. Fai raffreddare e sforma dallo stampo.<br />
<br />
Un abbraccio forte.<br />
<br /></div>
Katiusciahttp://www.blogger.com/profile/12149413135380368966noreply@blogger.com24tag:blogger.com,1999:blog-472890234258013008.post-89372681091975924882016-04-29T10:29:00.001+02:002016-04-29T10:29:51.451+02:00Cheesecake crudista alle fragole<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
</div>
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjCePJKcbbrsTOO-TkngwFqVtpzKhzN1JSYgrlkgQ0DAeqrWHxMJJpyC39I1H8m6ZmLqs8D3N_3Hzm0TSqqjvVs69domfwlT6j0kXZqrN9m2wYSGqQVnkGkWXpSLE1bA9XUnMJzgFGgj7-5/s1600/Torta-di-fragole-raw-blog3.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img alt="cheesecake raw alle fragole" border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjCePJKcbbrsTOO-TkngwFqVtpzKhzN1JSYgrlkgQ0DAeqrWHxMJJpyC39I1H8m6ZmLqs8D3N_3Hzm0TSqqjvVs69domfwlT6j0kXZqrN9m2wYSGqQVnkGkWXpSLE1bA9XUnMJzgFGgj7-5/s1600/Torta-di-fragole-raw-blog3.jpg" title="Cheesecake raw alle fragole" /></a></div>
<br />
<div style="text-align: justify;">
Quando ero solita passare il mio tempo libero sbirciando decine di blog ogni giorno, ci rimanevo sempre un po’ male quando vedevo che qualcheduno non era più aggiornato da molto tempo, senza un saluto o una spiegazione. Provavo la stessa sensazione che proverei ad entrare in una casa disabitata, ma con ancora i piatti della colazione sul tavolo e i cappotti appesi all’ingresso. Penso che sia la presenza dell’assenza a destabilizzarmi, quando la mancanza di qualcuno diventa talmente forte e invadente da essere palpabile. In questo lungo ed intenso anno mi è capitato di tanto in tanto di venire a vedere come stava questo mio angolino virtuale, ma il più delle volte chiudevo tutto velocemente per non provare quel senso di abbandono che mi rendeva immediatamente un po’ triste. Girovegando in cucina, quel raccoglitore di foto e parole così importante negli anni passati, era diventato lui stesso la presenza dell’assenza. La mia assenza, non solo in quanto blogger, forse proprio della persona che ero prima e che non tornerò più.<br />
<a name='more'></a></div>
<div style="text-align: justify;">
Diventare mamma è stata ed è l’esperienza più intensa di tutta la mia vita, non c’è stato giorno in questo anno in cui non abbia dato il 100% di me stessa, per cercare di essere sempre un pochino migliore. Ho eliminato ogni forma di egoismo per dedicarmi completamente alla mia bambina, per cercare di essere per lei la madre migliore che io possa immaginare e, probabilmente, quella che avrei voluto. E’ un’esperienza che ti arricchisce immensamente, ma richiede tanto sacrificio e a volte qualche lacrima. Le settimane e i mesi passavano e mi rendevo conto che la persona che credevo di essere, non c’era più. Non c’era più tempo né voglia per seguire quelle passioni che negli ultimi anni mi avevano dato così tanto, niente cucina, fotografia o libri da sfogliare. In compenso però stavo crescendo una bambina felice, serena, sorridente con tutti e con una gran voglia di entrare a fare parte del mondo a pieno titolo. Io, da sempre incapace di prendermi cura anche solo di me stessa, cresco Sveva... e lei è felice di essere qui con me. E’ una soddisfazione talmente grande che è difficile da spiegare a parole. Ora tutto il mio mondo ruota attorno a lei e anche se le persone mi dicono che dovrei riprendermi in mano la mia vita, le mie abitudini, e io per prima a volte senta la mancanza di alcune cose che facevo prima e ora non più, dentro di me so che dedicarmi totalmente a lei con anima e corpo è la cosa migliore per entrambe.<br />
Non a caso, anche questa torta è stata fatta per lei. Il 22 aprile la mia bimba ha compiuto 1 anno e ho pensato di farle un dolce che potesse assaggiare, da qui l’idea di una torta crudista. Sana, veloce, nutriente e buonissima, a detta di tutti. A vederla era così bella che mi è venuta voglia di fotografarla... da quel giorno è passata una settimana e oggi invece è il mio di compleanno. Così ho voluto farmi un regalo e tornare qui con un post. A ricordarmi che non ho perso nulla di quello che avevo, è solo in pausa. Nel mentre in cui la cucina riposa, una bimba cresce felice con la sua mamma e questo è davvero il dono più bello che qualcuno possa farmi.<br />
<br />
Note sulla ricetta:<br />
In primis grazie a Romina di <a href="http://www.sugarless.it/" target="_blank">Sugarless</a> per i consulti telefonici e per avermi ispirata con la sua ricetta.<br />
Come è lei stessa a dire serve un frullatore molto potente per ottenere una crema liscia senza fonderlo; io non ho un Vitamix o qualcosa di simile, ma un semplice Philips molto capiente e abbastanza forte e ce l’ho fatta in ogni caso. Se però possedete un robot da cucina piuttosto economico forse non è la torta che fa per voi, perché c’è rischio che si rompa.<br />
<br />
<span style="font-size: x-small;">Ricetta ispirata da <a href="http://www.sugarless.it/?p=1599" target="_blank">questa</a> di Sugarless</span><br />
<b>Ingredienti per uno stampo a cerniera da 26 cm:</b><br />
<br />
Per la base:<br />
190 g di datteri senza nocciolo<br />
180 g di cocco in scaglie<br />
un pizzico di sale<br />
<br />
Per il ripieno:<br />
430 g di anacardi ammollati una notte in acqua fredda<br />
230 g di sciroppo d’agave<br />
280 g di fragole<br />
60 g di acqua pulita<br />
un pizzico di sale<br />
230 g di olio di cocco fuso<br />
<br />
Per la decorazione:<br />
fragole<br />
fiori di biancospino<br />
<br />
<b>Procedimento:</b><br />
Iniziamo preparando la base mettendo nel robot da cucina i datteri e azionando fino a ridurli in purea; se dovessero attaccarsi lungo le pareti bloccate il motore e con una spatola riportateli verso il centro. Alla fine dovremo ottenere un composto con meno pezzetti visibili possibili. A questo punto aggiungiamo il cocco e il sale, frulliamo ancora e versiamo il composto sullo stampo precedentemente unto. Distribuiamolo con le mani, spingendo delicatamente. Mettiamo a riposare in freezer mentre ci occupiamo del ripieno.<br />
Laviamo il robot da cucina e mettiamovi gli anacardi scolati, l’agave, le fragole tagliate a pezzetti, l’acqua e il sale. Iniziamo a frullare, fermando le lame quando il motore si surriscalda troppo. Dovremo ottenere una crema liscia, priva di granelli e possono occorrere 5-7 minuti nel frullatore, a seconda della potenza del vostro modello. Quando avremo una crema liscia, con le lame in movimento versiamo lentamente l’olio di cocco fuso. Frulliamo solo finché i due composti sono amalgamati. Versiamo il ripieno ottenuto sulla base di datteri e lasciamo in freezer per una notte.<br />
Scongeliamo la torta 1-2 ore prima di servirla, decorandola con le fragole e i fiori. Si conserva in frigorifero per qualche giorno.<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhhWJyDk6OsptL8lDiy2cACV92ICPWrdQqYEGrTW7TRyfuYAKvDdaEOjaH11uaxjilmPO0pDaqVaBsGNx-qVIn2x2tAGXKICkrH9rcix3-ZnUVWjHu17t_GxRRijZw5x20kc_80yvP81HbQ/s1600/Sveva-blog.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhhWJyDk6OsptL8lDiy2cACV92ICPWrdQqYEGrTW7TRyfuYAKvDdaEOjaH11uaxjilmPO0pDaqVaBsGNx-qVIn2x2tAGXKICkrH9rcix3-ZnUVWjHu17t_GxRRijZw5x20kc_80yvP81HbQ/s1600/Sveva-blog.jpg" /></a></div>
<br />
Un saluto anche dalla mia Sveva, qui a 8 mesi.<br />
A presto.<br />
<br /></div>
Katiusciahttp://www.blogger.com/profile/12149413135380368966noreply@blogger.com19tag:blogger.com,1999:blog-472890234258013008.post-38641457269769712722015-05-22T13:03:00.000+02:002015-05-22T13:03:18.145+02:00Un mese di te<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg39_8cyv2F7YDuFfvovYjX8xZxKADJvH7hZTcQW_u5cYwoi16klhGVk2D82Mebu7Tn3TjgPQDCmoqtt8hu-o26664bbROoqNSPOpb1Fplf2ARRlsEAGyUm8MLZF0i-fyRYj0nhVOydQ5TF/s1600/35-settimane-blog.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg39_8cyv2F7YDuFfvovYjX8xZxKADJvH7hZTcQW_u5cYwoi16klhGVk2D82Mebu7Tn3TjgPQDCmoqtt8hu-o26664bbROoqNSPOpb1Fplf2ARRlsEAGyUm8MLZF0i-fyRYj0nhVOydQ5TF/s1600/35-settimane-blog.jpg" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">37 settimane</td></tr>
</tbody></table>
<span style="font-size: x-small;"> </span><br />
<span style="text-align: justify;">Mi sono sentita spesso dire che i nove mesi della gravidanza servono alla mamma per prendere confidenza col nuovo ruolo che avrà, per iniziare a conoscere la persona che porta dentro di sé e per accogliere tutti i cambiamenti che inevitabilmente arriveranno. Ed è vero, nel corso delle mie 41 settimane ho imparato ad accettare le nausee che mi hanno piegata in due nei primi lunghissimi mesi, il mio corpo che non era più solo il mio -perché era nostro-, la pancia sempre un po’ più grossa, fino al punto che riuscire a girarsi nel letto era un’impresa titanica. Ho imparato a conoscere e riconoscere la mia bambina e i suoi movimenti con cui si è iniziata a fare sentire: delicati passaggi che mi sfioravano dentro e mi davano la prova concreta che qualcuno lì c’era davvero. Mi sono immaginata centinaia di volte nel ruolo di mamma, fino al punto da sentirmi davvero pronta per diventarlo, consapevole che il vero primo passo in questa direzione sarebbe avvenuto durante il parto... e così è stato. </span><br />
<a name='more'></a><span style="text-align: justify;">Avrete sicuramente sentito storie di parti angoscianti, di dolori ingestibili che non si riescono a sopportare, perché ti spezzano; di grida, sangue e paura... quello che però forse non vi hanno mai raccontato, è l’altra faccia della medaglia. Sì, i dolori del travaglio possono essere a tratti insopportabili. Sì, ci sono dei momenti in cui si pensa di non farcela più, perché è tutto troppo. Sì, le urla che escono non sembrano uscire realmente da voi, perché sono estremamente forti e profonde. Sì, quel dolore ti piega, ti fa piangere, ti fa paura... ma ha un senso. Ed è proprio quando prendi consapevolezza che tutta quella sofferenza ha un unico grande scopo, che trovi la forza di andare avanti, di stringere i denti, di sopportare l’ennesima contrazione che non ti lascia più un minuto per riprenderti, di dare un’altra spinta, che speri sarà l’ultima, ma anche se non lo sarà andrai avanti perché ce la puoi fare.</span><br />
<div style="text-align: justify;">
Forse non vi hanno mai detto che è durante il parto che da donne si diventa mamme. E’ il grande rito di passaggio, il momento in cui tutta la consapevolezza e l’accettazione, nate nei nove mesi precedenti, prendono forma in un unico grande ruolo che ci si porterà dietro per tutta la vita.</div>
<div style="text-align: justify;">
E’ passato un mese da quando tutto è accaduto, da quando le contrazioni cominciate 36 ore prima hanno iniziato a farsi sempre più forti, fino al punto da rendermi conto che il momento tanto atteso era vicino. Dieci ore dopo è nata Sveva, con i suoi 3, 365 kg, 50 cm di lunghezza e una testa piena di capelli neri. Ricorderò per sempre quegli attimi: quando tutto d’un tratto ogni dolore è finito e la stanza si è riempita del suo pianto, le lacrime di gioia con cui Daniele mi ha detto che lei era splendida e io ero stata bravissima, quando la mia meravigliosa ostetrica Rachele me l'ha posata delicatamente in braccio, come Sveva si sia attaccata subito al seno e ci siamo guardate occhi negli occhi... e la voce dolce e calda di Rachele che mi diceva che lei ancora non vedeva niente, tranne me. </div>
<div style="text-align: justify;">
Non ci sono parole per spiegare tutto, anzi, forse non c’è proprio lessico per dare l’idea di che cosa sia successo in quei momenti. L’unica cosa di cui ho certezza è che in quella stanza, con la mia bambina in braccio, ho compreso profondamente la grande forza del corpo femminile, di come la nascita non sia quello che i film o gli ospedali ci vogliono tristemente raccontare, ma come tutto abbia un senso profondo che va compreso e vissuto, e che il dono finale ripaga ogni forma di dolore. E sono stata felice. Sì, felice di avere provato tutto, di avere sopportato ogni attimo intensamente e di avere avuto fiducia in me e in Sveva, mia figlia.</div>
<div style="text-align: justify;">
Quando il 22 aprile alle 10.02 lei ha deciso di venire al mondo, io sono nata una seconda volta. Sono nata per lei, sono diventata la sua mamma.</div>
<div style="text-align: justify;">
E allora grazie amore mio, perché io non ne avevo idea che la gravidanza prima e la maternità poi potessero essere così intense da farmi capire il vero senso per cui sono qui... sono qui per te, lo sono sempre stata. Sono nata 28 anni prima per aspettare di averti dentro di me e per poi stringerti tra le mie braccia. </div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjnS0iwAV2zzq6i2lvorLuHSM8Lx4Me3LxxHGSAprTQNEqMWQ28w1C4sa2V33ll7tlLahVp_xIJcrS0kFC2lsCspesWrBfNac_-O-hPkPjQlxEkDPLlbnIvoc0ejAmkVINN8aTUj-U0EP1X/s1600/Mamma-e-Sveva.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjnS0iwAV2zzq6i2lvorLuHSM8Lx4Me3LxxHGSAprTQNEqMWQ28w1C4sa2V33ll7tlLahVp_xIJcrS0kFC2lsCspesWrBfNac_-O-hPkPjQlxEkDPLlbnIvoc0ejAmkVINN8aTUj-U0EP1X/s1600/Mamma-e-Sveva.jpg" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Sveva a 13 giorni</td></tr>
</tbody></table>
<div style="text-align: justify;">
<br />
<br />
<br />
Nel periodo in cui ero incinta la cosa che cercavo di più in rete erano le esperienze altrui, perché mi faceva piacere leggere consigli, nuove idee e sensazioni di chi ci era già passato. Proprio per questo, ci tengo anch’io a scrivere alcune cose che per me sono state fondamentali durante la gravidanza prima e il parto poi:<br />
<br />
1) Durante la gravidanza INFORMATEVI. E’ fondamentale per capire ciò che volete davvero per voi, il vostro parto e vostro/a figlio/a. Purtroppo ormai quello che è l’avvenimento più naturale del mondo si è totalmente ospedalizzato e si è perso il concetto di naturale. Eppure è ciò che dovrebbe essere: il corpo femminile è biologicamente e anatomicamente perfetto per procreare, senza bisogno di troppa medicina. Partendo da questo presupposto leggete quanto più possibile sugli argomenti che vi interessano davvero. Io ho trovato profondamente illuminante e fondamentale per il mio percorso La gioia del parto di Ina May Gaskin e Per una nascita senza violenza di F. Léboyer.<br />
<br />
2) Se opterete per un parto il più possibile naturale il mio consiglio è quello di cercare una brava ostetrica e farvi seguire da lei il prima possibile. Io, purtroppo, sono arrivata ad averne una -Rachele- quando ormai la mia gravidanza era già molto avanzata, mentre prima andavo mensilmente dal ginecologo. Tornassi indietro cambierei radicalmente tutto. Purtroppo nel nostro paese alle ostetriche non viene molto riconosciuto il ruolo fondamentale che hanno nell’accompagnare la futura mamma, ed è un vero peccato, perché per quel che mi riguarda la figura di Rachele e la sua presenza è uno dei ricordi più belli che mi porterò dietro di tutta l’esperienza. Non vi serve realmente un’ostetrica per fare nascere vostro figlio, perché sia sa, i bimbi nascono da soli da che mondo è mondo. Vi serve un’ostetrica per dare un senso a tutto quando voi non riuscirete più a trovarlo, perché troppo frastornate dall’ansia prima e dal dolore poi. Sarà solo una parola, un abbraccio, un consiglio, una figura che alle tre di notte vi riempie una vasca di acqua calda... ma sono queste le cose che vi faranno sentire davvero meglio, e non i farmaci. Lei vi aiuterà a comprendere e ad accettare quel dolore, a non tentare di combatterlo, ma a viverlo pienamente. Questa è la vera chiave per affrontare bene il parto.<br />
<br />
3) Cercate un buon corso pre parto. In genere tutte le città hanno quelli gratuiti offerti dal consultorio, magari provate ad andarci, ma se vedete che non è quello che cercate trovatene un altro più incline alle vostre esigenze. Io ad esempio mi sono trovata benissimo in un centro antiginnastica, dove in un clima amorevole e femminile noi future mamme prendevamo coscienza del nostro corpo, con la respirazione e attivando muscoli sopiti, come quelli della bocca o della pianta del piede. Può sembrare inutile ai fini del parto, ma vi assicuro che non è così... provare per credere. ;-)<br />
<br />
4) Se decidete di partorire in ospedale, compilate un piano del parto. Per fare in modo che le vostre richieste siano totalmente rispettate è meglio mettere nero su bianco quali sono e che cosa vi aspettate di ottenere dalla struttura che vi ospita. In rete trovate diversi esempi da cui prendere spunto e leggerli è un buon modo per conoscere pratiche che potrebbero venirvi fatte senza che voi ne abbiate mai sentito parlare (episiotomia, manovra di Kristeller, induzione con ossitocina, taglio repentino del cordone ombelicale, soluzioni glucosate, somministrazione di vitamina K e collirio...). Essere informate e scegliere consapevolmente è il primo grande atto che potete fare come mamme per vostro figlio e anche per voi come donne.<br />
<br />
5) Quando è ancora dentro di voi, parlate con il vostro bimbo. Chiedetegli che cosa sarebbe meglio che facesse e abbiate fiducia in lui/lei. So che sembra incredibile, ma loro vi ascoltano per davvero. Hanno una loro volontà, ma sono lieti di fare quello che la mamma chiedo loro, in modo da renderla felice. Sveva me ne ha dato prova più di una volta. <br />
<br />
6) Appena il vostro bimbo nasce fatevi aiutare da un’ostetrica ad attaccarlo subito al seno. La repentinità con cui avviene il primo attacco è uno degli elementi più importanti che porterà ad un buon allattamento. Durante la degenza in ospedale attaccatelo più volte possibile, anche se vi sembra che non esca niente. Il latte arriva alla mamma quando si sente in un luogo sicuro ed è tranquilla, quindi la maggior parte delle volte avviene con il ritorno a casa.<br />
<br />
7) Prendete seriamente in considerazione la possibilità di partorire in casa. Io purtroppo non l’ho fatto e me ne sono pentita. Ho vissuto quasi tutto il travaglio in casa con Daniele e Rachele e ripensandoci sono state ore intense che ricordo con grande gioia; un po’ meno il momento in cui sono arrivata in ospedale... non perché si siano comportati male, ma semplicemente perché dall’intimità di casa mia mi sono ritrovata in un struttura sanitaria con tutte le sue implicazioni. Tornassi indietro partorirei Sveva nel nostro letto. Voi, almeno, pensateci.<br />
<br />
Ci sarebbero tante altre cose da dire, ma questo è -o almeno, era- un blog di cucina e non voglio tediarvi oltre. Concludo dicendo che sicuramente vi sentirete ripetere a iosa che dopo il parto la vita cambia, ed è vero. Siete prima di tutto voi che cambiate radicalmente, come potrebbe non esserlo anche la vostra quotidianità? Vi assicuro però che non rimpiangerete nulla di prima... forse solo qualche ora di sonno, ma ci sarà tanto tempo dopo per dormire.<br />
I bimbi crescono in fretta, godeteveli il più possibile, perché piccoli come appena usciti dal vostro ventre non lo saranno mai più e quando lo realizzerete vi sentirete un po’ tristi e correrete ad abbracciare il vostro bimbo che è poco distante da voi, sempre lui, ma già così diverso.<br />
<br />
Un abbraccio da me e Sveva.<br />
</div>
Katiusciahttp://www.blogger.com/profile/12149413135380368966noreply@blogger.com12tag:blogger.com,1999:blog-472890234258013008.post-39229479369241635672015-01-23T10:00:00.000+01:002015-01-23T11:03:27.146+01:00Ciambella con fichi secchi e noci<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
</div>
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgTTC5snggPj_QtmjrtxjMNrmQbC5HVdf_RfVsHzrefpHNN-743VRbI7K56Ida2n0XzFDVT5NPBFicEDj81mosm6AUg388WYokZAVJfZuTo_UK3sXOzETjX1F24ZBn-PyyE4JMJMqgehc9O/s1600/Ciambella-con-fichi-secchi-e-noci-blog3.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img alt="Ciambella vegan con fichi secchi e noci" border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgTTC5snggPj_QtmjrtxjMNrmQbC5HVdf_RfVsHzrefpHNN-743VRbI7K56Ida2n0XzFDVT5NPBFicEDj81mosm6AUg388WYokZAVJfZuTo_UK3sXOzETjX1F24ZBn-PyyE4JMJMqgehc9O/s1600/Ciambella-con-fichi-secchi-e-noci-blog3.jpg" title="Ciambella con fichi secchi e noci" /></a></div>
<br />
<div style="text-align: justify;">
Cinque mesi senza pubblicare una ricetta, cinque mesi in cui tutto è cambiato e dove lo stesso cibo ha assunto una valenza differente nella mia vita. Proprio da questo punto di vista, il primo periodo della gravidanza è stato molto duro perché ho avuto due mesi ininterrotti di nausee e vomito, dove l’unica cosa che riuscivo a mangiare erano fette biscottate e pasta in bianco. </div>
<div style="text-align: justify;">
Ora le cose vanno decisamente meglio, mi è tornato un buon appetito (anche se ancora non tollero alcune cose che prima adoravo, coma aglio, cipolla e peperoni), ma comunque non passo molto tempo a sperimentare ai fornelli, in parte perché fisicamente mi stanco molto più facilmente rispetto a prima, e in parte perché ho voglia di fare altro. Probabilmente in previsione dei prossimi mesi in cui avrò davvero pochissimo tempo per me, mi piace trascorrere le giornate a guardare bei film, leggere libri, ascoltare musica, appisolarmi appena il mio corpo lo richiede. Mi prendo tempo per me stessa e cucino cose molto semplici, veloci e che richiedono poche pentole da sporcare :D<br />
<a name='more'></a></div>
<div style="text-align: justify;">
E’ innegabile però il fatto che il blog mi manchi, mi manca fotografare, condividere, rispondere ai commenti, preparare i set e inventare storie nella mia testa che poi prendono forma in un’immagine... perché, come dico sempre, il cibo è polivalente ed è un soggetto straordinario per viaggiare con la fantasia. Sono però attorniata da così tanti pensieri che faccio fatica a concedermi questa distrazione: aprile si avvicina velocemente e -penso come ogni neo mamma- vivo nella tremenda inquietudine che non sarò all’altezza dell'evento. Ho in mente idee ben precise su come mi piacerebbe crescere la mia bimba (già, pare proprio che sia femmina!), ma ho paura di non riuscire: così passo il tempo a disposizione ad informarmi su parti naturali, bravi pediatri della mia zona, pannolini lavabili, allattamento, co-sleeping... e mi sembra di non imparare nulla, o solo un infinitesimo di quello che mi servirà. Sarà vero che poi l’istinto materno farà tutto il resto, ma decidere di essere una mamma leggermente controcorrente rispetto alla folla porta un carico d’ansia non indifferente... almeno a me.<br />
Detto questo, non so se tornerà ad esserci la stessa passione e costanza per il blog che mi muoveva prima, ma l’altra settimana ho fatto questa ciambella semplicissima e per la prima volta dopo tanto tempo ho pensato che mi sarebbe piaciuta fotografarla e darvi la ricetta. Ovviamente non è nulla di che, ma a noi è piaciuta tantissimo: rustica, aromatica e che sa di casa. Ideale per la colazione, ma anche per la merenda.</div>
<div style="text-align: justify;">
Condividerla mi è sembrato proprio necessario ;-)</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-size: x-small;">Ricetta ispirata alla torta istriana di <a href="http://www.amazon.it/Pasticceria-vegana-Dunja-Gulin/dp/8857305090" target="_blank">Pasticceria vegana</a></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<b>Ingredienti per uno stampo da 23 cm:</b></div>
<div style="text-align: justify;">
170 gr farina 0</div>
<div style="text-align: justify;">
90 gr farina di mais</div>
<div style="text-align: justify;">
3 cucchiaini di lievito in polvere</div>
<div style="text-align: justify;">
1 cucchiaino di bicarbonato</div>
<div style="text-align: justify;">
un pizzico di sale</div>
<div style="text-align: justify;">
un pizzico di vaniglia in polvere</div>
<div style="text-align: justify;">
130 gr zucchero di canna chiaro</div>
<div style="text-align: justify;">
1 cucchiaino di aceto di mele</div>
<div style="text-align: justify;">
150 ml latte di soia non aromatizzato</div>
<div style="text-align: justify;">
65 ml olio di riso</div>
<div style="text-align: justify;">
2 cucchiai di rum</div>
<div style="text-align: justify;">
la scorza grattugiata e il succo di un’arancia non trattata</div>
<div style="text-align: justify;">
100 gr noci sgusciate, tritate grossolanamente</div>
<div style="text-align: justify;">
90 gr fichi secchi tritati</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<b>Procedimento:</b></div>
<div style="text-align: justify;">
In un’ampia ciotola setacciamo le farine, il lievito, il bicarbonato. Aggiungiamo il sale, la vaniglia e mescoliamo con una frusta. </div>
<div style="text-align: justify;">
In un’altra ciotola mescoliamo il latte di soia, l’aceto, l’olio, lo zucchero, il rum, il succo e la scorza d’arancia. Misceliamo finché lo zucchero non è quasi completamente sciolto e aggiungiamovi anche i fichi.</div>
<div style="text-align: justify;">
Uniamo questi ingredienti liquidi a quelli secchi e mescoliamo delicatamente con una spatola, non eccessivamente altrimenti la torta risulterà gommosa e non lieviterà bene. Aggiungiamo le noci e diamo un’ulteriore rimestata.</div>
<div style="text-align: justify;">
Distribuiamo l’impasto in una tortiera unta e livelliamo la superficie con la spatola.</div>
<div style="text-align: justify;">
Cuociamo in forno preriscaldato a 180° per 30-35 minuti, finché uno stecchino conficcato al centro esce pulito.</div>
<div style="text-align: justify;">
Lasciamo raffreddare completamente prima di togliere la ciambella dallo stampo e serviamo, a piacere, con una spolverata di zucchero a velo.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Un abbraccio e a presto.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
Katiusciahttp://www.blogger.com/profile/12149413135380368966noreply@blogger.com9tag:blogger.com,1999:blog-472890234258013008.post-85746256771279701122014-12-15T12:47:00.002+01:002015-12-21T15:05:24.927+01:00Life is what happens to you while you’re busy making other plans<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
</div>
<span style="text-align: justify;">Ad agosto pensavo alle conserve da preparare in previsione dell’inverno, progettavo ciò che c’era da fare prima dell’arrivo dell’autunno, organizzavo nella mia mente le attività a venire, i posti da vedere, le mostre fotografiche da visitare, le città in cui fare gite domenicali appena fosse rinfrescata l'aria, le foto da scattare e da incorniciare per poi appenderle in casa... </span><br />
<div style="text-align: justify;">
Non lo sapevo minimamente, non lo immaginavo neanche nei miei più lontani pensieri, eppure le cose erano già in corso di cambiamento, mi preoccupavo di portare avanti le mie piccole e consuete azioni quotidiane quando la vita aveva già scelto altro per me.</div>
<div style="text-align: justify;">
Perché io questo l’ho sempre intuito e poi ne ho avuta l’ennesima conferma: ci affanniamo e sgomitiamo per fare in modo che tutto sia come ce lo eravamo immaginati, pensiamo di avere il pieno controllo su tutte le nostre decisioni e poi scopriamo che i più grandi cambiamenti avvengono quando crediamo di non essere pronti, perché nessuno ci aveva preparati a quell’istante, al momento in cui ci guardiamo allo specchio e ci rendiamo conto che ora tutto è diverso. Sì, se vuoi potrà tornare ad essere come prima, ma davvero come prima non lo sarà mai, perché questa volta è stata la vita a scegliere per te e non l’ha fatto con delicatezza, ma ti ha investita come una tempesta di sabbia, dove non hai appigli, non riesci a tenere gli occhi aperti e ti sembra che non ce la farai a gestire tutto, perché il tutto questa volta è davvero troppo grande. E tu hai solo 27 anni, non hai ancora un lavoro, ma hai dei progetti, dei sogni tuoi, e sei convinta che non potrai più portarne avanti uno in questa tempesta che non si placa e tutto modifica, che non sei pronta per prendere decisioni così importanti, che proprio questo non era il momento adatto... e guardi in faccia il tuo destino, che per l’ennesima volta con te sembra si diverta più che con altri, facendoti sgambetti che minano quel briciolo di solidità che in tanti anni di duro lavoro su te stessa sei riuscita a raggiungere.</div>
<div style="text-align: justify;">
I giorni passano e benché tu ancora non lo stia capendo, non è solo quello attorno a te che si modifica e ti travolge, ma la tempesta è soprattutto dentro di te e ti ha già cambiata, ti sta rendendo una persona nuova, quel genere di persona che non credevi saresti mai stata.</div>
<a name='more'></a><br />
<div style="text-align: justify;">
Ad agosto, sul finire del mese, è iniziata quella tempesta di sabbia nel momento in cui ho scoperto di essere incinta. Io, la Katy che è sempre stata la piccola di casa, la sorellina che ancora studiava, quella che ancora piange e non trattiene le emozioni come si confà ad un adulto, scopro che diventerò mamma e mi destabilizzo. Penso che non ce la farò, perché credo soprattutto di non volerlo davvero, e poi perché mi sono sempre ripetuta che non potrei mai occuparmi di un bimbo in totale balia delle mie azioni, perché faccio ancora troppa fatica ad occuparmi di me stessa, dei miei cambi repentini di umore, del mio senso di inadeguatezza che cerco di combattere, ma non mi dà tregua.</div>
<div style="text-align: justify;">
Mentre però mi perdo in questi pensieri, la vita sta andando avanti -letteralmente- e la tempesta che ho dentro inizia a modificare pian piano il mio punto di vista, e mi rendo conto di come quello che mi sia successo forse sia davvero un dono, magari quel grande cambiamento di cui ho sempre avuto bisogno... passano le settimane e la tempesta si arresta, ha fatto il suo corso. Mi osservo attorno, mi guardo dentro e vedo che tutto è cambiato, ma io sono ancora in piedi, sono sopravvissuta al turbinio che non si placava, che mi aveva messa a terra, e che oggi non posso che ringraziare.</div>
<div style="text-align: justify;">
Quella tempesta del cuore mi ha resa infinitamente diversa e indiscutibilmente migliore, più forte, più tenace, più consapevole di ciò che davvero è importante. Probabilmente quella tempesta ha posto le basi del mio essere mamma. </div>
<div style="text-align: justify;">
Ora mi guardo allo specchio col sorriso, vedo il mio corpo che cambia e si adatta a questa grande magia, accarezzo la pancia che è sempre un po’ più grossa, parlo con chi c’è dentro sperando che in un qualche modo possa sentirmi, gli chiedo scusa per quella titubanza iniziale e gli ripeto che non c’è nulla al mondo che desideri più di vedere il suo viso.</div>
<div style="text-align: justify;">
Forse mamme non si nasce, ma di certo lo si diventa. Io ho avuto bisogno di una tempesta emotiva, ma non rimpiango nulla, perché mi è servita davvero. </div>
<div style="text-align: justify;">
Adesso bisogna solo attendere fino alla seconda metà di aprile per guardare negli occhi la mia salvezza, la persona che più di ogni altra mi ha cambiata, anche se ancora non l’ho mai vista. Per ora mi godo il suo cuoricino che batte dentro di me e mi immagino i giorni a venire con tanta emozione, un briciolo di paura, ma la consapevolezza che tutto quello che verrà sarà splendido e sono pronta per viverlo, assieme a Daniele -amore della mia vita e unico papà che immagino possa prendere in braccio i miei figli-, alle nostre famiglie e ai nostri amici. Perché è proprio così, “la vita è ciò che accade mentre sei impegnato a fare altri progetti”.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Sono stati mesi di silenzio su questo blog perché ho avuto bisogno di ascoltare me stessa e le persone che avevo vicino, ma ci tenevo a concludere il 2014 con questa mia grande e splendida novità.</div>
<div style="text-align: justify;">
Non posso assicuravi che tornerò a postare con costanza, ma sappiate che ringrazio ognuno di voi per i messaggi che mi ha scritto chiedendomi come stavo, il perché dell’assenza, e anche tutti quelli che hanno continuato a sfogliare questo diario nonostante non fosse più aggiornato.</div>
<div style="text-align: justify;">
Ne approfitto per farvi i miei migliori auguri per questo Natale e per l’anno che verrà, sperando che vi porti tanta felicità.</div>
<div style="text-align: justify;">
Io, ora come ora, sono tanto felice e spero possiate esserlo amche voi.</div>
<div style="text-align: justify;">
Con affetto sincero,</div>
<div style="text-align: justify;">
Katy</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
Katiusciahttp://www.blogger.com/profile/12149413135380368966noreply@blogger.com29tag:blogger.com,1999:blog-472890234258013008.post-77662512579401335592014-08-19T18:12:00.000+02:002014-08-19T18:12:00.217+02:00Conservare i pomodori: tre modi semplici e veloci<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
</div>
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhGVAubzqcxB9XiGL23xKU3oTAKnIQKTNqRubjXgSXOsQv0WxWYreCHRnCO9x7OkNds6NKG8jwXk6mIjiX4gfZmKrCuxmozDUPx4VPppZDckysUCUrO6uWmyQjI1EBadStukM2EiZmkw5p2/s1600/Conservare-i-pomodori-web-4.jpg" imageanchor="1"><img alt="Conservare i pomodori" border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhGVAubzqcxB9XiGL23xKU3oTAKnIQKTNqRubjXgSXOsQv0WxWYreCHRnCO9x7OkNds6NKG8jwXk6mIjiX4gfZmKrCuxmozDUPx4VPppZDckysUCUrO6uWmyQjI1EBadStukM2EiZmkw5p2/s1600/Conservare-i-pomodori-web-4.jpg" title="Conservare i pomodori" /></a></div>
<br />
<div style="text-align: justify;">
Vorrei riuscire a raccontarvi tante cose, spiegarvi il perché di questa assenza prolungata, di come trascorro le giornate di un’estate capricciosa, dove sembra sempre inizio autunno e mai agosto per davvero. Temo però di non avere le parole adatte ora, di non riuscire a concatenare i pensieri in maniera fluida e a trasmettere quello che sento.</div>
<div style="text-align: justify;">
Preferisco perciò evitare e lasciarvi le ricette, che più che ricette vere e proprie sono dei metodi furbi, che vi permetteranno di godere del sapore dei pomodori maturi anche in pieno inverno.</div>
<div style="text-align: justify;">
A parte i pomodorini secchi sottolio che sono una novità di quest’anno, le altre due preparazioni si fanno da sempre a casa mia assieme alla passata; ma se quest’ultima è piuttosto lunga da fare, questi non lo sono per nulla.</div>
<div style="text-align: justify;">
Basta avere prodotti di qualità e un po’ di spazio da occupare in casa e con la minima fatica avrete un prodotto ottimo da usare in decine di modi durante tutto l’anno.</div>
<div style="text-align: justify;">
Pomodorini secchi sottolio, al naturale in vaso o appesi: scegliete quella che preferite o provatele tutte e tre, godendovi queste ultime settimane di sole in cui la natura ci regala ancora il meglio di sé... e cercate di invasettarne il più possibile, perché le conserve sono un vero salvacena durante i mesi più freddi dell’anno.</div>
<div style="text-align: justify;">
</div>
<a name='more'></a><br />
<b style="text-align: justify;">N.B. </b><span style="text-align: justify;">Mi raccomando di prestare la massima attenzione alle procedure di pulizia e sterilizzazione, soprattutto per quanto riguarda i sottoli, perché col botulino non si scherza!</span><br />
<b style="text-align: justify;"><br /></b>
<b style="text-align: justify;">1) Pomodorini secchi sottolio</b><span style="text-align: justify;"> (per il procedimento ringrazio </span><a href="http://kitchenbloodykitchen.com/" style="text-align: justify;" target="_blank">Alice</a><span style="text-align: justify;"> e i suoi preziosi consigli)</span><br />
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<b>Ingredienti:</b></div>
<div style="text-align: justify;">
pomodorini pachino o datterini maturi, più o meno tutti della stessa dimensione</div>
<div style="text-align: justify;">
sale</div>
<div style="text-align: justify;">
aceto di vino</div>
<div style="text-align: justify;">
olio evo</div>
<div style="text-align: justify;">
spicchi di aglio sbucciati</div>
<div style="text-align: justify;">
basilico fresco o origano essiccato</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<b>Procedimento:</b></div>
<div style="text-align: justify;">
Come prima cosa laviamo e asciughiamo i pomodori, tagliamoli a metà e posizioniamoli nell’essiccatore senza sovrapporli, con il lato tagliato rivolto verso l’alto. Cospargiamoli tutti con un po’ di sale e facciamoli essiccare a 55° per circa 30 ore, o comunque finché non sono totalmente privi di umidità all’interno.</div>
<div style="text-align: justify;">
Quando sono pronti riempiamo una pentola con metà dose di acqua e metà dose di aceto di vino bianco (la dose cambia a seconda di quanti ne avete, io ho usato un litro di ognuno) e poniamo sul fuoco.</div>
<div style="text-align: justify;">
Quando raggiunge l’ebollizione versiamovi i pomodorini e 2 spicchi d’aglio tagliati a metà e privati dell’anima centrale. Dal momento in cui l’acqua riprende il bollore facciamo cuocere per 40-60 secondi e scoliamoli in uno scolapasta.</div>
<div style="text-align: justify;">
Posizioniamo i pomodorini e l’aglio su di uno strofinaccio pulito (possibilmente lavato senza detersivi chimici), stando attenti a non sovrapporne nessuno, copriamo con un altro strofinaccio e facciamoli asciugare completamente. Ora sono pronti per essere invasettati.</div>
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEitd2NHN4veX2onEStAWE_Nfl3DuNop41Z-7Hv80K3FQ1b7JiIby1_QjdN_1RdjHnWpgcAUCFryWcXRIhcxaDYOL0H3Nv4_Hm2zjMLehLsGE01vYY3-nfSVeWyD4gIFfKMglkovT69B7XC2/s1600/Pomodorini-secchi-web-1.jpg" imageanchor="1"><img alt="Pomodorini secchi sottolio" border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEitd2NHN4veX2onEStAWE_Nfl3DuNop41Z-7Hv80K3FQ1b7JiIby1_QjdN_1RdjHnWpgcAUCFryWcXRIhcxaDYOL0H3Nv4_Hm2zjMLehLsGE01vYY3-nfSVeWyD4gIFfKMglkovT69B7XC2/s1600/Pomodorini-secchi-web-1.jpg" title="Pomodorini secchi sottolio fatti in casa" /></a></div>
<br />
<div style="text-align: justify;">
Laviamo dei vasi di vetro con acqua bollente e sapone, sciacquiamoli, facciamoli asciugare e sterilizziamoli assieme ai coperchi in forno a 100° per 30 minuti. Quando sono pronti iniziamo a disporre i pomodorini secchi, pigiandoli leggermente verso il basso e alternandoli a qualche pezzetto di aglio e foglie di basilico fresco lavate e asciugate o origano essiccato. </div>
<div style="text-align: justify;">
Quando il vaso è pieno versiamo a filo olio extra vergine d’oliva finché tutti i pomodori ne sono perfettamente ricoperti. Copriamo con un distanziatore in plastica di modo che ne siano sempre sommersi, chiudiamo col coperchio e riponiamo in dispensa. Dopo 1-2 giorni controlliamo il livello dell’olio e se i pomodori ne hanno assorbito molto ed è calato di parecchio, aggiungiamone dell’altro. Conserviamoli fino al momento di consumarli; se la procedura è stata eseguita correttamente durano anche un anno.</div>
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiFOVfgc8p0KTxQV8xs4SFs8HCu4EK8R9MsuOS8xPMly9yMSVsQ0KMg9kGq1_zI97Q_wtRcUnIFfGN25li38qbt5mpTLmKpg0N5NkMHAjwBz2Nhrgb2EdaI2v52jU_TdtFZZUHPFrJ6Ntr5/s1600/Pomodorini-secchi-web-2b.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img alt="Pomodorini secchi sottolio" border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiFOVfgc8p0KTxQV8xs4SFs8HCu4EK8R9MsuOS8xPMly9yMSVsQ0KMg9kGq1_zI97Q_wtRcUnIFfGN25li38qbt5mpTLmKpg0N5NkMHAjwBz2Nhrgb2EdaI2v52jU_TdtFZZUHPFrJ6Ntr5/s1600/Pomodorini-secchi-web-2b.jpg" title="Pomodorini secchi sottolio fatti in casa" /></a></div>
<br />
<b>2) Pomodori al naturale in vaso</b><br />
<br />
<b>Ingredienti:</b><br />
pomodori maturi: pachino, datterini o San Marzano<br />
foglie di basilico fresco (opzionale)<br />
<br />
<b>Procedimento:</b><br />
Laviamo e asciughiamo i pomodori e tagliamoli a metà, indifferentemente dal tipo scelto: se sono pachino togliamo un po’ di semi spremendoli leggermente; se datterini basterà solo tagliarli e se sono San Marzano andrà tagliata anche la parte dura centrale.<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjr0gAFzIziT6vrFh3lGf_k26LUTxWO1NyWwsmijaPjQP8_cETuA_Zi-2FCJmZPCzAgB5KjQSITGT4gF4uqIapRd-G0-noI64fGSDaeI2q7G8OJ-FGJHYqxzCFXyerNI59V3D5R6qbzKTNN/s1600/Pomodori-in-vaso-web-1.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img alt="Pomodori in vaso" border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjr0gAFzIziT6vrFh3lGf_k26LUTxWO1NyWwsmijaPjQP8_cETuA_Zi-2FCJmZPCzAgB5KjQSITGT4gF4uqIapRd-G0-noI64fGSDaeI2q7G8OJ-FGJHYqxzCFXyerNI59V3D5R6qbzKTNN/s1600/Pomodori-in-vaso-web-1.jpg" title="Conservare i pomodori in vaso" /></a></div>
<br />
<div style="text-align: justify;">
Ora mettiamoli all’interno di vasi di vetro lavati e sterilizzati (in forno a 100° per 30 minuti), e premiamoli leggermente verso il fondo, di modo che i vasi siano ben pieni, altrimenti dopo la bollitura risulteranno mezzi vuoti. Se vogliamo aggiungiamo anche qualche foglia di basilico fresco.</div>
<div style="text-align: justify;">
A questo punto chiudiamoli con tappi nuovi e procediamo alla sterilizzazione e al sottovuoto: mettiamo i vasi in piedi in una pentola, separiamo ognuno dall’altro con degli strofinacci (di modo che non si rompano durante la cottura) e copriamoli con acqua fredda 3-4 cm oltre la loro altezza. Mettiamoli sul fuoco e dal momento dell’ebollizione facciamoli cuocere per 20 minuti. Spegniamo, chiudiamo col coperchio e lasciamoli lì dentro finché l’acqua non si è completamente raffreddata.</div>
<div style="text-align: justify;">
Ora sono pronti per essere conservati in dispensa ed essere usati all’occorrenza in tutte le preparazioni in cui si richiede pomodoro fresco, aggiungendo olio e sale: fare sughi, farcire pizze e focacce.</div>
<div style="text-align: justify;">
Si conservano per anni senza problemi.</div>
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg90yX4NmUoIM-73fpVNSiT6UVtKA3DjIOBEVGNxOii02u9pMQ0TpKfz2hmQzG0V4ZtXuiS2acUcvfVivb8s8spzhE6X1swflVZLKGxQi_ugaR1WBed2qNzYpn9YmKoRMEvT3wrJsIMlO9R/s1600/Pomodori-in-vaso-web-2.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img alt="Pomodori in vaso" border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg90yX4NmUoIM-73fpVNSiT6UVtKA3DjIOBEVGNxOii02u9pMQ0TpKfz2hmQzG0V4ZtXuiS2acUcvfVivb8s8spzhE6X1swflVZLKGxQi_ugaR1WBed2qNzYpn9YmKoRMEvT3wrJsIMlO9R/s1600/Pomodori-in-vaso-web-2.jpg" title="Conservare i pomodori in vaso" /></a></div>
<br />
<b>3) Pomodori appesi</b><br />
<br />
<b>Ingredienti:</b><br />
pomodorini pachino attaccati al ramo (anche se non sono tutti maturi non importa), NON LAVATI<br />
<br />
<b>Procedimento:</b><br />
Fare passare uno spago attorno ai rami più grandi (come si vede nella prima foto), appenderli lungo il soffitto e lontani dalle pareti (va benissimo una soffitta o una cantina).<br />
Col passare dei mesi i pomodori seccheranno lentamente, quelli verdi matureranno, e non ne cadrà nessuno.<br />
Quando vorremo utilizzarli basterà staccarli, lavarli e usarli come fossero freschi: ottimi per fare il sugo di pomodoro fresco o da aggiungere alle verdure al forno.<br />
<br />
Così avrete una boccata d’estate anche nelle sere d’inverno più rigide, rispettando comunque la stagionalità.<br />
Un abbraccio e a presto.<br />
<br />
<a href="http://www.pinterest.com/pin/create/extension/" style="background-image: url(data:image/png; border: none; cursor: pointer; display: none; height: 20px; left: 63px; line-height: 0; min-height: 20px; min-width: 40px; opacity: 0.85; position: absolute; top: 54px; width: 40px; z-index: 8675309;"></a><a href="http://www.pinterest.com/pin/create/extension/" style="background-image: url(data:image/png; border: none; cursor: pointer; display: none; height: 20px; left: 63px; line-height: 0; min-height: 20px; min-width: 40px; opacity: 0.85; position: absolute; top: 54px; width: 40px; z-index: 8675309;"></a>Katiusciahttp://www.blogger.com/profile/12149413135380368966noreply@blogger.com11tag:blogger.com,1999:blog-472890234258013008.post-51446443802110894032014-07-14T11:14:00.001+02:002014-07-14T11:14:17.840+02:00Crêpes senza latte e uova<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
</div>
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhM8kbglK3hEh7t73nwArPXljsMIHGSlLfHeWZYTx-EwGswl69pQTnjlc1rd0blM5L8lV5rZVSdnXAyPVpngzvm3CAsNiaErWKa1uK4Xl2wCCVsg25uUkzuBmn5dEDntRJIOeVJZNsXhg7-/s1600/Crepes-blog-8.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img alt="Crêpes vegan" border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhM8kbglK3hEh7t73nwArPXljsMIHGSlLfHeWZYTx-EwGswl69pQTnjlc1rd0blM5L8lV5rZVSdnXAyPVpngzvm3CAsNiaErWKa1uK4Xl2wCCVsg25uUkzuBmn5dEDntRJIOeVJZNsXhg7-/s1600/Crepes-blog-8.jpg" title="Crêpes senza latte e uova" /></a></div>
<br />
<div style="text-align: justify;">
Io credo nel comfort food. Nel cibo come conforto, come nutrimento non solo per il corpo, ma anche per l’anima, come panacea per tanti drammi interiori e come integratore di sorrisi. Così come ho piena fiducia nella consolazione che si trova nell’abbraccio delle persone che ci amano, allo stesso modo ne ho per alcuni sapori e profumi, che in poco tempo riescono se non proprio a renderci felici, quantomeno a rischiarare un po’ quel grigio che ci sentiamo dentro.</div>
<div style="text-align: justify;">
Potere delle endorfine, direbbero i biologi; potere dell’amore, dico io. Il cibo, quello buono, ha una rilevanza così importante nella mia vita da potere ammettere senza alcuna esitazione che fra me e lui vi è una vera e propria storia d’amore; e come gli amanti più fedeli, se corro indietro con la memoria ai momenti più importanti che ho vissuto, lui c’è sempre stato. Non in maniera protagonista e ossessiva, sempre in seconda linea, come la cornice perfetta per rifinire gli attimi più importanti.</div>
<div style="text-align: justify;">
</div>
<a name='more'></a>Gli abbondanti pranzi in famiglia, i gelati mangiati in centro con le amiche, la pizza coi compagni di scuola, il primo piatto di spaghetti cucinato a Daniele (NdA: che avremmo potuto tranquillamente incollare al muro...), la piadina mangiata in estate sul lungomare, le fette di cocomero gustate di sera al baldacchino sui colli riminesi, il minestrone caldo quando tornavo a casa d’inverno, le vigilie di Natale col cibo da asporto che ci faceva sentire indipendenti, la zebrata di mia mamma fatta con dodici (dodici!) uova, i ghiaccioli mangiati sul terrazzo nelle estati bollenti, le tavolette intere di cioccolato che davanti a Grey’s Anatomy finivano in un attimo, la pasta al forno a ricordarmi che è domenica, la prima volta che ho assaggiato una granita siciliana e mi sono domandata cosa mai avessi gustato prima, il primo piatto di pasta cucinato nella nostra nuova vita insieme (pizzoccheri con patate e verza, se ve lo state domandando), le caramelle gommose mangiate al cinema -ognuno ha i suoi demoni interiori-... e le crêpes.<br />
<div style="text-align: justify;">
Le crêpes nella mia memoria segnano come un rito di passaggio, quando tutto d’un tratto da bambina mi sono sentita grande. E’ stato nel periodo intorno ai 12 anni quello in cui ho iniziato ad uscire in centro da sola con le amiche e la crêpe era diventata la merenda abitudinaria di quei pomeriggi così sbarazzini, quando gli unici sogni erano andare a Londra e avere ai piedi un paio di Converse (erano gli anni in cui non erano ancora tornate di moda e nei negozi non si trovavano). Con la nutella, il più delle volte, ma anche con la marmellata, o guarnita con nocciole e cocco e addirittura una volta con il Grand Marnier. Ecco, se io penso alle crêpes mi vengono in mente quei pomeriggi lì, e non posso fare altro che sorridere ripensando a quella bambinetta che voleva tanto essere grande e avere una vita tutta sua. Ora che grande lo sono davvero e che ho addirittura una vita tutta mia, vorrei soltanto tornare indietro e dirle di essere serena più che può, perché certi attimi non ritornano e possiamo solo riviverli nei ricordi con un pizzico di nostalgia.</div>
<div style="text-align: justify;">
Qualche giorno fa mi è tornato in mente tutto questo e ho sentito il bisogno impellente di mangiare una crêpe, fatta in maniera diversa adesso, ma vi giuro che è stata buona uguale. E il cibo per l’ennesima volta è stato conforto, ricordo e condivisione... ed è per questo che sono quasi certa che la nostra storia d’amore andrà avanti tutta la vita.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
N.B. Un grazie speciale al mio modello, compagno di merende e avventure, che condivide con me l’amore per le cose semplici, come il buon cibo, e tanto altro ancora. Grazie, perché oggi queste crêpes senza di te avrebbero avuto un sapore diverso e tutta la mia vita sarebbe meno dolce.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: inherit;"><b>Ingredienti per 2 crêpes (padella da 26 cm di diametro):</b></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: inherit;">70 gr farina 0</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: inherit;">1 cucchiaio zucchero di canna chiaro</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: inherit;">un pizzico curcuma (facoltativo, serve solo a dare colore)</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: inherit;">1 cucchiaino estratto di vaniglia</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: inherit;">1 cucchiaio di olio di riso (o di semi, purché delicato)</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: inherit;">250 ml latte di soia</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: inherit;">confettura, frutta fresca e zucchero a velo per guarnire</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: inherit;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: inherit;"><b>Procedimento:</b></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: inherit;">In una ciotola setacciamo la farina e la curcuma, aggiungiamo lo zucchero e mescoliamo. In un boccale uniamo il latte di soia, l’olio e l’estratto di vaniglia.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: inherit;">Versiamo un po’ alla volta gli ingredienti liquidi in quelli secchi e mescoliamo sempre con una frusta, in modo da non creare grumi. Dobbiamo ottenere una pastella piuttosto liquida e perfettamente uniforme.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: inherit;">Ungiamo bene una padella antiaderente e posizioniamola su fuoco medio, facciamola scaldare e quando è bollente versiamovi un mestolo di pastella. Roteiamo velocemente la padella in maniera circolare, di modo che l’impasto si depositi in maniera omogenea su tutta la superficie.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: inherit;">Facciamo cuocere per 3-4 minuti, poi con l’aiuto di una spatola stacchiamola lungo i bordi e rovesciamola per farla cuocere dall’altro lato: data l’assenza di uova e cercando comunque di fare crêpes molto sottili, il rischio rottura è abbastanza alto, io perciò preferisco capovolgerla su un piatto e poi rimetterla in padella (come si fa la frittata); voi fate come vi trovate meglio.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: inherit;">Continuiamo la cottura per altri 2 minuti e proseguiamo con l’altra dose di pastella.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: inherit;">Farciamo con confettura di frutti di bosco, more, lamponi, ribes e una spolverata di zucchero a velo.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: inherit;">Serviamole calde.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Un abbraccio e a presto.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
Katiusciahttp://www.blogger.com/profile/12149413135380368966noreply@blogger.com19tag:blogger.com,1999:blog-472890234258013008.post-21528713502115390552014-06-27T13:26:00.000+02:002014-06-27T13:26:22.385+02:00Zucchine ripiene di ortaggi<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhpPsIiZPTB-l-SU7-aHrSxTbduxXf6c9Cim_ZAJtCi4_rl9hvGZv3dHD6cqMqYyomhhoXx7jyEo-zYJLyv3xdct-0xaAHz5deY2NhYetgkBDENeDzfXX_kq9-T-6KJa22IgepQud4lhn5W/s1600/Zucchine-ripiene-di-ortaggi-blog.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhpPsIiZPTB-l-SU7-aHrSxTbduxXf6c9Cim_ZAJtCi4_rl9hvGZv3dHD6cqMqYyomhhoXx7jyEo-zYJLyv3xdct-0xaAHz5deY2NhYetgkBDENeDzfXX_kq9-T-6KJa22IgepQud4lhn5W/s1600/Zucchine-ripiene-di-ortaggi-blog.jpg" /></a></div>
<br />
<div class="Corpo" style="border: none; mso-padding-alt: 0cm 0cm 0cm 0cm;">
</div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: inherit;">Ho iniziato
ad apprezzare l’</span><span style="font-family: inherit;">estate solo negli ultimi periodi,
reputandola per anni una stagione che non si confacesse a me e alle mie
esigenze. Pensavo che sarei dovuta vivere in qualche paese del Nord Europa,
dove il sole non </span><span style="font-family: inherit;">è</span><span style="font-family: inherit;"> </span><span style="font-family: inherit;">mai troppo caldo e c'è sempre voglia di una tazza di the caldo, ma mi sbagliavo.
Nonostante nutra ancora una grande passione per paesi come la Svezia, che spero di
visitare prima o poi, oggi sono follemente innamorata dei mesi che vanno da
giugno a settembre.</span></div>
<div style="font-family: inherit; text-align: justify;">
<span style="font-family: inherit;">Forse prima avevo un</span><span style="font-family: inherit;">’</span><span style="font-family: inherit;">immagine distorta di questo periodo
dell</span><span style="font-family: inherit;">’</span><span style="font-family: inherit;">anno, che nella mia citt</span><span style="font-family: inherit;">à</span><span style="font-family: inherit;"> </span><span style="font-family: inherit;">viene vissuto come una grande festa che dura ininterrottamente per 90 giorni e dove
io mi sentivo sempre un po</span><span style="font-family: inherit;">’</span><span style="font-family: inherit;"> </span><span style="font-family: inherit;">fuori luogo, come se a quella festa mi
ci fossi imbucata e tutti ne fossero a conoscenza. Non ho mai amato andare in
spiaggia per avere fin da maggio un</span><span style="font-family: inherit;">’</span><span style="font-family: inherit;">abbronzatura perfetta -e forse nel mio
colorito di pelle c</span><span style="font-family: inherit;">’è</span><span style="font-family: inherit;"> </span><span style="font-family: inherit;">ancora l</span><span style="font-family: inherit;">’</span><span style="font-family: inherit;">ultimo baluardo che
mi fa pensare come sarei pi</span><span style="font-family: inherit;">ù</span><span style="font-family: inherit;"> </span><span style="font-family: inherit;">a mio agio in qualche paese
scandinavo-, n</span><span style="font-family: inherit;">é</span><span style="font-family: inherit;"> </span><span style="font-family: inherit;">fare gli aperitivi in uno dei millemila locali sul
lungomare. La timidezza e una profonda riservatezza mi hanno sempre fatto
vivere queste situazioni, a cui cercavo di adattarmi almeno in parte, come un
disagio.</span></div>
<div style="font-family: inherit; text-align: justify;">
<span style="font-family: inherit;"><a name='more'></a>Negli ultimi anni per</span><span style="font-family: inherit;">ò</span><span style="font-family: inherit;"> </span><span style="font-family: inherit;">qualcosa </span><span style="font-family: inherit;">è</span><span style="font-family: inherit;"> </span><span style="font-family: inherit;">cambiato,
non mi interessa pi</span><span style="font-family: inherit;">ù</span><span style="font-family: inherit;"> </span><span style="font-family: inherit;">fare finta di divertirmi in quella infinita festa, sono scesa dalla giostra che mi
faceva solo venire il mal di testa. Riprendendomi i miei spazi e i miei tempi
ho capito come anche a me l</span><span style="font-family: inherit;">’</span><span style="font-family: inherit;">estate piaccia enormemente e perfino
alcune sfaccettature di questa mia matta citt</span><span style="font-family: inherit;">à</span><span style="font-family: inherit;">, dove sembra che
solo il divertimento sia la cosa importante.</span></div>
<div style="font-family: inherit; text-align: justify;">
<span style="font-family: inherit;">Probabilmente anche grazie a questa nuova vita in campagna ho capito cosa adoro di questo periodo dell</span><span style="font-family: inherit;">’</span><span style="font-family: inherit;">anno, in cui tutto sembra pi</span><span style="font-family: inherit;">ù</span><span style="font-family: inherit;"> </span><span style="font-family: inherit;">facile
e sopportabile. Amo le ore di luce che si prolungano fino a sera tardi, quando
gi</span><span style="font-family: inherit;">à</span><span style="font-family: inherit;"> </span><span style="font-family: inherit;">si intravede la luna e le prime stelle in cielo; i campi di
grano che sono verde intenso nei primi giorni di maggio e diventano d</span><span style="font-family: inherit;">’</span><span style="font-family: inherit;">oro
a fine giugno; quelli di girasole che quando i fiori si aprono per la prima
volta il paesaggio che hai sempre visto cambia radicalmente nel corso di una
notte, coprendosi con un</span><span style="font-family: inherit;">’</span><span style="font-family: inherit;">enorme macchia gialla che vista dall</span><span style="font-family: inherit;">’</span><span style="font-family: inherit;">alto
immagino sempre assomigli ad uno smile; le nuvole al tramonto che assumono tutte le
declinazioni del rosa fino ad arrivare al lilla e trasformano il cielo in un
quadro di Manet; la notte che non </span><span style="font-family: inherit;">è</span><span style="font-family: inherit;"> </span><span style="font-family: inherit;">mai completamente buia, perch</span><span style="font-family: inherit;">é</span><span style="font-family: inherit;"> </span><span style="font-family: inherit;">illuminata
da migliaia di lucciole nei campi e costellazioni nel firmamento che la fanno
divenire blu cobalto e somigliante a un grande tappeto medio orientale dalla fantasia
arabescata; le ore pi</span><span style="font-family: inherit;">ù</span><span style="font-family: inherit;"> </span><span style="font-family: inherit;">calde del giorno in cui i pensieri
vanno lenti e sono accompagnati dal rumore continuo e sempre uguale delle
cicale, che a poco a poco diviene una nenia dolcissima e rilassante; i fiori
pullulanti di api e bombi che volano incessantemente da uno all</span><span style="font-family: inherit;">’</span><span style="font-family: inherit;">altro,
muovendoli come in una danza; il vento che entra in casa dalle finestre aperte
e ti fa sorridere per il breve ma intenso piacere che ti dona; le mie mani che
profumano quasi sempre di basilico, che cresce a vista d</span><span style="font-family: inherit;">’</span><span style="font-family: inherit;">occhio da quel vaso
in cui </span><span style="font-family: inherit;">è</span><span style="font-family: inherit;"> </span><span style="font-family: inherit;">stato trapiantato in primavera, quando il sole era ancora
solo un tiepido velo che ci accarezzava di tanto in tanto; la sveglia naturale
data dagli uccellini che ci salutano al tramonto andando a riposare sugli
alberi e poi all</span><span style="font-family: inherit;">’</span><span style="font-family: inherit;">aurora quando gi</span><span style="font-family: inherit;">à</span><span style="font-family: inherit;"> </span><span style="font-family: inherit;">inizia
la loro intensa giornata; le piogge che arrivano copiose all</span><span style="font-family: inherit;">’</span><span style="font-family: inherit;">improvviso
e le accogli a braccia aperte, consapevole che a breve lasceranno di nuovo
spazio al sole che asciugher</span><span style="font-family: inherit;">à</span><span style="font-family: inherit;"> </span><span style="font-family: inherit;">tutto, come la risata che qualcuno ci
fa scaturire mentre piangiamo e porta via le ultime lacrime; l</span><span style="font-family: inherit;">’</span><span style="font-family: inherit;">orto
e gli alberi da frutto, generosi come non mai in questo periodo dell</span><span style="font-family: inherit;">’</span><span style="font-family: inherit;">anno,
che riempiono il mio cestino di vimini di colori e sapori.</span></div>
<div style="font-family: inherit; text-align: justify;">
<span style="font-family: inherit;">Questa </span><span style="font-family: inherit;">è</span><span style="font-family: inherit;"> </span><span style="font-family: inherit;">la mia estate, questa </span><span style="font-family: inherit;">è</span><span style="font-family: inherit;"> </span><span style="font-family: inherit;">la
mia festa, quella organizzata da me, in cui mi sento a mio agio e quella in cui,
se volete, siete tutti invitati. Presentatevi pure a piedi nudi, coi capelli
scompigliati dal vento e sedetevi attorno al tavolo invecchiato dal sole; io
vado un attimo in cucina a prendere il piatto di oggi che </span><span style="font-family: inherit;">è</span><span style="font-family: inherit;"> </span><span style="font-family: inherit;">un</span><span style="font-family: inherit;">’</span><span style="font-family: inherit;">ode
a questa stagione e poi siamo pronti per mangiare.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<span style="font-family: inherit;"><div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: inherit;"><span style="font-size: x-small;">Ricetta ispirata a Verdure mediterranee, allegato di Sale&Pepe</span></span></div>
</span><span style="font-family: inherit;"><div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: inherit;"><b>Ingredienti per 6 zucchine:</b></span></div>
</span><span style="font-family: inherit;"><div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: inherit;">6 zucchine tonde, grandi più</span> <span style="font-family: inherit;">o meno uguali</span></div>
</span><span style="font-family: inherit;"><div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: inherit;">1 zucchina lunga piccola, privata delle estremità</span> <span style="font-family: inherit;">e
tagliata a dadini</span></div>
</span><span style="font-family: inherit;"><div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: inherit;">1 carota media, sbucciata e tagliata a dadini</span></div>
</span><span style="font-family: inherit;"><div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: inherit;">1 melanzana media lunga, privata delle estremit</span><span lang="FR" style="font-family: inherit;">à</span><span lang="FR" style="font-family: inherit;"> </span><span style="font-family: inherit;">e tagliata a dadini</span></div>
</span><span style="font-family: inherit;"><div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: inherit;">1 cipolla rossa grande, sbucciata e tagliata a </span><span lang="ES-TRAD" style="font-family: inherit;">dadini</span></div>
</span><span style="font-family: inherit;"><div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: inherit;">mezzo peperone giallo, privato di semi e filamenti, tagliato a dadini</span></div>
</span><span style="font-family: inherit;"><div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: inherit;">5 pomodori perini, lavati e tagliati a dadini</span></div>
</span><span style="font-family: inherit;"><div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: inherit;">un mazzo di basilico fresco, lavato e solo le foglie tritate</span></div>
</span><span style="font-family: inherit;"><div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: inherit;">sale, pepe</span></div>
</span><span style="font-family: inherit;"><div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: inherit;">olio evo</span></div>
</span>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<span style="font-family: inherit;"><div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: inherit;"><b>Preparazione:</b></span></div>
</span><span style="font-family: inherit;"><div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: inherit;">Tagliamo la parte superiore delle zucchine rotonde a circa 3/4 di altezza e
scaviamo tutta la polpa interna aiutandoci con un cucchiaio, prestando
attenzione a non spingere troppo per evitare la rottura dell’ortaggio.
(N.B. In questa preparazione l’interno della zucchina non serve, ma
non buttatelo. Io l’ho cotto in padella con un po’</span> <span style="font-family: inherit;">d’olio
e sale, poi l’ho frullato con basilico fresco, pepe e un po’</span> <span style="font-family: inherit;">di
panna di soia. Ne è</span> <span style="font-family: inherit;">nato un pesto ottimo con cui ho
condito la pasta).</span></div>
</span><span style="font-family: inherit;"><div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: inherit;">Saliamo l</span><span style="font-family: inherit;">’</span><span style="font-family: inherit;">interno di ogni zucchina e facciamole riposare capovolte su
carta assorbente.</span></div>
</span><span style="font-family: inherit;"><div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: inherit;">In un</span><span style="font-family: inherit;">’</span><span style="font-family: inherit;">ampia padella mettiamo la cipolla con 3 cucchiai di olio e
un pizzico di sale, facciamo andare a fuco dolce per 5 minuti. Aggiungiamo la
carota, dopo 3-4 minuti il peperone e proseguiamo la cottura per 4-5 minuti,
uniamo poi la melanzana e cuociamo per altri 4 minuti. Infine aggiungiamo i
pomodori e continuiamo la cottura per 1 minuto. Saliamo e pepiamo, spegniamo il
fuoco e aggiungiamo il basilico tritato, mescolando.</span></div>
</span><span style="font-family: inherit;"><div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: inherit;">Riprendiamo le zucchine tonde e farciamo ognuna con la dadolata di ortaggi
preparata e sistemiamole su di una teglia da forno unta, copriamole con il loro
</span><span style="font-family: inherit;">“</span><span style="font-family: inherit;">cappellino</span><span style="font-family: inherit;">”</span><span style="font-family: inherit;">, condiamo con una spolverata di sale
e un filo d</span><span style="font-family: inherit;">’</span><span style="font-family: inherit;">olio.</span></div>
</span><span style="font-family: inherit;"><div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: inherit;">Cuociamo in forno caldo a 180°</span> <span style="font-family: inherit;">per 40 minuti circa, finché</span> <span style="font-family: inherit;">non
sono cotte. Serviamo tiepide.</span></div>
</span>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<span style="font-family: inherit;"><div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: inherit;">Un abbraccio e a presto.<br /></span></div>
</span>Katiusciahttp://www.blogger.com/profile/12149413135380368966noreply@blogger.com12tag:blogger.com,1999:blog-472890234258013008.post-61640113104142022332014-06-18T12:16:00.000+02:002014-06-18T12:16:14.155+02:00Chips di polenta al basilico<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhh6T17vNquN36yQmQK7PZyfTtGmeOHYfHx64AkO3Mm_l00Ed8rhikYHA_5jY2MN__ylmj76lqpZi4LRLJnjakWHoxJA6pB0rTe5aMYDQMR3Ak5jS_ylPnw6a47mAPEMD_NoMqSZ6vXj6Do/s1600/Chips-di-polenta-blog-2.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhh6T17vNquN36yQmQK7PZyfTtGmeOHYfHx64AkO3Mm_l00Ed8rhikYHA_5jY2MN__ylmj76lqpZi4LRLJnjakWHoxJA6pB0rTe5aMYDQMR3Ak5jS_ylPnw6a47mAPEMD_NoMqSZ6vXj6Do/s1600/Chips-di-polenta-blog-2.jpg" /></a></div>
<br />
<div style="text-align: justify;">
Neanche il tempo di godersi un po’ il caldo e abituarsi alla propria immagine riflessa con abiti leggeri e gambe scoperte, che l’estate ha deciso di dare momentaneamente forfait per fare posto a piogge, vento e aria più settembrina che di metà giugno.</div>
<div style="text-align: justify;">
Sognavo gelati e ghiaccioli, insalate di frutta e paste fredde, invece ho trovato compagnia nell’ultimo rimasuglio di un sacchetto di farina che mi è stato di grande conforto durante il freddo invernale. Polenta. Sì, polenta a giugno, ma questa è speciale. </div>
<div style="text-align: justify;">
E’ una polenta che vive di apparenze, sembra quello che non è, ma quando la assaggi il gusto non ti delude, anzi, ti sorprende. Pensi di agguantare una patatina fritta, di quelle buone, fatte, in casa, e invece intingi nel ketchup una chip fatta di farina di mais, aromatizzata da aglio e basilico. Fragrante la crosticina esterna e morbido il ripieno, come le migliori da tradizione.</div>
<div style="text-align: justify;">
Quindi nonostante l’estate sia qui e la veda nei tramonti che arrivano a sera tardi, nella luna grande e luminosa che rischiara ogni notte, nel coro di grilli che canta mentre passeggio per i campi, nelle lucciole che rendono magico il panorama che vedo dalla finestra, ho voluto assaporare qualcosa che in sé per sé non è proprio di stagione, ma lo diventa se arricchito da erbe aromatiche che profumano di sol leone e dalla possibilità di essere sgranocchiato direttamente con le mani, con la stessa informalità che la stagione più bella dell’anno richiede.</div>
<div style="text-align: justify;">
Quindi se anche voi avete un pochino di farina da polenta rimasta a languire in dispensa, datele nuova vita e preparate queste chips. Vi avverto, una tira l’altra, ma sono un ottimo modo per riempire l’attesa che torni il caldo e la voglia di ghiaccioli. ;-)</div>
<div style="text-align: justify;">
</div>
<a name='more'></a><br />
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-size: x-small;">Ricetta ispirata a Jamie Magazine di giugno 2014</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<b>Ingredienti:</b></div>
<div style="text-align: justify;">
200 gr farina per polenta istantanea</div>
<div style="text-align: justify;">
2 spicchi d’aglio schiacciati</div>
<div style="text-align: justify;">
un mazzetto di basilico tritato</div>
<div style="text-align: justify;">
un cucchiaio burro di mandorle (100% mandorle), facoltativo</div>
<div style="text-align: justify;">
4-5 cucchiai olio evo</div>
<div style="text-align: justify;">
sale</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<b>Procedimento:</b></div>
<div style="text-align: justify;">
Ungiamo una teglia da 20x30 cm, copriamola con carta forno e ungiamo anche questa. Prepariamo in acqua bollente salata la polenta seguendo le indicazioni sulla scatola e quando è pronta aggiungiamovi l’aglio spremuto, il basilico tritato e, se lo abbiamo, il burro di mandorle. Mescoliamo e distribuiamo uniformemente sulla teglia, livellando la superficie. Facciamola raffreddare e poi mettiamola in frigorifero per almeno un’ora.</div>
<div style="text-align: justify;">
Passato il tempo richiesto, sformiamola su un tagliere e tagliamola a bastoncini. Scaldiamo 2 cucchiai d’olio in un’ampia padella e cuociamo a fuoco medio-basso metà delle chips per 2-3 minuti per lato. Scoliamole su carta assorbente e manteniamoli in caldo. Aggiungiamo il restante olio nella padella, facciamolo scaldare e proseguiamo con gli altri bastoncini.</div>
<div style="text-align: justify;">
Saliamo leggermente la superficie delle chips e serviamole con del ketchup.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Un abbraccio e a presto.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
Katiusciahttp://www.blogger.com/profile/12149413135380368966noreply@blogger.com8tag:blogger.com,1999:blog-472890234258013008.post-60667270013642770652014-06-09T15:55:00.000+02:002014-06-09T15:55:31.880+02:00Muffin senza zucchero con ciliegie e mandorle<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
</div>
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiIBRb1e9C21FqLtAA-HOAAZ2Nh3jCZgYlYs6h3ZnjtY3obFm0Mlx3JjXkmhhsWmokHKrjsc_n-s-jikrbX4RWJqdfpLNNyBnQIP09LJ7Jy_Qz4fXoTMrGygk-wOidZ4scOsoe9eDMbBFqu/s1600/Muffin-con-ciliegie-e-mandorle-blog-2.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiIBRb1e9C21FqLtAA-HOAAZ2Nh3jCZgYlYs6h3ZnjtY3obFm0Mlx3JjXkmhhsWmokHKrjsc_n-s-jikrbX4RWJqdfpLNNyBnQIP09LJ7Jy_Qz4fXoTMrGygk-wOidZ4scOsoe9eDMbBFqu/s1600/Muffin-con-ciliegie-e-mandorle-blog-2.jpg" /></a></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
</div>
<br />
<div style="text-align: justify;">
Sono sempre stata convinta che le cose fatte con passione siano quelle che riescono meglio ed è forse per questo che detesto impormi delle attività, delle scadenze, dei doveri che doveri non sono. Mi piace prendermi tempo per ascoltarmi, per capire cosa vorrei davvero fare, per cercare un filo conduttore a quei milioni di pensieri che durante la giornata vorticano nella mia testa e non riesco ad afferrare. Mi perdo nei ricordi, negli abbracci delle persone che amo, nelle parole dei libri che ho voglia di leggere, nei raggi di sole che mi scaldano... e mi rendo conto dell’esistenza di così tanta vita là fuori che il web inizia a starmi un po’ stretto, di così tanta bellezza da catturare che fotografare solo il cibo mi sembra uno spreco, di tutte le infinite possibilità che ho davanti e che avrei voglia di provare.</div>
<div style="text-align: justify;">
Sento che la mia vita sta per giungere a un bivio -l’ennesimo, in cui la paura di sbagliare mi vorrebbe portare come sempre a non scegliere affatto-, devo solo capire quale è, fra cosa posso scegliere ed essere coraggiosa, buttarmi senza paracadute, con la speranza che, nonostante la paura durante il volo, l’atterraggio sarà morbido.</div>
<div style="text-align: justify;">
Perdonatemi quindi se al momento sono poco presente qui e altrove, ma ho bisogno di tempo per pensare e per fare altro. Vorrei invitarvi tutti per una merenda, stendere una tovaglia a fiori sul prato, mettere i muffins al centro e parlarvi come amici di vecchia data e, tra una briciola e l’altra, raccontarvi tutti i miei pensieri, ascoltare le vostre risposte e fotografare le vostre mani, i vostri occhi e sorrisi... cercando di imparare a vedere in modo nuovo tutto quello che ho davanti.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-size: x-small;">Ricetta adattata da <a href="http://www.ilcastelloeditore.it/catalogo.php" target="_blank">Pasticceria vegana</a></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<b>Ingredienti per 12 muffins:</b></div>
<div style="text-align: justify;">
260 gr farina semintegrale tipo 2</div>
<div style="text-align: justify;">
65 gr mandorle (ridotte in farina)</div>
<div style="text-align: justify;">
1 cucchiaino lievito in polvere</div>
<div style="text-align: justify;">
1 cucchiaino bicarbonato di sodio</div>
<div style="text-align: justify;">
un pizzico di sale</div>
<div style="text-align: justify;">
300 ml latte di soia o mandorla</div>
<div style="text-align: justify;">
100 ml olio di riso</div>
<div style="text-align: justify;">
150 gr malto di riso*</div>
<div style="text-align: justify;">
il succo di mezzo limone</div>
<div style="text-align: justify;">
un cucchiaino di estratto di vaniglia </div>
<div style="text-align: justify;">
350 gr ciliegie denocciolate e tagliate a metà</div>
<div style="text-align: justify;">
una mela piccola sbucciata e tagliata a dadini (circa 120 gr)<br />
<br />
*per muffins più dolci aumentate a 180 gr la dose di malto.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<b>Procediemento:</b></div>
<div style="text-align: justify;">
In una ciotola uniamo la farina al bicarbonato e al lievito setacciati, aggiungiamo le mandorle tritate e mescoliamo con una frusta.</div>
<div style="text-align: justify;">
Mettiamo nel robot da cucina il latte vegetale, l’olio, il malto, l’estratto di vaniglia, il succo di limone e la mela tagliata a dadini e azioniamo finché otterremo un composto omogeneo.</div>
<div style="text-align: justify;">
Uniamo gli ingredienti liquidi nei secchi e mescoliamo con una spatola, non troppo altrimenti otterremo dei muffins duri e gommosi.</div>
<div style="text-align: justify;">
Suddividiamo l’impasto nei pirottini di carta posizionati nello stampo e inseriamo in ognuno 3-4 pezzi di ciliegia, spingendo finché non sono coperti per metà dall’impasto.</div>
<div style="text-align: justify;">
Cuociamo in forno preriscaldato a 180° per 25-30 minuti. Facciamo raffreddare nello stampo e quando sono tiepidi posizioniamoli su di una gratella.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br />
Un abbraccio e, spero, a presto.<br />
<br /></div>
Katiusciahttp://www.blogger.com/profile/12149413135380368966noreply@blogger.com10tag:blogger.com,1999:blog-472890234258013008.post-29374539694738553152014-05-28T11:05:00.002+02:002014-05-28T11:07:33.461+02:00Panna cotta al latte di cocco e ribes<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
</div>
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjBlJi7d_vewkv2klhnkpxP1oOq41RQLhJpUmzAhrMmSGnI4QTPb68Fyvr6U7-EpVJGzVDti_ABMTQx_EdKSAT67o7-d0Rq9QU0K6iX0f_L-CPLB2LEboPfF79VcZve6KS0fZ6_vTjbAhZm/s1600/Panna-cotta-al-latte-di-cocco-blog-3.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjBlJi7d_vewkv2klhnkpxP1oOq41RQLhJpUmzAhrMmSGnI4QTPb68Fyvr6U7-EpVJGzVDti_ABMTQx_EdKSAT67o7-d0Rq9QU0K6iX0f_L-CPLB2LEboPfF79VcZve6KS0fZ6_vTjbAhZm/s1600/Panna-cotta-al-latte-di-cocco-blog-3.jpg" /></a></div>
<br />
<div style="text-align: justify;">
Oibò, come passano veloci le settimane! Neanche il tempo di abituarsi a questa primavera altalenante, che ormai è giugno ed è ora di andare al mare.</div>
<div style="text-align: justify;">
Sarà che la mia città in questi mesi cambia radicalmente volto, e da quella piccola realtà così intima che è durante tutto l’anno, in estate diviene la capitale della riviera, con milioni di persone che vanno e vengono, odore di creme solari ovunque, caos e feste in ogni angolo. E’ un momento di passaggio che mi piace gustare ogni volta, salutare per un po’ la mia Rimini dei riminesi e fare spazio a quella per i turisti.</div>
<div style="text-align: justify;">
</div>
<a name='more'></a>Proprio in questo periodo, mentre il sole si fa ogni giorno un po’ più caldo e le ore di luce si prolungano fino a sera, anche la mia voglia di cosa mangiare cambia. Insalate, frutta, yogurt, panini con l’hummus, zucchine crude alla julienne e... panna cotta, che oramai è divenuto un must in questa casa. Nonostante il passaggio a vegan ormai 4 anni fa, ho provato la versione vegetale di questo dolce solo a Pasqua di quest’anno ed è stato un vero successo. Sembra impossibile che sia totalmente vegetale ed è così buona che tutti mi chiedono la ricetta. Inoltre è semplice e velocissima da fare, ideale proprio per la bella stagione alle porte in cui si ha poca voglia di stare ai fornelli, ma non può mancare il dessert ;-)<br />
<div style="text-align: justify;">
Io l’ho provata in due varianti: una più peccaminosa fatta con panna vegetale da montare (ma non montata) e una più salutare con il latte di cocco, che è quella che vi propongo. Sono ottime entrambe, sta solo alle vostre abitudini alimentari scegliere quale preparare. In ogni caso io vi metto le sostituzioni degli ingredienti a lato, così potete cimentarvi in vari esperimenti.</div>
<div style="text-align: justify;">
Qui l’ho servita con dei ribes (che avevo nel congelatore dalla scorsa estate, comprati dal mio agricoltore di fiducia), ma va benissimo qualsiasi altra frutta acidula o, per i più golosi, una salsa al cioccolato o al caramello.</div>
<br />
<span style="font-size: x-small;">Ricetta adattata da <a href="http://www.sonda.it/la-cucina-etica-dolce-2/" target="_blank">La cucina etica dolce </a></span><br />
<b>Ingredienti per 4 monoporzioni:</b><br />
400 gr latte di cocco in lattina (o panna vegetale da montare)<br />
100 gr latte di soia o mandorla<br />
2 gr agar agar (1 e 1/2 cucchiaino raso da caffè, quelli piccoli da bar)<br />
80 gr zucchero (se usate la panna vegetale è già zuccherata, quindi nel caso mettetene 30 gr)<br />
ribes rosso (o altri frutti di bosco)<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhJnlz4BO93NUY0cjJChzlFbAJdXycLhpUZQ6FGnwa3FRHW29-F6er-Z1Kh_Tgw7XLL-xKA2KWH9aSBHkhcO2Zm9ngXvhZpZ5bCvihKXOYimdoaVC-2b6EEj3LqZTFZyS4O4nViYlvy77ME/s1600/Ingredienti-blog-2.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhJnlz4BO93NUY0cjJChzlFbAJdXycLhpUZQ6FGnwa3FRHW29-F6er-Z1Kh_Tgw7XLL-xKA2KWH9aSBHkhcO2Zm9ngXvhZpZ5bCvihKXOYimdoaVC-2b6EEj3LqZTFZyS4O4nViYlvy77ME/s1600/Ingredienti-blog-2.jpg" /></a></div>
<br />
<b>Procedimento:</b><br />
In un pentolino sciogliamo a freddo l’agar agar nel latte vegetale mescolando con una frusta, aggiungiamo il latte di cocco (o la panna vegetale) e lo zucchero. Mescoliamo e poniamo sul fuoco a fiamma medio-bassa.<br />
Facciamo sobbollire 3 minuti, sempre mescolando, e versiamo negli stampini. Facciamo intiepidire e poi posizioniamo in frigorifero per almeno 2 ore.<br />
Prima di servire guarniamo con i ribes freschi e un coulisse fatto al momento mettendo una manciata di ribes in un passino assieme un cucchiaino di zucchero a velo: schiacciamo con i rebbi di una forchetta, mescoliamo e facciamo colare direttamente sopra ai dessert.<br />
<br />
Un abbraccio e a presto.<br />
<br />
P.S. Sì, nelle foto è tornato il bianco e tanta luce... sono variabile come questa primavera ;-)<br />
<br />Katiusciahttp://www.blogger.com/profile/12149413135380368966noreply@blogger.com16tag:blogger.com,1999:blog-472890234258013008.post-91402668524050602652014-05-16T10:40:00.000+02:002014-05-16T10:40:22.253+02:00Orecchiette con piselli, asparagi e pomodorini al forno<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
</div>
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjJsAhoBa1vJE0hPgckyOozkN6ZoRHsSpA4VtnOUkDLCtm6oD4t_2iVtSzfU110sVmkTksAys7gZ5LRuXrYZkh18q3Ev9pkXqR0tnJbDJ4zf0nh0YjlJijcE5P6i7tieuZD89DClbk_c5zE/s1600/Orecchiette-blog-2.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjJsAhoBa1vJE0hPgckyOozkN6ZoRHsSpA4VtnOUkDLCtm6oD4t_2iVtSzfU110sVmkTksAys7gZ5LRuXrYZkh18q3Ev9pkXqR0tnJbDJ4zf0nh0YjlJijcE5P6i7tieuZD89DClbk_c5zE/s1600/Orecchiette-blog-2.jpg" /></a></div>
<br />
<div style="text-align: justify;">
Settimane fa vi avevo lasciato con un post candido, dove la luce faceva da padrona e le fragole si innamoravano dei fiori di biancospino. Torno quando ormai i fiori sugli alberi non ci sono più, perché sostituiti dai frutti, e dove a tutto quel bianco ho preferito un’atmosfera più rustica, più di casa.</div>
<div style="text-align: justify;">
Perché le ricette e le foto che faccio mi rispecchiano quasi sempre e in questo periodo ho voglia solo di cose concrete e di sensazioni vere, ecco perché mi sono presa anche una breve pausa dal web. Niente blog mio né di altr*, niente ore passate a scartabellare fotografie bellissime su Pinterest, poco e nulla sui social, nessun set montato per immortalare quello che ho cucinato.</div>
<div style="text-align: justify;">
</div>
<a name='more'></a>Settimane fatte di cucina vera, di intimidita conoscenza con la mia pasta madre, di passeggiate mano nella mano, di frutta mangiata con la buccia, di primi gelati gustati sotto al sole, di pensieri che non si arrestano, di semi piantati nell’orto e di cura per chi ho attorno.<br />
<div style="text-align: justify;">
Torno così con una ricetta che mai come ora mi rappresenta, un piatto di pasta di stagione, con tutti i colori delle verdure che mettono subito appetito, servita direttamente dalla padella e, magari, accompagnata da una birra bevuta dalla bottiglia. Perché la vita non è fatta solo di apparenza, finta perfezione e atmosfere sognanti e, la maggior parte delle volte, è molto più semplice di come ce la immaginiamo. Basta sapere cogliere tutte le sfumature e accontentarsi di quello che abbiamo, quando lo abbiamo e come lo abbiamo, della quotidianità... parola meravigliosa, se percepita nella sua vera essenza. Così anche un semplice piatto di pasta mangiato in due direttamente dalla padella, litigandosi l’ultimo pomodorino, acquisisce tutta un’altra luce ed importanza.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<b>Ingredienti per 2 persone:</b></div>
<div style="text-align: justify;">
180 gr orecchiette di semola, essiccate (se usate quelle fresche conteggiatene 250 gr)</div>
<div style="text-align: justify;">
200 gr piselli freschi sgusciati</div>
<div style="text-align: justify;">
una decina di asparagi o asparagina</div>
<div style="text-align: justify;">
un cipollotto fresco, tritato</div>
<div style="text-align: justify;">
una decina di pomodorini di Pachino</div>
<div style="text-align: justify;">
1 cucchiaio burro di mandorle (100% mandorle)</div>
<div style="text-align: justify;">
20 gr mandorle pelate</div>
<div style="text-align: justify;">
2 cucchiai pieni di lievito alimentare in scaglie</div>
<div style="text-align: justify;">
sale, pepe, olio evo</div>
<div style="text-align: justify;">
origano essiccato</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<b>Procedimento:</b></div>
<div style="text-align: justify;">
In un’ampia pentola portiamo ad ebollizione abbondante acqua salata e versiamovi i piselli, facciamoli cuocere per 5-6 minuti e poi scoliamoli. In una padella molto grande -in cui poi salteremo anche la pasta- soffriggiamo il cipollotto con un goccio d’olio e un pizzico di sale e quando si è dorato versiamovi i piselli, facciamo insaporire per 2-3 minuti aggiungendo una spolverata di pepe e riserviamo.</div>
<div style="text-align: justify;">
Puliamo gli asparagi tagliando la parte terrosa del gambo e pelando la parte finale con un pelapatate, se usiamo l’asparagina non ci sarà bisogno di effettuare questo passaggio.</div>
<div style="text-align: justify;">
Scaldiamo un cucchiaio di olio in una padella abbastanza grande da potere contenere tutti gli asparagi stesi e, quando è caldo, adagiamoli. Saliamo e versiamo un bicchiere d’acqua, chiudiamo col coperchio e facciamo cuocere a fiamma medio-bassa finché non è stata tutta assorbita e gli asparagi sono teneri.</div>
<div style="text-align: justify;">
Intanto posizioniamo i pomodorini in una teglia da forno, saliamoli, condiamoli con un po’ d’olio e dell’origano essiccato. Facciamoli cuocere a 180° per 10-15 minuti, o comunque finché non sono teneri.</div>
<div style="text-align: justify;">
Mentre i pomodorini sono in forno cuociamo la pasta in abbondante acqua salata per il tempo di cottura richiesto e in una padella su fuoco medio tostiamo leggermente le mandorle; poi frulliamolo assieme ad un pizzico di sale e riserviamo.</div>
<div style="text-align: justify;">
Scoliamo la pasta al dente e mettiamola nella padella assieme ai piselli, aggiungiamo il burro di mandorle e il lievito alimentare. Saltiamo brevemente su fuoco medio-alto, aggiungiamovi gli asparagi e proseguiamo per pochi secondi.</div>
<div style="text-align: justify;">
Serviamo aggiungendo i pomodorini appena sfornati, le mandorle tritate e, se vogliamo, un giro di olio a crudo.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Un abbraccio e a presto.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
Katiusciahttp://www.blogger.com/profile/12149413135380368966noreply@blogger.com7tag:blogger.com,1999:blog-472890234258013008.post-65091237822576927422014-04-23T12:03:00.000+02:002014-04-23T12:16:53.472+02:00Torta senza zucchero con crema di mandorle e fragole <div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
</div>
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjyGEHmrngYST2K606b3j_idH6zsH_iSLV_KshP2_vYMzLWv8Wf9e4-i2WH1AmcJGRyss4eGuOrPsRnaw40LL25mGjyw6vsuLc7NxAUINkKbipJeY2o0Ey3sf07sfHJ6RUKEao8qkTrWfvl/s1600/Torta-con-crema-di-mandorle-e-fragole-blog-6.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img alt="Torta senza zucchero con crema di mandorle e fragole" border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjyGEHmrngYST2K606b3j_idH6zsH_iSLV_KshP2_vYMzLWv8Wf9e4-i2WH1AmcJGRyss4eGuOrPsRnaw40LL25mGjyw6vsuLc7NxAUINkKbipJeY2o0Ey3sf07sfHJ6RUKEao8qkTrWfvl/s1600/Torta-con-crema-di-mandorle-e-fragole-blog-6.jpg" title="Torta senza zucchero con crema di mandorle e fragole" /></a></div>
<br />
<div style="text-align: justify;">
Spesso mi è capitato di raccontarvi quanto il blog abbia cambiato in positivo la mia vita, seppure in maniera lenta e impercettibile ha reso me una persona più sicura, più fantasiosa, più appassionata, con maggiori soddisfazioni e, quindi, più felice. Devo molto a questo piccolo spazio virtuale che ho visto crescere giorno dopo giorno, dove ho passato ore a scrivere post, a litigare con l’html, a sognare grafiche che mi rappresentassero, a leggere commenti.</div>
<div style="text-align: justify;">
Mi rendo conto che forse dovrei ringraziare un po’ me stessa, la persona che più di ogni altra al mondo sono solita bistrattare e mettere in un angolo, perché in parte è grazie a lei, anzi, a me, che sono riuscita a mettere in moto questa evoluzione interiore, relegando in un angolo quella pesante timidezza che mi porto dietro da tutta una vita e che non mi ha mai permesso di fare molto. Ho sempre avuto paura di sbagliare, di non essere all’altezza della situazione e che altri l’avrebbero sicuramente fatto meglio.</div>
<div style="text-align: justify;">
</div>
<a name='more'></a>Con il blog ho capito una grande verità, e cioè che è sicuramente vero che ci sono persone molto più dotate di me e che quindi portano avanti progetti migliori dei miei, ma che non è questo l’importante. Non conta chi ha il sito più bello, le ricette più innovative, le foto meglio riuscite, ha importanza solo quello che ognuno di noi sceglie di condividere con altri, con persone che passano di qui magari per caso e trovano l’informazione che cercavano, un conforto in qualche parola che si è deciso di scrivere, la ricetta che proprio volevano preparare per quell’importante data.<br />
<div style="text-align: justify;">
L’ho colto lentamente, piano piano, ma ora lo so: condividere parte di me stessa, le gioie, i pensieri, gli stati d’animo, le delusioni, le ricette, le foto, la luce che entra dalla finestra della mia cucina, i consigli hanno reso questo blog il <u>mio</u>, che è diverso da tutti gli altri, ma che mi rappresenta, o quantomeno mette in luce quella Katy che per anni è rimasta nell’angolo, credendo di non avere nulla da dare agli altri, se non un crogiolo informe di emozioni che non si riuscivano a separare le une dalle altre. Ed è proprio da questa condivisione di me che ho avuto il regalo più grande: ho imparato a volermi più bene, ad apprezzarmi e, non da ultimo, ho avuto modo di conoscere persone meravigliose che lungo questo breve ma intenso cammino mediatico si sono fatte riconoscere. A volte solo con il passaggio fugace di un commento, altre con una presenza costante e amorevole, altre ancora con mail e lettere… persone che per la maggior parte non ho neanche mai visto, vengono in questa mia cucina virtuale e leggono, si lasciano ingolosire da una ricetta, si sentono affini a chi scrive.</div>
<div style="text-align: justify;">
Quindi, più che me stessa, in realtà oggi vorrei ringraziare voi: voi lettori silenti, ma presenti, voi amiche di blog che lasciate sempre un passaggio, voi timidi -come me- che non lasciate mai un commento per paura di disturbare (che non è vero, eh! Non c’è cosa più bella che leggere le parole di qualcuno che ha trovato un attimo per te), voi amanti della cucina che vi siete lasciati attrarre da una ricetta tutta vegetale, voi che preparate alcuni dei miei piatti per le vostre tavole delle feste e me lo dite ringraziandomi su facebook, voi che incappate qui per la prima volta e scoprite stupendovi che cuciniamo alcune cose nella stessa maniera, voi che vi siete iscritti al sito con la mail e ricevete una notifica ad ogni nuovo post, non perdendovene neanche uno… tutti voi che, per una ragione o per un’altra, siete passati di qui.</div>
<div style="text-align: justify;">
E’ grazie a voi che Girovegando in cucina non è diventato l’ennesima meteora della mia vita, una piccola idea che poteva essere buona, ma che ho lasciato perdere dopo poco per rassegnazione. Oggi il blog è parte di me e qualunque cosa accada, dovesse anche essere questo l’ultimo post (spero di no!), nulla potrà cambiare quello che mi ha dato, che mi ha fatto diventare… quello che voi mi avete dato e fatto diventare.</div>
<div style="text-align: justify;">
Questo mio infinitesimale angolo nel web è la prova concreta che alla base di ogni cambiamento c’è la condivisone, di se stessi e con altri. Condividere è sicuramente la gioia più grande e la maggiore lezione che la vita in questi ultimi due anni e mezzo mi ha dato e mi continua a dare. Spero di avere sempre la possibilità di proseguire ad apprendere.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Quindi festeggiamo condividendo una torta che possono mangiare quasi tutti: sana, leggera, senza zucchero, con tanta frutta e buona.</div>
<div style="text-align: justify;">
Preparata per provare un pan di spagna fatto solo con il malto, risulta soffice e dolce. Magari se siete abituati a torte con etti di zucchero la troverete un po’ delicata, ma nel caso si può aumentare la dose di malto di 30-40 gr sia per la base che per la crema.</div>
<div style="text-align: justify;">
La ricetta viene sempre dal mio ultimo libro acquistato, che mi sta dando tante soddisfazioni. Io ho solo sostituito le nocciole -come da ricetta dell’autrice- con le mandorle, e ho utilizzato uno stampo più piccolo, mantenendo invariate le quantità degli ingredienti. Ho provato ad utilizzare anche lo stampo suggerito, ma la torta è risultata un po’ troppo bassa per i miei gusti. Ovviamente così mi è avanzata un po’ di crema, ma non è stato un problema, perché l’ho messa in dei bicchierini, cosparsa con della granella di cioccolato fondente e mangiata come dessert a cucchiaio.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-size: x-small;">Ricetta adattata da <a href="http://www.ilcastelloeditore.it/catalogo.php?src=pasticceria%20vegana&page=1&id=8857305090" target="_blank">Pasticceria vegana</a></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<b>Ingredienti per una tortiera da 18 cm (come la mia) o da 23 cm (come da ricetta)</b>:</div>
<div style="text-align: justify;">
360 ml latte di soia al naturale</div>
<div style="text-align: justify;">
1 cucchiaino aceto di mele</div>
<div style="text-align: justify;">
50 gr farina di mandorle</div>
<div style="text-align: justify;">
170 gr farina 00</div>
<div style="text-align: justify;">
50 gr farina integrale</div>
<div style="text-align: justify;">
1 cucchiaino raso bicarbonato</div>
<div style="text-align: justify;">
1 cucchiaino abbondante lievito in polvere</div>
<div style="text-align: justify;">
30 gr amido di mais</div>
<div style="text-align: justify;">
una punta di cucchiaino di vaniglia in polvere</div>
<div style="text-align: justify;">
un pizzico di sale fino</div>
<div style="text-align: justify;">
10 gr semi di lino macinati (facoltativi)</div>
<div style="text-align: justify;">
80 ml olio di riso</div>
<div style="text-align: justify;">
130 gr malto di riso</div>
<div style="text-align: justify;">
5 cucchiai di confettura di fragole </div>
<div style="text-align: justify;">
2 cucchiai d’acqua</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<b>Per la crema alle mandorle (dose abbondante per lo stampo da 18 cm):</b></div>
<div style="text-align: justify;">
1,5 litri latte di soia o avena alla vaniglia </div>
<div style="text-align: justify;">
200 gr malto di riso</div>
<div style="text-align: justify;">
5,5 gr agar agar in polvere (circa 2,5 cucchiaini)</div>
<div style="text-align: justify;">
120 gr burro di mandorle (100% mandorle)</div>
<div style="text-align: justify;">
30 gr amido di mais </div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<b>Per guarnire:</b></div>
<div style="text-align: justify;">
400 gr fragole</div>
<div style="text-align: justify;">
fiori di biancospino</div>
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjvmnUTqUlWxBmPpQZkM-NuUKolaQ_a-Yte3WrEJBksKe3mkaIxDyexngYe71Puu67RRcuhfwPoL3pNaZOY2vazCvIE9sQqB8_LZMfRA0Bz3wDUE2b3wbMidZ3Paq3s0DB77i708C4BEzb7/s1600/Fragole-blog.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjvmnUTqUlWxBmPpQZkM-NuUKolaQ_a-Yte3WrEJBksKe3mkaIxDyexngYe71Puu67RRcuhfwPoL3pNaZOY2vazCvIE9sQqB8_LZMfRA0Bz3wDUE2b3wbMidZ3Paq3s0DB77i708C4BEzb7/s1600/Fragole-blog.jpg" /></a></div>
<br />
<div style="text-align: justify;">
<b>Procedimento per la base e assemblamento della torta:</b></div>
<div style="text-align: justify;">
In una brocca uniamo il latte di soia e l’aceto, mescoliamo e facciamo riposare 10 minuti finché non caglia leggermente.</div>
<div style="text-align: justify;">
In un’ampia ciotola setacciamo la farina 00, il bicarbonato, il lievito e l’amido di mais. Aggiungiamo la farina integrale, la vaniglia, il sale, la farina di mandorle e i semi di lino. Mescoliamo con una frusta.</div>
<div style="text-align: justify;">
Al composto di latte e aceto aggiungiamo l’olio e il malto di riso, misceliamo bene con una forchetta e versiamo lentamente questi ingredienti liquidi in quelli secchi. Mescoliamo con una spatola fino ad amalgamare il tutto, ma non troppo a lungo, altrimenti la torta risulterà gommosa.</div>
<div style="text-align: justify;">
Versiamo il composto in una tortiera a cerniera ricoperta di carta forno e facciamo cuocere in forno preriscaldato a 180° per circa 30 minuti, verificando la cottura con uno stecchino conficcato al centro. Sforniamo, facciamo raffreddare e estraiamola dallo stampo. Quando è completamente fredda, tagliamo con un coltello seghettato in due in orizzontale il dolce. Se la parte superiore è troppo gonfia eliminiamola e pareggiamola.</div>
<div style="text-align: justify;">
In un piccolo pentolino sciogliamo la confettura con l’acqua e su fuoco medio arriviamo a farla sobbollire. Spalmiamo il composto ottenuto sulle due metà di dolce: questo passaggio darà la giusta umidità alla base e impedirà alla copertura di filtrare negli strati di torta.</div>
<div style="text-align: justify;">
Riprendiamo la stessa tortiera a cerniera della cottura, copriamo il fondo e i lati di carta forno e adagiamovi la parte inferiore della torta. Distribuiamo metà della dose di crema alle mandorle su questa base, lasciamo riposare per 10 minuti, finché non si formerà una sottile pellicola, quindi copriamo con l’altra metà di torta. Aspettiamo 2 minuti, poi versiamo lentamente la restante crema.</div>
<div style="text-align: justify;">
Lasciamo raffreddare a temperatura ambiente, poi mettiamo in frigo per l’ameno 6 ore, o anche tutta la notte.</div>
<div style="text-align: justify;">
Poco prima di servire, apriamo la cerniera dello stampo, eliminiamo la carta forno e decoriamo con le fragole tagliate e alcune lasciate intere. Per fette perfette tagliamo la torta con un coltello liscio affilato passato prima in acqua calda.</div>
<div style="text-align: justify;">
Si mantiene in frigo per circa 2 giorni.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<b>Procedimento per la crema alle mandorle:</b></div>
<div style="text-align: justify;">
In una tazzina sciogliamo l’agar agar con alcuni cucchiai presi dal quantitativo del latte di soia, versiamo il restante in un’ampia pentola, aggiungiamo il malto e l’agar disciolta. Mescoliamo con una frusta e portiamo ad ebollizione su fuoco medio, appena inizia a bollire abbassiamo il fuoco prima che la crema “impazzisca”. Mescoliamo e facciamo sobbollire per 4-5 minuti.</div>
<div style="text-align: justify;">
Intanto sciogliamo l’amido di mais in 3 cucchiai di acqua fredda, fino ad ottenere una composto liscio e denso.</div>
<div style="text-align: justify;">
Quando il latte ha bollito per il tempo richiesto versiamovi il burro di mandorle e mescoliamo vigorosamente, poi abbassiamo il fuoco al minimo e uniamovi lentamente l’amido disciolto, mescolando ancora. Riportiamo a bollore e poi togliamo dal fuoco.</div>
<div style="text-align: justify;">
Prima di utilizzare la crema per la torta come spiegato sopra, aspettiamo che raffreddi e si addensi leggermente, ci vorranno circa 20-25 minuti, mescolandola di tanto in tanto.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Un abbraccio e a presto.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
Katiusciahttp://www.blogger.com/profile/12149413135380368966noreply@blogger.com42tag:blogger.com,1999:blog-472890234258013008.post-17644310881119934352014-04-15T13:59:00.000+02:002014-04-15T13:59:59.561+02:00Insalata di patate, asparagi e ceci con pesto di erba cipollina<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
</div>
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEirbN0rpTEXMTVk-OqbKDYeve9DGGI903KHQAzHHXUVcGiz3dykU7vrvs8Pyid-7GAjLOtY0T2SKIostkgyisKWOgGEDIqXrtNGy5u2a2cpnlyk5au-aqKb78ySnK9G-gDV4zSQJJOelUUF/s1600/Insalata-di-patate-e-asparagi-blog-3.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEirbN0rpTEXMTVk-OqbKDYeve9DGGI903KHQAzHHXUVcGiz3dykU7vrvs8Pyid-7GAjLOtY0T2SKIostkgyisKWOgGEDIqXrtNGy5u2a2cpnlyk5au-aqKb78ySnK9G-gDV4zSQJJOelUUF/s1600/Insalata-di-patate-e-asparagi-blog-3.jpg" /></a></div>
<br />
<div style="text-align: justify;">
Te le ricordi quelle domenica mattina di primavera? Quelle in cui ci si poteva alzare tardi, ma il sole iniziava a filtrare tra gli scuri già dalle prime ore di luce, così ci si svegliava comunque presto e allegri per la bella giornata ci si vestiva con abiti di cotone e si andava a fare una passeggiata in centro. E la tua città tutta d’un tratto era cambiata, era uscita dal letargo invernale indossando un mantello di fiori, e gli alberi di quel viale che percorrevi tutti i giorni nel giro di una notte avevano aperto le loro gemme e fatto nascere piccolissime e verdissime foglioline. Tutto era nuovo seppure familiare, perché la ciclicità delle stagioni benché annuale ti faceva vivere sempre la primavera come una gran sorpresa, qualcosa che ti cambiava dentro. Poche settimane da vivere a pieno prima di lasciarsi travolgere dalle ondate di caldo, la sabbia tra le dita dei piedi e la salsedine nei capelli, una manciata di mesi per rinascere.</div>
<div style="text-align: justify;">
</div>
<a name='more'></a>E’ passato molto tempo da allora e tante cose sono diverse, come il fatto che non vivi più vicino a quel viale alberato che ha sempre scandito il tuo passare del tempo, ma certe cose non mutano, e come allora che quando tornavi a casa c’era ad aspettarti l’insalata di patate fatta dalla mamma, c’è anche oggi… è un po’ diversa, un po’ più tua, ma ha la stessa familiarità e bellezza di allora. Come i fiori che ogni anno nascono sugli alberi, sempre nuovi eppure sempre uguali.<br />
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<b>Ingredienti per 2 persone:</b></div>
<div style="text-align: justify;">
500 gr asparagi</div>
<div style="text-align: justify;">
3-4 patate di medie dimensioni, bollite e tagliate a pezzetti</div>
<div style="text-align: justify;">
250 gr ceci cotti e scolati</div>
<div style="text-align: justify;">
un mazzetto di rucola, lavata e spezzettata</div>
<div style="text-align: justify;">
sale, olio evo</div>
<div style="text-align: justify;">
aceto balsamico</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<b>Per il pesto:</b></div>
<div style="text-align: justify;">
30 gr erba cipollina, lavata</div>
<div style="text-align: justify;">
25 gr pistacchi sgusciati, al naturale</div>
<div style="text-align: justify;">
sale, olio evo</div>
<div style="text-align: justify;">
acqua</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<b>Procedimento:</b></div>
<div style="text-align: justify;">
Come prima cosa prepariamo il pesto: in una padella tostiamo a fiamma bassa i pistacchi, mescolando spesso, finché non sprigionano il loro profumo. Mettiamoli nel mixer assieme a un pizzico di sale e frulliamo a scatti fino a ridurli in farina. Aggiungiamo l’erba cipollina precedentemente tagliata a pezzetti (altrimenti i fili si incastreranno alle lame) e frulliamo, aggiungendo a filo olio evo fino ad ottenere un composto spalmabile. Sempre frullando aggiungiamo poca acqua finché non otteniamo un pesto abbastanza liquido da potere essere usato come condimento. Riserviamo.</div>
<div style="text-align: justify;">
Prepariamo l’insalata: tagliamo la parte finale terrosa a gli asparagi e con un pelapatate peliamo la parte finale del gambo. Scaldiamo 2 cucchiai d’olio in un’ampia padella e quando è caldo versiamovi gli asparagi interi e rosoliamoli a fiamma vivace su tutti i lati, copriamo con 300 ml di acqua, saliamo, chiudiamo col coperchio e facciamo cuocere finché l’acqua non è stata tutta assorbita. Gli asparagi devono rimanere piuttosto sodi, ma se preferite continuate la cottura aggiungendo un altro po’ d’acqua.</div>
<div style="text-align: justify;">
Tagliamo intere le punte degli asparagi e a rondelle i gambi.</div>
<div style="text-align: justify;">
In un ampio piatto uniamo le patate, gli asparagi, la rucola e i ceci. Mescoliamo, saliamo leggermente, aggiungiamo un filo d’olio, 1-2 cucchiai di aceto balsamico e il pesto di erba cipollina. Mescoliamo bene e serviamo a temperatura ambiente.</div>
<br />
Un abbraccio e apresto.<br />
<br />Katiusciahttp://www.blogger.com/profile/12149413135380368966noreply@blogger.com10tag:blogger.com,1999:blog-472890234258013008.post-42786678849779052072014-04-11T08:28:00.001+02:002014-04-11T08:28:09.721+02:00Muffin senza zucchero con mela e uvetta<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgy-5brf8qjqAdfFiHaCTVgdyen7iXwRF_2dW0u4X-Lt_fBUOrLA5u-KEvt2BWAjD125pnAZt8RYwD_7gjbQel-alF8WGHXUt0aNjYgM5nNUI4sMtub0DCExV1bIKtPOR0zhiTS1mcX3YDK/s1600/Muffin-senza-zucchero-blog-1.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img alt="Muffin senza zucchero mela uvetta" border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgy-5brf8qjqAdfFiHaCTVgdyen7iXwRF_2dW0u4X-Lt_fBUOrLA5u-KEvt2BWAjD125pnAZt8RYwD_7gjbQel-alF8WGHXUt0aNjYgM5nNUI4sMtub0DCExV1bIKtPOR0zhiTS1mcX3YDK/s1600/Muffin-senza-zucchero-blog-1.jpg" title="Muffin senza zucchero mela uvetta" /></a></div>
<br />
<div style="text-align: justify;">
Come si inizia a scrivere quando le cose da dire sarebbe centinaia, ma si avviluppano tute le une sulle altre in un’unica matassa in cui sembra impossibile trovare il filo iniziale?</div>
<div style="text-align: justify;">
Emozioni nuove, altre vecchie e sempre più presenti si sommano e riempiono queste mie giornate in cui la primavera ha preso definitivamente il sopravvento, dove cerco di non lasciare il minimo spazio all’ansia e al malumore, perché il cielo è troppo azzurro per non rendere grazie anche solo di quello.</div>
<div style="text-align: justify;">
</div>
<a name='more'></a>Vorrei essere capace di incasellare i miei stati d’animo, uno per uno, ed essere in grado di scartarli all’occorrenza, togliendo delicatamente l’involucro che li riveste, senza mai farli prendere il sopravvento, con me sempre vigile e in grado di guardare le cose in maniera oggettiva, senza lasciarmi trasportare da quel turbinio interiore che ho nel petto, sempre, e che pare non possa mai arrestarsi.<br />
<div style="text-align: justify;">
Purtroppo però non sono così, i sentimenti e le sensazioni mi travolgono come un uragano ed io non riesco a restare ferma, però se una volta mi lasciavo trasportare totalmente dove andava la direzione del vento, oggi ho imparato ad ancorarmi a qualcosa. Sono divenuta come quegli alberi abituati alle correnti d’aria impetuose, che invece di spezzarsi al soffio più forte hanno imparato a piegarsi, ad inarcare il tronco fin quasi toccare terra. Quando poi la tempesta finisce, non sono più tali e quali a prima, ma ci sono ancora.</div>
<div style="text-align: justify;">
Perché la vita non è immutabilità, ma non è neanche essere superiori a tutto. Ci sono situazioni in cui quella che può sembrare la nostra sconfitta, non è altro che l’ennesimo passo per rafforzarci ed è sempre la condivisione, il confronto, la voglia di donarsi e ricevere senza remore che possono fare di noi persone migliori.</div>
<div style="text-align: justify;">
Ho imparato che non è forte chi scappa dal vento, anche perché non potrai mai correre sempre più veloce di lui, ma chi riesce a conservare le sue radici anche nella bufera. Quello che siamo è la nostra vera energia e con chi scegliamo di condividerlo la nostra unica grande forza.<br />
<br />
<i>Qualche volta il destino assomiglia a una tempesta di sabbia che muta incessantemente la direzione del percorso. Per evitarlo cambi l’andatura. E il vento cambia andatura, per seguirti meglio.</i><br />
<i>Tu allora cambi di nuovo, e subito di nuovo il vento cambia per adattarsi al tuo passo. Questo si ripete infinite volte, come una danza sinistra col dio della morte prima dell’alba. Perché quel vento non è qualcosa che è arrivato da lontano, indipendente da te. E’ qualcosa che hai dentro. Quel vento sei tu. Perciò l’unica cosa che puoi fare è entrarci, in quel vento, camminando dritto, e chiudendo forte gli occhi per non far entrare la sabbia. (…)</i><br />
<i>E naturalmente dovrai attraversarla, quella violenta tempesta di sabbia. E’ una tempesta metafisica e simbolica. Ma per quanto metafisica e simbolica, lacera la carne come mille rasoi. (…)</i><br />
<i>Poi, quando la tempesta sarà finita, probabilmente non saprai neanche tu come hai fatto ad a attraversarla e a uscirne vivo. Anzi, non sarai neanche sicuro se sia finita per davvero. Ma su un punto non c’è dubbio. Ed è che tu, uscito da quel vento, non sarai lo stesso che vi era entrato. Sì, questo è il significato di quella tempesta di sabbia.</i><br />
<span style="font-size: x-small;"><br /></span>
Murakami Haruki, Kafka sulla spiaggia<br />
<br />
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Alcune informazioni sulla ricetta: tendenzialmente i dolci lievitati fatti solo con il malto tendono ad essere bassi, compatti, duri o gommosi. Questi qui no, ve lo assicuro, perché la ricetta è perfettamente bilanciata e sono ideali per la colazione della mattina. Sani, fruttati, ricchi di fibre e dolci anche senza zucchero ;-)</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjEYyF7BYu3jBeAAecPwuZX6-uSm6aVSwKIdUer2UNjaoYSojXQwMS2TxhYkUefthVvpR4ut1OCSaDpLLcEeIL0NpPJI7xhWdAq8HTmz4FfzxolqZDxHINijLWWzakYcowNLbmz22zVGeta/s1600/Muffin-senza-zucchero-blog-2.jpg" imageanchor="1"><img alt="Muffin senza zucchero mela uvetta" border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjEYyF7BYu3jBeAAecPwuZX6-uSm6aVSwKIdUer2UNjaoYSojXQwMS2TxhYkUefthVvpR4ut1OCSaDpLLcEeIL0NpPJI7xhWdAq8HTmz4FfzxolqZDxHINijLWWzakYcowNLbmz22zVGeta/s1600/Muffin-senza-zucchero-blog-2.jpg" title="Muffin senza zucchero mela uvetta" /></a></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-size: x-small;">Ricetta presa da <a href="http://www.amazon.it/Pasticceria-vegana-Dunja-Gulin/dp/8857305090" target="_blank">Pasticceria vegana</a></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<b>Ingredienti per 9-12 muffin:</b></div>
<div style="text-align: justify;">
200 gr farina 00</div>
<div style="text-align: justify;">
60 gr farina integrale</div>
<div style="text-align: justify;">
5 gr lievito in polvere (circa 2 cucchiaini rasi)</div>
<div style="text-align: justify;">
un pizzico di sale fino</div>
<div style="text-align: justify;">
1/2 cucchiaino cannella</div>
<div style="text-align: justify;">
300 ml latte di soia al naturale, non dolcificato</div>
<div style="text-align: justify;">
130 gr malto di riso</div>
<div style="text-align: justify;">
100 ml olio di riso</div>
<div style="text-align: justify;">
1 limone, succo e scorza grattugiata</div>
<div style="text-align: justify;">
1 mela piccola, sbucciata e tagliata a dadini</div>
<div style="text-align: justify;">
60 gr uvetta</div>
<div style="text-align: justify;">
4 cucchiai di confettura a piacere (io albicocche)</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<b>Procedimento:</b></div>
<div style="text-align: justify;">
In una ciotola setacciamo le farine, il lievito, la cannella e il sale. Mescoliamo bene.</div>
<div style="text-align: justify;">
in un’altra ciotola uniamo il latte di soia, il malto, l’olio, il succo e la scorza di limone. Amalgamiamo bene con una forchetta, fino a creare un’emulsione.</div>
<div style="text-align: justify;">
Versiamo gli ingredienti liquidi in quelli secchi e mescoliamo delicatamente con una spatola, non troppo altrimenti i muffin risulteranno gommosi. Aggiungiamo la mela e l’uvetta e misceliamo ancora pochissimo.</div>
<div style="text-align: justify;">
Riempiamo per metà 9 pirottini con il composto, aggiungiamo in ognuno un cucchiaino di confettura e uniamo ancora un po’ d’impasto, senza superare i 3/4 dello stampino.</div>
<div style="text-align: justify;">
Cuociamo nel forno preriscaldato a 180° per 30 minuti, o finché i muffin sono dorati.</div>
<div style="text-align: justify;">
Spegniamo il forno, apriamo leggermente il portello e lasciamoli riposare per altri 5 minuti. Poi sforniamoli, togliamoli dallo stampo e facciamoli raffreddare completamente su di una gratella.</div>
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEigrAFKm1ymJO9U8CjTsnY5roQxdd_Q3MrJ8-rJfSXaSci3s9_dFnd_ye2ICwi3pJpM87Fs06hxxt8P9x7QdUtmQE7J3CaD6AulRWlKqfLb_0xa-rAXOOGH3cTBhhRMnVCoHJFnpt3eVnlR/s1600/Vaso-fiori-blog.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEigrAFKm1ymJO9U8CjTsnY5roQxdd_Q3MrJ8-rJfSXaSci3s9_dFnd_ye2ICwi3pJpM87Fs06hxxt8P9x7QdUtmQE7J3CaD6AulRWlKqfLb_0xa-rAXOOGH3cTBhhRMnVCoHJFnpt3eVnlR/s1600/Vaso-fiori-blog.jpg" /></a></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
</div>
<br />
Un abbraccio e a presto.<br />
<br />Katiusciahttp://www.blogger.com/profile/12149413135380368966noreply@blogger.com14tag:blogger.com,1999:blog-472890234258013008.post-18286233391652204722014-03-25T13:13:00.000+01:002014-03-25T13:13:39.889+01:00Torta di farro con bietoline e asparagi<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjbVdofUpyNEjNLDvS6mRDLIfNIp3xugo4mIXb_0IzIbXZhdM5z2cKTPoUzUSJskghUxDFaoM9HyYBURM34xwREZLEUGlOoYPx2t-VU42FXuDF9dwpsgcprZN6bi8237ITEyQbxlHxgL2Zw/s1600/Torta-di-farro-con-asparagi-e-bietole-blog.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjbVdofUpyNEjNLDvS6mRDLIfNIp3xugo4mIXb_0IzIbXZhdM5z2cKTPoUzUSJskghUxDFaoM9HyYBURM34xwREZLEUGlOoYPx2t-VU42FXuDF9dwpsgcprZN6bi8237ITEyQbxlHxgL2Zw/s1600/Torta-di-farro-con-asparagi-e-bietole-blog.jpg" /></a></div>
<br />
<div style="text-align: justify;">
Come ogni anno è tornata, con i suoi colori pastello, l’aria profumata, il cielo camaleontico che cambia dieci volte al giorno, la brezza ancora fresca ma già amica, il sole non più timido che inizia a farsi vedere sempre più spesso. E’ Primavera e già solo questo è un motivo più che valido per sorridere e sentirsi felici per quello che c’è, per quello che abbiamo.</div>
<div style="text-align: justify;">
</div>
<a name='more'></a>Periodo di rinascita per antonomasia, sono i mesi dell’anno che preferisco, quando i campi sono un guazzabuglio di fiori in festa che danzano e si inclinano alla volontà del vento, gli uccelli cinguettano e tornano a volare alti sopra i nostri tetti, e le persone ritrovano la gioia di scoprirsi e lasciarsi accarezzare dai raggi di sole, magari nel proprio giardino che inizia a ripopolarsi di piantine aromatiche nuove e gerani dai colori sgargianti.<br />
<div style="text-align: justify;">
Si ha voglia di passare ore all’aria aperta e aspettando le lunghissime giornate estive, ci si accontenta dei tramonti rosa che arrivano sempre più tardi, regalandoci ogni giorno qualche minuto in più di luce. Si progettano già i picnic da fare al lago o al parco, si pregustano le primizie che stanno per arrivare e la tavola si riempie di verdure nuove, tenere, che racchiudono in loro tutte le nuances del verde, il colore che più di ogni latro rappresenta la primavera.</div>
<div style="text-align: justify;">
Così, cercando di non perdere neanche una delle sensazioni di gioia e leggerezza che questo periodo mi porta, vado al mercato con una sciarpa leggera e gli occhiali da sole, mi fermo a comprare le mie nuove aromatiche, asparagi e bietoline di campo. Torno a casa felice per le piccole gioie che questo pazzo mondo ancora non è riuscito a toglierci e mi metto ad impastare.</div>
<div style="text-align: justify;">
Sole che entra dalle finestre aperte, tende bianche che sventolano lievi, profumo di qualcosa di buono in cucina, tovaglia di lino nuova e il primo pranzo di primavera è servito. E la ricetta la teniamo stretta perché sarà perfetta anche per le prossime gite fuori porta.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<b>Ingredienti per la pasta matta, per uno stampo da 24 cm:</b></div>
<div style="text-align: justify;">
200 gr farina 0</div>
<div style="text-align: justify;">
90 gr farina di farro integrale</div>
<div style="text-align: justify;">
4 cucchiai olio evo</div>
<div style="text-align: justify;">
mezzo cucchiaino sale fino integrale</div>
<div style="text-align: justify;">
circa 150-200 ml acqua a temperatura ambiente</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<b>Per il ripieno:</b></div>
<div style="text-align: justify;">
350 gr tofu al naturale, tagliato a cubi</div>
<div style="text-align: justify;">
220 ml latte di soia al naturale</div>
<div style="text-align: justify;">
100 ml acqua</div>
<div style="text-align: justify;">
60 gr farina di mais</div>
<div style="text-align: justify;">
2 cipollotti freschi, compresa la parte verde</div>
<div style="text-align: justify;">
500 gr asparagi, lavati</div>
<div style="text-align: justify;">
un mazzo di bietoline di campo, lavate e mondate</div>
<div style="text-align: justify;">
un rametto di timo </div>
<div style="text-align: justify;">
2 rametti di santoreggia</div>
<div style="text-align: justify;">
1 cucchiaino di sale fino integrale</div>
<div style="text-align: justify;">
olio evo</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<b>Procedimento per la pasta matta:</b></div>
<div style="text-align: justify;">
In un’ampia ciotola mescoliamo le farine, creiamo una fontana con la cavità al centro e versiamovi il sale e l’olio. Uniamo metà del quantitativo d’acqua e iniziamo ad impastare, aggiungendo la restante poco alla volta, fino ad ottenere un panetto liscio ed omogeneo. Facciamolo riposare sotto ad una ciotola per circa 30 minuti. Intanto occupiamoci del ripieno.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<b>Procedimento per il ripieno:</b></div>
<div style="text-align: justify;">
Portiamo a bollore una pentolino con acqua e un cucchiaio di aceto di mele e versiamovi il tofu tagliato a cubetti, facciamo bollire per 15 minuti, poi scoliamolo.</div>
<div style="text-align: justify;">
Intanto tagliamo la parte finale degli asparagi, con un pelapatate peliamo i gambi e tagliamoli a rondelle, lasciando intere solo le punte. Mettiamoli in una padella con un filo d’olio e un pizzico di sale, posizioniamo su fuoco medio e mescolandoli spesso facciamoli sfrigolare per qualche minuto, aggiungiamovi poi 300 ml acqua e facciamoli cuocere finché non è stata tutta assorbita.</div>
<div style="text-align: justify;">
Tagliamo grossolanamente le bietoline e posizioniamole in un’ampia padella con 2-3 cucchiai d’olio, copriamo con un coperchio e mettiamo su fuoco medio basso. Facciamo cuocere finché non sono appassite, ma ancora verdi brillanti, se la loro acqua non dovesse bastare aggiungiamone un po’.</div>
<div style="text-align: justify;">
Tritiamo finemente i cipollotti compresa la parte verde e facciamoli rosolare in un’ampia padella con 2 cucchiai di olio e un pizzico di sale, finché non sono teneri. A questo punto con le mani sbricioliamoci sopra il tofu cotto e scolato e mescoliamo, proseguendo la cottura per 2-3 minuti e aggiungendo un po’ di pepe.</div>
<div style="text-align: justify;">
In un ampio mixer aggiungiamo il tofu con i cipolotti, solo i gambi degli asparagi (tenendo da parte le punte), il latte di soia, l’acqua, il sale, la farina di mais, 2 cucchiai di olio evo, il timo e la santoreggia sfogliati. Frulliamo fino ad ottenere un composto liscio ed omogeneo. Uniamovi le bietolone cotte e mescoliamo.</div>
<div style="text-align: justify;">
Riprendiamo la pasta e su di un piano infarinato stendiamola ad uno spessore di 3-4 mm, posizioniamola nel nostro stampo precedentemente unto. Versiamovi sopra il ripieno, adagiamovi in maniera sparsa le punte degli asparagi, completiamo con un filo d’olio e inforniamo in forno già caldo a 190° per 40-45 minuti, finché la crosta è dorata e il ripieno è compatto.</div>
<div style="text-align: justify;">
Serviamo tiepida, decorando con santoreggia e timo freschi.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Un abbraccio e a presto.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
Katiusciahttp://www.blogger.com/profile/12149413135380368966noreply@blogger.com17tag:blogger.com,1999:blog-472890234258013008.post-39598821855298093932014-03-11T12:30:00.000+01:002014-03-11T12:30:05.625+01:00Insalata di cavolo cappuccio, sedano e ravanelli<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
</div>
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgUwAF5zS5GuX1-cOIZxXdvscd32E2Yw0lSJPO9CQ5qmC9PG2NzeOoLxB-ClfDJxa12K6u_v0fxe2SbDxAc40vrPg72q1FmgSIcHu9fDycWshWNn_y2gQydF6oEPGeCVs4i9NNmesi-0dsi/s1600/Insalata-di-cavolo-e-ravanelli-blog-2.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img alt="Cavolo cappuccio, sedano, ravanelli" border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgUwAF5zS5GuX1-cOIZxXdvscd32E2Yw0lSJPO9CQ5qmC9PG2NzeOoLxB-ClfDJxa12K6u_v0fxe2SbDxAc40vrPg72q1FmgSIcHu9fDycWshWNn_y2gQydF6oEPGeCVs4i9NNmesi-0dsi/s1600/Insalata-di-cavolo-e-ravanelli-blog-2.jpg" title="Insalata di cavolo cappuccio, sedano e ravanelli" /></a></div>
<br />
<div style="text-align: justify;">
Quanto tempo ci vuole per innamorarsi?</div>
<div style="text-align: justify;">
Di uno sguardo, di una foto, di una persona, di un animale, di un piatto, di un tramonto… di quanto tempo abbiamo bisogno per sentirlo scivolare fino al primo strato del nostro cuore, per poi farlo arrivare in quello profondo, sotto la superficie, così da chiuderlo, suggellarlo e farne qualcosa di intimo e nostro?</div>
<div style="text-align: justify;">
Per innamorarsi basta davvero un’ora, o c’è bisogno di giorni, mesi, per raccogliere quante più emozioni possibili quella determinata situazione/cosa/persona ci suscita, unirle tutte insieme in un grande collage che possiamo guardare da lontano e vedere che il sentimento creatosi assomiglia per certi -tanti- aspetti all’amore? </div>
<div style="text-align: justify;">
</div>
<a name='more'></a>Mi piace pensare che la verità sia nel mezzo, dove siano sufficienti davvero una manciata di minuti per far nascere un sentimento, ma che il tempo sia fondamentale per farne qualcosa di profondo, che mette radici e cresce piano piano dentro di te. La mela che ti sbucciava la mamma da bambina per merenda, il primo ragazzo che ti ha sorriso, l’arcobaleno che i tuoi occhi hanno visto e rivisto, quella canzone che fin dal primo ascolto ti ha dato i brividi, la sensazione di affondare il viso nel pelo caldo e confortante del tuo gatto, i baci rubati di notte quando è buio e nessuno può vedere che arrossisci, stringere la mano delle persona con cui vuoi condividere tutto quello che verrà, le parole dette che ti accarezzano l’anima e la fanno volare alta, quelle non dette che ti lasciano la voglia di sperare in qualcosa… tutto questo avrebbe lo stesso valore se fosse capitato solo una volta? Quella mela sbucciata sarebbe così importante se la tua mamma non te l’avesse sbucciata quasi ogni giorno, fino a farlo diventare un gesto concreto d’amore? L’arcobaleno che ogni volta ti stupisce come la prima, sarebbe ugualmente emozionante se l’avessi visto solo una volta? Quella mano da stringere, sarebbe così importante se non fosse divenuta quella che puoi sempre cercare quando non ce la fai da sola?<br />
<div style="text-align: justify;">
Secondo me le storie d’amore sono fatte di quotidianità, di azioni ripetute, di sapori complessi che hanno bisogno più di un assaggio per essere compresi, di condivisone, di ripetitività che non sia mai monotonia. Quell’amore così diventa parte di te, e puoi emozionarti ogni volta pensando a quei tramonti dalla bellezza struggente che tingono tutto il cielo di rosa, sorridere quando il tuo micio strofina il suo musino contro il tuo naso e ti guarda dicendoti un milione di cose, sentirti coccolata quando tua mamma, anche se non sei più piccola, ti sbuccia ancora la frutta.</div>
<div style="text-align: justify;">
Ho sempre pensato che non si smette mai di amare qualcuno o qualcosa, anche se le storie finiscono o non abbiamo più modo di vivere certe situazioni. Se il sentimento si è rannicchiato dentro di te rimane lì, magari cambia forma, ma non svanisce, e quando meno te lo aspetti torna fuori -anche solo per un momento- per farti sentire la sua presenza con un brivido che ti corre lungo la schiena, e ti ritrovi a sorridere senza capirne bene il motivo. </div>
<div style="text-align: justify;">
Per questo penso che il tempo impiegato ad amare sia il tempo speso nel migliore dei modi e non va mai rimpianto, anche se amare spesso vuol dire lasciarsi addomesticare e <i>si arrischia di piangere un poco se ci si è lasciati addomesticare… </i>direbbe un famoso aviatore caduto nel deserto.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Può esserci amore in tutto quello che facciamo, anche nel preparare la prima insalata che strizza l’occhio alla primavera, col sole che filtra dalle finestre e le mani che si profumano di menta spezzettata. </div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-size: x-small;">Per la ricetta ho preso spunto da <a href="http://www.latartinegourmande.com/2011/11/17/french-american-thanksgivinggluten-free-celeriac-red-cabbage-tabbouleh-recipe/" target="_blank">La tartine gourmande</a></span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
</div>
<div style="text-align: justify;">
<b>Ingredienti per 2-3 persone:</b></div>
<div style="text-align: justify;">
300 gr cavolo cappuccio rosso</div>
<div style="text-align: justify;">
2 coste tenere di sedano</div>
<div style="text-align: justify;">
mezza mela acidula, croccante</div>
<div style="text-align: justify;">
4-5 ravanelli</div>
<div style="text-align: justify;">
una manciata di anacardi tostati</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<b>Per il condimento:</b></div>
<div style="text-align: justify;">
3 cucchiai di olio evo</div>
<div style="text-align: justify;">
succo di mezzo limone grande</div>
<div style="text-align: justify;">
sale</div>
<div style="text-align: justify;">
pepe</div>
<div style="text-align: justify;">
menta fresca tritata</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<b>Procedimento:</b></div>
<div style="text-align: justify;">
Eliminiamo la costa centrale dura al cavolo e mettiamole nel frullatore assieme al sedano. Azioniamo a scatti fino ridurre tutto in pezzetti minuscoli. Mettiamo in una ciotola e aggiungiamovi le fette di mela e i ravnelli tagliati sottilmente. Uniamovi gli anacardi tostati e spezzettati.</div>
<div style="text-align: justify;">
Uniamo gli ingredienti del condimento in una tazzina e versiamoli sull’insalata, mescoliamo, facciamo riposare una decina di minuti e serviamo.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Un abbraccio e a presto.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
Katiusciahttp://www.blogger.com/profile/12149413135380368966noreply@blogger.com14tag:blogger.com,1999:blog-472890234258013008.post-35394572055797275252014-02-28T12:38:00.000+01:002014-03-31T11:53:20.418+02:00Torta al caffè e noci<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
</div>
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhDAbrlMBPe1FJSgPDkUTfh4eGcJmCAPgjGBi1zrCL-pwRmsIizpPpXaSdz-oc1SaQ-wHHOdQdYax7H_xHM0NE7xGeSIdR4gQCulnDLyxeXSwUW8shG56SPzRcsSr_6_i2nhr15wxO_9v__/s1600/Torta-al-caffe%CC%80-e-noci-blog-4.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhDAbrlMBPe1FJSgPDkUTfh4eGcJmCAPgjGBi1zrCL-pwRmsIizpPpXaSdz-oc1SaQ-wHHOdQdYax7H_xHM0NE7xGeSIdR4gQCulnDLyxeXSwUW8shG56SPzRcsSr_6_i2nhr15wxO_9v__/s1600/Torta-al-caffe%CC%80-e-noci-blog-4.jpg" /></a></div>
<br />
<div style="text-align: justify;">
C’è qualcosa di magico nei dolci da colazione. Quelli morbidi, umidi ma non troppo, ideali per essere gustati con un buon caffè o come accompagnamento alla spremuta.</div>
<div style="text-align: justify;">
Non importa se fuori il cielo è grigio o se sai che ti attende una giornata particolarmente impegnativa, una fetta di dolce sul tavolo della cucina è un modo sicuro per farti scappare subito almeno un sorriso. Se poi la torta è anche ricoperta da una generosa quantità di frutta secca suggellata da un velo lucido e zuccherino, puoi essere certo che ci sono le basi per rendere la tua giornata migliore di quello che credevi.</div>
<div style="text-align: justify;">
</div>
<a name='more'></a>L’ispirazione per la ricetta mi è venuta da una foto che avevo visto sul web e di cui ricordavo che gli ingredienti principali fossero il caffè e la frutta secca, sono passati molti mesi da allora, ma per fortuna qualche giorno fa ho deciso di mettermi all’opera e creare la mia versione.<br />
<div style="text-align: justify;">
E’ stata la nostra colazione di queste ultime mattine di febbraio, in cui inizia a fare giorno molto prima, ma è ancora freddo e si ha solo voglia di qualcosa di morbido e buono per accompagnare il caffè bollente. Seduti al tavolo della nostra cucina color meringa facciamo a gara a chi si prende la fetta con più noci sopra, perciò non lesinate sulla loro quantità. E’ una legge universale: più noci = più buona.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<b>Ingredienti per uno stampo da 18 cm:</b></div>
<div style="text-align: justify;">
150 gr farina 00</div>
<div style="text-align: justify;">
15 gr amido di mais</div>
<div style="text-align: justify;">
90 gr caffè della moka, bollente e amaro (circa una moka da tre persone)<br />
70 ml olio di riso</div>
<div style="text-align: justify;">
100 gr zucchero di canna, tipo demerara</div>
<div style="text-align: justify;">
8 gr lievito in polvere</div>
<div style="text-align: justify;">
1 cucchiaino di caffè solubile</div>
<div style="text-align: justify;">
40 gr latte di soia</div>
<div style="text-align: justify;">
mix di noci: noci di Romagna, noci pecan, noci di anacardio, noci dell’Amazzonica, noci di macadamia</div>
<div style="text-align: justify;">
3-4 cucchiai malto di mais</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<b>Procedimento:</b></div>
<div style="text-align: justify;">
In una terrina resistente al calore versiamo lo zucchero, il caffè solubile, il latte di soia e l’olio, mescoliamo. Uniamo il caffè bollente della moka e mischiamo, finché lo zucchero non si è quasi completamente sciolto.</div>
<div style="text-align: justify;">
In un’ampia ciotola setacciamo la farina, l’amido e il lievito. Mescoliamo con una frusta e aggiungiamo il composto di zucchero. Rimestiamo velocemente fino ad ottenere un composto omogeneo.</div>
<div style="text-align: justify;">
Versiamo nello stampo precedentemente unto d’olio e aggiungiamo sulla superficie del composto una decina di noci, cercando di spingerle verso il basso.</div>
<div style="text-align: justify;">
Inforniamo in forno già caldo a 180° per 25-30 minuti circa, finché uno stecchino conficcato nel centro non esce pulito. Facciamo raffreddare completamente.</div>
<div style="text-align: justify;">
Intanto in una padella antiaderente facciamo tostare a fuoco medio-basso il mix di noci, riserviamo.</div>
<div style="text-align: justify;">
Quando il dolce è freddo, mettiamolo sul piatto di portata e cospargiamolo con una generosa quantità del mix di noci. Versiamovi sopra in maniera irregolare 3-4 cucchiai di malto, di modo che tutta la frutta secca ne sia ricoperta.</div>
<div style="text-align: justify;">
Si conserva tranquillamente fuori dal frigo per 3-4 giorni.</div>
<br />
Buon fine settimana a tutt*.<br />
Un abbraccio e a presto.<br />
<br />Katiusciahttp://www.blogger.com/profile/12149413135380368966noreply@blogger.com11tag:blogger.com,1999:blog-472890234258013008.post-19331768304719114222014-02-17T13:46:00.000+01:002014-02-17T13:46:04.014+01:00Tortillas di mais fatte in casa con riso, fagioli e verdure<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
</div>
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg8m53zgBf2hjGqE1I4_kWl79jRO3uqvry627VUSoVnjPEZUBtDiz39dqO-mGpoFLL4SQdpNBWaU9PymVEJEZolmW_M5DOcDMVqXaMgS8R_qySzbGxewhuVY79p6tFMqwya3a0i5UPQvQc8/s1600/Tortillas-blog-ok-6.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg8m53zgBf2hjGqE1I4_kWl79jRO3uqvry627VUSoVnjPEZUBtDiz39dqO-mGpoFLL4SQdpNBWaU9PymVEJEZolmW_M5DOcDMVqXaMgS8R_qySzbGxewhuVY79p6tFMqwya3a0i5UPQvQc8/s1600/Tortillas-blog-ok-6.jpg" /></a></div>
<br />
<div style="text-align: justify;">
Di rado tendo ad esternare su questo blog pensieri tristi o arrabbiati, a volte dietro le mie parole si cela un velo di malinconia, ma penso che sia un sentimento diverso rispetto agli agli altri due, qualcosa che fa talmente parte di me da non poterlo proprio nascondere.</div>
<div style="text-align: justify;">
Ciò non vuol dire che io non sia mai triste o piena di rabbia e rancore, anche se è vero che cerco sempre di mettere queste sensazioni in un angolino della mia anima, aspettando che si plachino da sole e cercando di vedere il buono e il bello che mi è attorno. Penso che questo sia un traguardo che ho raggiunto negli ultimi anni, qualcosa che mi rende particolarmente fiera di me, perché ho capito come la vita sia troppo breve per perdere tempo con le sensazioni che ci abbattono e ci fanno stare male. Preferisco impiegare le mie energie in qualcosa di costruttivo, anche solo per il mio umore, evitando di logorarmi per quello che non posso davvero cambiare. </div>
<div style="text-align: justify;">
</div>
<a name='more'></a>Ho notato però che per molti non è così, ci sono persone -anche molto vicino a noi- che aspettano proprio il momento opportuno per sputarti addosso tutto il loro veleno, la loro ira, tutto il marcio che vedono attorno e di cui sentono di non fare parte. Quelli che con la scusa del dire sempre quello che pensando, nascondendo la loro mancanza di gentilezza sotto a un velo bucato di sincerità, ti bombardano di emozioni buie e parole taglienti, sperando di riuscire a dare un colpo di forbici alla tua autostima; è in queste situazioni che spero vivamente di non essere anche io così, perché non voglio.<br />
<div style="text-align: justify;">
Qual è il lato positivo di vedere sempre e solo il lato peggiore delle cose? Dov’è il guadagno personale nel non riuscire a cogliere quel pochissimo di buono che c’è? A sorridere per qualcosa con leggerezza, senza dovere andare a cogliere ogni volta il male infimo che si cela dietro ad ogni azione? Perché forse non tutti lo sanno, ma la leggerezza non è superficialità. Si può essere dannatamente pesanti e al contempo leggeri, arrivando a capire come poi, in fondo, il giudizio di ognuno di noi sia cosa di poco conto.</div>
<br />
<div style="text-align: center;">
<i>Sono dunque così vertiginosamente vicini il dramma più eccelso e quello più infimo? </i></div>
<div style="text-align: center;">
<i>Vertiginosamnete vicini? La vicinanza può dare vertigine?</i></div>
<div style="text-align: center;">
<i>Sì, può darla. Quando il polo Nord si avvicinerà al polo Sud fin quasi a toccarlo, il globo terrestre scomparirà e l’uomo si troverà in un vuoto che gli farà girare la testa e lo farà cedere alla seduzione di cadere.</i></div>
<div style="text-align: center;">
<i>Se la dannazione e il privilegio sono la stessa identica cosa, se non esiste differenza tra il sublime e l’infimo, se il figlio di Dio può essere giudicato per della merda, l’esistenza umana perde le sue dimensioni e diventa insostenibilmente leggera.</i></div>
<div style="text-align: right;">
M. Kundera</div>
<div style="text-align: center;">
<br /></div>
<div style="text-align: center;">
***</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Alcune precisazioni sulla ricetta: per fare le tortillas di mais è indispensabile un tipo di farina particolare, chiamata <i>masa harina</i>, proveniente dalla macinazione finissima del mais bianco e precedentemente cotta. Io l’ho comprata a Londra, altrimenti si può reperire<a href="http://www.tibiona.it/farina-di-mais-per-tortillas-masa-harina-500g?keyword=masa%20ha" target="_blank"> on line</a>. Oppure, più facilmente, si trovano anche al supermercato delle tortillas totalmente vegetali già pronte. </div>
<div style="text-align: justify;">
Stendere l’impasto non è semplicissimo, perché essendo privo di glutine tende a spezzarsi, infatti la tradizione vuole che per creare le tortillas si usi un’apposita <a href="http://www.bigboxfirenze.com/product.php?id_product=794" target="_blank">pressa</a>. Non disponendone io ho usato il matterello, rendendole ovviamente imprecise lungo i bordi. Il sapore non ne risente, la vista un po’ sì, ma penso si possa soprassedere ;-)</div>
<div style="text-align: justify;">
Per la ricetta e il procedimento io ho seguito fedelmente <a href="http://www.happyolks.com/feel-it-coming/" target="_blank">lei</a>, raddoppiando solo le quantità.</div>
<br />
<div style="text-align: justify;">
Ingredienti per 6 tortillas da 20 cm di diametro:</div>
<div style="text-align: justify;">
340 gr<i> masa harina</i></div>
<div style="text-align: justify;">
540 ml acqua</div>
<div style="text-align: justify;">
1 cucchiaino pieno di sale fino</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Per il ripieno:</div>
<div style="text-align: justify;">
70 gr riso crudo a chicco lungo</div>
<div style="text-align: justify;">
1 cipolla, sbucciata e tritata</div>
<div style="text-align: justify;">
1 spicchio d’aglio, sbucciato e tritato</div>
<div style="text-align: justify;">
1 cucchiaino di chili in polvere</div>
<div style="text-align: justify;">
mezzo cucchiaino di cumino in polvere</div>
<div style="text-align: justify;">
250 gr fagioli red kidney, cotti e scolati</div>
<div style="text-align: justify;">
1 cucchiaino paprika affumicata</div>
<div style="text-align: justify;">
130 gr mais al naturale, sgocciolato</div>
<div style="text-align: justify;">
spinaci freschi crudi, tagliati</div>
<div style="text-align: justify;">
avocado in fette</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Per la salsa allo yogurt:</div>
<div style="text-align: justify;">
120 gr yogurt di soia al naturale</div>
<div style="text-align: justify;">
1-2 cucchiai succo di limone filtrato</div>
<div style="text-align: justify;">
sale</div>
<div style="text-align: justify;">
coriandolo tritato</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Procedimento:</div>
<div style="text-align: justify;">
Sciogliamo il sale nell’acqua, versiamo la farina a fontana in una ciotola e versiamovi lentamente l’acqua, iniziando ad amalgamare con una forchetta. Impastiamo poi con le mani, fino ad ottenere un panetto liscio e morbido. Potrebbe servirci poca acqua in più o in meno, quindi dosiamola lentamente e impastiamo di volta in volta. Copriamo l’impasto con la pellicola trasparente e facciamolo riposare a temperatura ambiente per almeno 30 minuti.</div>
<div style="text-align: justify;">
Intanto laviamo il riso sotto acqua corrente, mettiamolo in un pentolino con il doppio del suo volume di acqua e un pizzico di sale, poniamo su fuoco basso con il coperchio e cuociamo fino a totale assorbimento dell’acqua, poi sgraniamolo con una forchetta.</div>
<div style="text-align: justify;">
Mentre il riso cuoce mettiamo la cipolla in un’ampia padella con 2 cucchiai d’olio, il chili, il cumino e il sale. Facciamo cuocere a fiamma moderata per cinque di minuti, mescolando spesso, aggiungiamo l’aglio e proseguiamo per altri cinque minuti. Versiamovi i fagioli e facciamo insaporire per qualche minuto. Spegniamo, versiamo la paprika affumicata precedentemente sciolta in un cucchiaio d’olio, mescoliamo e riserviamo.</div>
<div style="text-align: justify;">
Riprendiamo l’impasto delle tortillas, dividiamolo in sei panetti uguali e, se non disponiamo dell’apposita pressa, posizioniamone una alla volta tra due fogli di carta forno. Iniziamo a dargli una forma circolare dapprima spingendo con le mani e poi con l’aiuto di un matterello, fino a dargli lo spessore di 4-5 mm. L’impasto è molto delicato, quindi non togliamo la tortilla dal foglio di carta forno su cui poggia, ma rovesciamola direttamente sulla padella calda per cuocerla, sollevando delicatamente la carta che la riveste. </div>
<div style="text-align: justify;">
Ogni tortilla deve cuocere circa 1 minuto per lato, a fiamma media.</div>
<div style="text-align: justify;">
Farciamo ognuna con spinaci, riso, mais, fagioli, avocado e salsa allo yogurt. Arrotoliamo delicatamente e serviamo.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Per la salsa allo yogurt:</div>
<div style="text-align: justify;">
Mescoliamo tutti gli ingredienti, assaggiando per dosare l’acidità e la sapidità. Se dovesse avanzare si conserva in un contenitore ermetico in frigorifero per 2-3 giorni.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Un abbraccio e buona settimana.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
Katiusciahttp://www.blogger.com/profile/12149413135380368966noreply@blogger.com20tag:blogger.com,1999:blog-472890234258013008.post-89535487810329108072014-02-07T13:23:00.000+01:002014-02-07T15:38:19.306+01:00Cioccolata in tazza extra fondente<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjrbUu8smnayxW6aymZLrl6AAOR1K0T2a5IUz6UpT6d4PW1dhwIkyItx_07Z5xNYGtBuXVP72S3O2dY_0bPt3hjX3zCvs9SvoQ-9ZBLoix3aN-_JzQPc1G0ZZvYFzDIe7fris1zUvjHY5ND/s1600/Cioccolata-calda-blog.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjrbUu8smnayxW6aymZLrl6AAOR1K0T2a5IUz6UpT6d4PW1dhwIkyItx_07Z5xNYGtBuXVP72S3O2dY_0bPt3hjX3zCvs9SvoQ-9ZBLoix3aN-_JzQPc1G0ZZvYFzDIe7fris1zUvjHY5ND/s1600/Cioccolata-calda-blog.jpg" /></a></div>
<br />
<div style="text-align: justify;">
Come vi dicevo qualche <a href="http://girovegandoincucina.blogspot.it/2014/02/quinoa-con-cavoletti-broccoli-e-ceci-al.html" target="_blank">post</a> fa, ultimamente la cioccolata calda è la mia migliore amica. Mi piace perché è rapida da preparare, semplice e, nonostante ciò, capace di colmare anche la più dirompente voglia di dolce e, ovviamente, qualsiasi mancanza di affetto.</div>
<div style="text-align: justify;">
In fin dei conti cosa c’è di più rinfrancante che sedersi sul divano con la tazza bollente piena di una densa e profumata bevanda, dove il cioccolato è il protagonista all’ennesima potenza? Già è ottima così, ma se poi ci aggiungi anche una nuvoletta di panna non puoi che sentirti subito meglio. </div>
<div style="text-align: justify;">
</div>
<a name='more'></a>Così metti da parte il malumore, la malinconia, i cattivi pensieri e ti coccoli con quella merenda che amavi fin da bambina, quando già in tenerissima età avevi imparato che la dose giusta per una persona erano due bustine di Ciobar, e non una, perché altrimenti non sapeva di nulla. Sì, perché a me piace quando il gusto di cioccolato ti riempie tutti i sensi e ne riesci a percepire ogni nota aromatica, quindi non deve essere troppo dolce e zuccherosa (ma nemmeno amara, eh!).<br />
<div style="text-align: justify;">
Dopo vari esperimenti -qualcuno doveva pur sacrificarsi, no?- sono arrivata alla mia ricetta definitiva, quella che soddisfa in pieno la mia idea e la mia voglia di cioccolata calda. Fermo restando che la più buona mai assaggiata sia <a href="http://www.kitchenbloodykitchen.com/2013/01/cioccolata-in-tazza-al-latte-di-cocco.html" target="_blank">quella</a> proposta da Alice, questa mi soddisfa quasi ugualmente ed è un po’ più leggera (elemento da non sottovalutare se inizia ad essere la tua merenda quotidiana :D ).</div>
<br />
<div style="text-align: justify;">
<b>Ingredienti per una tazza abbondante:</b></div>
<div style="text-align: justify;">
25 gr cacao amaro in polvere</div>
<div style="text-align: justify;">
10 gr amido di mais</div>
<div style="text-align: justify;">
20-25 gr zucchero di canna chiaro (scegliete a seconda di quanto vi piace la nota amara)</div>
<div style="text-align: justify;">
370 ml latte di soia non dolcificato</div>
<div style="text-align: justify;">
10 gr cioccolato fondente al 70%</div>
<div style="text-align: justify;">
panna montata 100% vegetale per servire</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<b>Procedimento:</b></div>
<div style="text-align: justify;">
Setacciamo il cacao e l’amido ed uniamoli in un pentolino dal fondo spesso assieme allo zucchero, aggiungiamo lentamente a filo il latte di soia mescolando continuamente, di modo che non si formino grumi.</div>
<div style="text-align: justify;">
Poniamo sul fuoco più piccolo con fiamma al minimo e aggiungiamo il cioccolato spezzettato.</div>
<div style="text-align: justify;">
Facciamo cuocere per 15-18 minuti, mescolando ogni tanto e con maggiore frequenza verso la fine, finché la cioccolata non si è addensata.</div>
<div style="text-align: justify;">
Serviamo assieme a panna montata vegetale e qualche scaglia di cioccolato fondente.</div>
<br />
<div style="text-align: justify;">
Buon week end a tutt* e se vi doveste sentire un po’ giù ora sapete cosa dovete prepararvi ;-)</div>
<div style="text-align: justify;">
Un abbraccio e a presto.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
Katiusciahttp://www.blogger.com/profile/12149413135380368966noreply@blogger.com11tag:blogger.com,1999:blog-472890234258013008.post-84873371284199312892014-02-05T10:24:00.000+01:002014-02-05T10:38:42.853+01:00Grazie per Salutiamoci!<div style="text-align: justify;">
Come vi dicevo nell’ultimo post questo è un periodo un po’ svogliato, ma non potevo esimermi dal ringraziarvi tutti per la vostra entusiasta e coinvolta partecipazione alla raccolta di <a href="http://lericettedisalutiamoci.blogspot.it/" target="_blank">Salutiamoci</a> di gennaio, ospitato da me. </div>
Vorrei in particolare modo ringraziare <a href="http://galline2ndlife.blogspot.it/" target="_blank">Lo</a> che durante tutto il mese mi ha seguita con pazienza, nonostante i miei mille dubbi e qualche piccola dimenticanza ogni tanto :D<br />
<div style="text-align: justify;">
E’ stata una bellissima esperienza, che mi ha insegnato molto e mi ha fatto capire quanto ancora posso e possiamo migliorare la nostra alimentazione, a favore di scelte più salutari senza rinunciare al gusto.</div>
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://lericettedisalutiamoci.blogspot.it/" target="_blank"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhLPQGu8h6gTQDKnay1Q7Q3H8LT4jE9tFIQeWPh55ivsLBoinkSy7DaPdBAmHY4WB9HYQ1-PGshH3XVSgs37kEPDUX-Bf92RrAbi8COujdt7nYbfCmzVVpET6boLvXuzs22RNOkaFpq1Ztm/s1600/salutiamoci200.jpg" /></a></div>
<div style="text-align: justify;">
<br />
<a name='more'></a>Sono arrivate ben 66 ricette con gli agrumi, una più interessante dell’altra e ognuna da provare.</div>
<div style="text-align: justify;">
<a href="http://girovegandoincucina.blogspot.it/2014/01/salutiamoci-nel-nuovo-anno-con-gli.html" target="_blank">Qui</a> potete trovare il post con tutte le preparazioni divise per portata per potere creare un intero menù fatto con gli agrumi, mentre ora vi vorrei proporre una mia piccola selezione delle ricette che più mi hanno colpita e che sono assolutamente nella mia “to do list”:</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-size: x-small;">N.B. Tutte le foto di queste preparazioni appartengono ai proprietari del blog a cui rimanda il link della ricetta</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhizMOA1GodD4zPBsIWcsrLKg7vkyPf1cdQyASjoPVREYjIS4BsFBrkSDeNQoda1j1nKCARMLGI72CHHoohXvV7jiHQyUlaPbRS68L0WvralwUxoyoUJ8ok9kDdprhUEBj2Qg9k1jb-Vyn3/s1600/rawioli.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhizMOA1GodD4zPBsIWcsrLKg7vkyPf1cdQyASjoPVREYjIS4BsFBrkSDeNQoda1j1nKCARMLGI72CHHoohXvV7jiHQyUlaPbRS68L0WvralwUxoyoUJ8ok9kDdprhUEBj2Qg9k1jb-Vyn3/s1600/rawioli.jpg" height="300" width="400" /></a></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: center;">
<a href="http://peanutincookingland.blogspot.it/2014/01/ti-piace-vincere-facile.html" target="_blank">Rawioli al limone e pistacchi</a> di Peanut in Cookingland </div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhxPsY8JHu29MQ7DeCqwzhSJnD7ebusmtHNqrAFw7FWvB1CAShZwjbVYs-mpAznSfvbJggtR-ueK9-6-49Q3SfPdRxhLJjmjMq-a1ww2hNWbu7pLYH4K4V8k8Tb5nWFaE4eRJtaWNqtAEKu/s1600/riso.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhxPsY8JHu29MQ7DeCqwzhSJnD7ebusmtHNqrAFw7FWvB1CAShZwjbVYs-mpAznSfvbJggtR-ueK9-6-49Q3SfPdRxhLJjmjMq-a1ww2hNWbu7pLYH4K4V8k8Tb5nWFaE4eRJtaWNqtAEKu/s1600/riso.jpg" height="400" width="266" /></a></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: center;">
<a href="http://passatotralemani.wordpress.com/2014/01/10/riso-con-pesto-al-radicchio-di-verona-salutiamoci-di-gennaio/" target="_blank">Riso con pesto al radicchio di Verona</a> di Passato tra le mani </div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjZ62jYqfZ7D_xbOmgykwu0I3kLeMqbJmpoHOTq-2N8wqC4M1Q5C7krepVnEFswgSaCaOJqAaU_2-0yyFbAA1fwbWaejT4HqtYtCzsQ_CkXlNgXYHR7fDM-wHlqn4e1SjghwrWwx7LCGkrF/s1600/tajine+cedro+e+olive.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjZ62jYqfZ7D_xbOmgykwu0I3kLeMqbJmpoHOTq-2N8wqC4M1Q5C7krepVnEFswgSaCaOJqAaU_2-0yyFbAA1fwbWaejT4HqtYtCzsQ_CkXlNgXYHR7fDM-wHlqn4e1SjghwrWwx7LCGkrF/s1600/tajine+cedro+e+olive.jpg" height="256" width="400" /></a></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: center;">
<a href="http://parolevegetali.blogspot.it/2014/01/tajine-tempeh-cedro-e-olive.html" target="_blank">Tajine di tempeh, cedro e olive </a>di Parole Vegetali </div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjZuLULSY-HRgBN4DO5ZH6qGylfkIZaeu3R8sFGTTZN6xzOeLMWnGMCiEu44uVqXSgsPBxSPMy9GaBp0ad2Mig1KKQviAyz7okJtd-7qGRK3TV_qJLduqButhBDZhyphenhyphene5F6-_AFKKSIjI19T/s1600/nuggets.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjZuLULSY-HRgBN4DO5ZH6qGylfkIZaeu3R8sFGTTZN6xzOeLMWnGMCiEu44uVqXSgsPBxSPMy9GaBp0ad2Mig1KKQviAyz7okJtd-7qGRK3TV_qJLduqButhBDZhyphenhyphene5F6-_AFKKSIjI19T/s1600/nuggets.jpg" height="320" width="320" /></a></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: center;">
<a href="http://www.ricettevegolose.com/main-courses-secondi-piatti/nuggets-di-soia-e-patate-soy-and-potato-nuggets/" target="_blank">Nuggets di soia e patate al profumo di arancia e rosmarino</a> di Ricette Vegolose </div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhW1_0DIRPb9s3y9XiX0QyHXsWdztg1-wsAB-Bt5chn9rlHA5q0owmP7lpKYOdghRz9cMmwAAWa-7NSzdiuwteBjTo45c7CBblLGFlkTPbfhI5B7-HWvidmAPO9o8bkemxzJ_wC9n8EXYv9/s1600/millefoglie3.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhW1_0DIRPb9s3y9XiX0QyHXsWdztg1-wsAB-Bt5chn9rlHA5q0owmP7lpKYOdghRz9cMmwAAWa-7NSzdiuwteBjTo45c7CBblLGFlkTPbfhI5B7-HWvidmAPO9o8bkemxzJ_wC9n8EXYv9/s1600/millefoglie3.jpg" height="400" width="267" /></a></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: center;">
<a href="http://www.paciocchidifrancy.com/2014/01/millefoglie-di-sedano-rapa-e-tupinambur.html#more" target="_blank">Millefoglie di sedano rapa e tupinambur con salsa di senape e arancia</a> di Paciocchi di Francy</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEimrJ2EMtacugrGXza5ux-eX6P-Mcy5jKikDWsvljMwA9IuBJd92AwF6EYpFIBgC40UWY3fcpnqX6-FkOiUUuk_DZfPL1yqsh5HzR456LK2S4__JCgoAMSRJ5dvHYR73DRMEbzltj3QQsJM/s1600/arance+e+barba..jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEimrJ2EMtacugrGXza5ux-eX6P-Mcy5jKikDWsvljMwA9IuBJd92AwF6EYpFIBgC40UWY3fcpnqX6-FkOiUUuk_DZfPL1yqsh5HzR456LK2S4__JCgoAMSRJ5dvHYR73DRMEbzltj3QQsJM/s1600/arance+e+barba..jpg" height="400" width="266" /></a></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: center;">
<a href="http://latanadelriccio.wordpress.com/2014/01/22/insalata-di-arance-e-barbabietole-al-cumino-per-salutiamoci/" target="_blank">Insalata di arance e brababietole al cumino</a> di La tana del riccio</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjtLpOPEdBvuSYMq-vYf1yBA9SY2_wzNwncvIjNyJrdPNolpWdpuBw5Z76VNorwxV3KgJwam_kbVZCKgm3ZbHFGUZeiiD-l8dgBE7cyLLLwumMf2g0F16adPBqVQELJINegJnH7mEw9fh05/s1600/torta.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjtLpOPEdBvuSYMq-vYf1yBA9SY2_wzNwncvIjNyJrdPNolpWdpuBw5Z76VNorwxV3KgJwam_kbVZCKgm3ZbHFGUZeiiD-l8dgBE7cyLLLwumMf2g0F16adPBqVQELJINegJnH7mEw9fh05/s1600/torta.jpg" height="400" width="266" /></a></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: center;">
<a href="http://www.cuocamattarella.it/ricettario/35-ricetta/513-torta-con-cioccolato-dulce-de-leche-di-avena-arancia.html" target="_blank">Torta con cioccolato, dulche de leche di avena e succo d’arancia</a> di La cuoca mattarella </div>
<div style="text-align: center;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjlcCEj_ntokJf0e23-bb8yg2XjoPVXo71EpdSKV0MLgDF5kCucxuj4pH6FWUuzWaoRGb-HtFbWMTfmUeB5YuheM3s55_MqDG2Z2W189nfA0_mKTb6kwc5jNZ5Z8Hvv0SBFh7JvOvgvIA0x/s1600/brownies.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjlcCEj_ntokJf0e23-bb8yg2XjoPVXo71EpdSKV0MLgDF5kCucxuj4pH6FWUuzWaoRGb-HtFbWMTfmUeB5YuheM3s55_MqDG2Z2W189nfA0_mKTb6kwc5jNZ5Z8Hvv0SBFh7JvOvgvIA0x/s1600/brownies.jpg" height="212" width="320" /></a></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: center;">
<a href="http://galline2ndlife.blogspot.it/2014/01/un-giorno-confuso.html" target="_blank">Brownies all’arancia</a> di Galline 2ndlife </div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Non vi è già venuta fame? ;-)</div>
<div style="text-align: justify;">
Ancora grazie mille di cuore a tutti voi per la vostra partecipazione e, mi raccomando, continuate a seguire sempre le iniziative di <a href="http://lericettedisalutiamoci.blogspot.it/" target="_blank">Salutiamoci</a>, questo mese ospitato da <a href="http://peanutincookingland.blogspot.it/2014/02/cuor-di-radicchio.html" target="_blank">Peanut in Cookingland</a> con il radicchio.</div>
<div style="text-align: justify;">
A presto! :-)</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
Katiusciahttp://www.blogger.com/profile/12149413135380368966noreply@blogger.com5tag:blogger.com,1999:blog-472890234258013008.post-30851881994323254272014-02-04T12:58:00.000+01:002014-02-04T12:58:19.256+01:00Quinoa con cavoletti, broccoli e ceci al pimenton<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
</div>
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiYLeBIAJYooP5xa5utLTvO2GJRK3gW6gZsx-OjWth8ry-phIW4Auuh6NfkC2lY6KjlvMP0TN8VyHyzwW06v7ka1RjwAwPlyowKavWy-mmMzr2EkXYqGeRAbDkAlDfh0N9Vcxym_N7Tmy6k/s1600/Quinoa-con-cavoletti-e-broccoli-blog.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiYLeBIAJYooP5xa5utLTvO2GJRK3gW6gZsx-OjWth8ry-phIW4Auuh6NfkC2lY6KjlvMP0TN8VyHyzwW06v7ka1RjwAwPlyowKavWy-mmMzr2EkXYqGeRAbDkAlDfh0N9Vcxym_N7Tmy6k/s1600/Quinoa-con-cavoletti-e-broccoli-blog.jpg" /></a></div>
<br />
<div style="text-align: justify;">
Giornate pesanti queste. Sarà la nebbia che da ormai una settimana non lascia intravedere nulla e rende il cielo soffocante, sarà che il mese di febbraio è da sempre quello che mi piace meno, ma mi sento stretta in una morsa di inedia. Poca voglia di uscire, di cucinare, di fotografare, di vedere persone, di parlare. A volte mi capitano questi periodi, hanno lunghezza variabile, ma mi accompagnano ormai da parecchi anni e ho imparato a riconoscerli. Sono i giorni in cui mi sento vuota, ma pesante. A consolarmi c'è la certezza che, come ogni volta, presto o tardi queste sensazioni svaniranno in un soffio di vento così come sono arrivate... spero solo che sia più prima che poi.</div>
<div style="text-align: justify;">
</div>
<a name='more'></a>Fortunatamente avevo questa ricetta in archivio cucinata qualche settimana fa, quando il mio umore era decisamente migliore, così come il tempo. E’ un piatto completo, sano, gustoso, colorato e veloce da preparare. Insomma, proprio quello che mi ci vorrebbe ora, ma la mente è subdola e capziosa e così, invece di pasti nutrienti, ho solo voglia di cioccolata in tazza e panna, connubio che nelle ultime quarantotto ore ho consumato più volte.<br />
<div style="text-align: justify;">
Voi però non seguitemi in questa discesa dai cattivi risvolti e preparatevi questo piatto di quinoa, ne sarete appagati e contenti (e senza sensi di colpa!), ve lo assicuro. :-)</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<b>Ingredienti per 2 persone (potete andare a vostra discrezione):</b></div>
<div style="text-align: justify;">
150 gr quinoa</div>
<div style="text-align: justify;">
200 gr ceci cotti e scolati</div>
<div style="text-align: justify;">
300-400 gr cavoletti di Bruxelles, lavati e sfogliati delle foglie più esterne</div>
<div style="text-align: justify;">
300-400 gr broccoli, puliti e tagliati a cimette</div>
<div style="text-align: justify;">
una manciata di pinoli tostati</div>
<div style="text-align: justify;">
1 spicchio d’aglio intero</div>
<div style="text-align: justify;">
1 cucchiaino pieno di Pimenton de la Vera (paprika affumicata)</div>
<div style="text-align: justify;">
olio evo, sale</div>
<div style="text-align: justify;">
succo e scorza di limone</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<b>Procedimento:</b></div>
<div style="text-align: justify;">
In un colino laviamo sotto acqua corrente la quinoa, scaldiamo un cucchiaio di olio in una pentola e tostiamola leggermente, aggiungiamo poi il doppio del suo volume d’acqua, saliamo, copriamo col coperchio e facciamo cuocere a fiamma bassa finché l’acqua non è stata tutta assorbita e i chicchi si sono aperti (circa 15-20 minuti). Sgraniamola con una forchetta.</div>
<div style="text-align: justify;">
Intanto portiamo a bollore un’ampia pentola piena d’acqua salata e quando è arrivata a temperatura versiamovi i cavoletti interi e cuociamoli per 3-4 minuti (devono rimanere al dente). Scoliamoli in acqua gelata e mettiamo a cuocere nella stessa pentola le cimette di broccolo per lo stesso tempo. Scoliamo anche queste in acqua gelata. </div>
<div style="text-align: justify;">
Scaldiamo 2 cucchiai d’olio assieme all’aglio e versiamovi i broccoli e i cavolini scolati e, questi ultimi, tagliati a metà. Facciamo saltare a fiamma vivace per 5 minuti poi togliamoli dal fuoco, eliminiamo l'aglio e riserviamo.</div>
<div style="text-align: justify;">
Nella stessa padella aggiungiamo 1 cucchiaio di olio e quando è caldo versiamovi i ceci, facciamo saltare a fiamma viva per qualche minuto. Intanto in una tazzina sciogliamo il Pimenton in un cucchiaio d’olio e quando i ceci sono ben rosolati spegniamo il fuoco e versiamolo sopra. Mescoliamo.</div>
<div style="text-align: justify;">
Aggiungiamo la quinoa sgranata, le verdure saltate in padella, i pinoli tostati e poca buccia di limone tagliata finemente. Mescoliamo bene e serviamo tiepido assieme ad una fettina di limone, di modo che ognuno decida quanto succo aggiungere.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Un abbraccio e a presto.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
Katiusciahttp://www.blogger.com/profile/12149413135380368966noreply@blogger.com15tag:blogger.com,1999:blog-472890234258013008.post-52698662932769053592014-01-28T12:58:00.002+01:002014-01-28T13:39:18.729+01:00Polenta con cavolo cappuccio al vino rosso<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgBlyCjjrLpOMkQCtUWAqepi97Dt0dpkVcpwcFxVKEo4LF9cAvKuWA3SH9Gbkoz2NmaCs7DHvSvA5KCyKAueE_x0QTUGknIotUVNCJyJHnbhwo_SKV3tfUA5r_-7kqa-MfH62x9xGU0Vtrv/s1600/Polenta-con-cavolo-cappuccio-blog-2.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgBlyCjjrLpOMkQCtUWAqepi97Dt0dpkVcpwcFxVKEo4LF9cAvKuWA3SH9Gbkoz2NmaCs7DHvSvA5KCyKAueE_x0QTUGknIotUVNCJyJHnbhwo_SKV3tfUA5r_-7kqa-MfH62x9xGU0Vtrv/s1600/Polenta-con-cavolo-cappuccio-blog-2.jpg" /></a></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Se guardo fuori dalla finestra gli alberi sono già imbiancati e quel panorama che ormai mi è così familiare comincia ad assumere i contorni di un posto diverso, lontano, simile a quei paesaggi in cui si ambientano le fiabe. Fiocchi grandi cadono da ormai parecchie ore, l’aria fuori è di un freddo pungente, ma non posso fare a meno di aprire ogni tanto il portone per ascoltare quel rumore… è il rumore silenzioso che fa la neve quando scende continuamente e si posa sopra ad ogni cosa, ovattando tutto quello che c’è attorno e dando nuova veste a quello che siamo soliti guardare.</div>
<div style="text-align: justify;">
</div>
<a name='more'></a>Il camino scoppietta allegramente, tenendomi compagnia in questa mattinata di fine gennaio in cui, finalmente, l’inverno ha deciso di fare pienamente capolino nelle nostre vite, mettendo da parte le passate giornate soleggiate e terse.<br />
<div style="text-align: justify;">
Oggi tutto è grigio e bianco e in quest’atmosfera, che mi evoca subito immagini di montagne ben più alte della minuscola collina in cui vivo, l’unica cosa che ho voglia di fare è preparare la polenta, arricchendola con quello che di buono ho in casa e impreziosendola con una salsa letta da poco su di una rivista.</div>
<div style="text-align: justify;">
La mangio lentamente davanti alla finestra, lasciandomi cullare dai movimenti così delicati come solo quelli dei fiocchi di neve sanno essere.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-size: x-small;">Per la salsa al vino come accompagnamento della polenta ho preso spunto dal Sale&Pepe Veg di febbraio 2014</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<b>Ingredienti per 2 persone:</b></div>
<div style="text-align: justify;">
150 gr farina per polenta istantanea</div>
<div style="text-align: justify;">
un quarto di cavolo cappuccio rosso, tagliato finemente a listarelle</div>
<div style="text-align: justify;">
un porro piccolo, tagliato finemente a rondelle</div>
<div style="text-align: justify;">
una decina di aghi di rosmarino tritati</div>
<div style="text-align: justify;">
125 ml vino rosso fermo (di buona qualità)</div>
<div style="text-align: justify;">
un cucchiaino raso di zucchero</div>
<div style="text-align: justify;">
mezzo cucchiaino di buccia grattugiata di limone</div>
<div style="text-align: justify;">
un cucchiaino raso di amido di mais sciolto in 3 cucchiai di acqua</div>
<div style="text-align: justify;">
sale, pepe, olio evo</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<b>Procedimento:</b></div>
<div style="text-align: justify;">
Mettiamo il porro in un’ampia padella con 3 cucchiai di olio e un pizzico di sale, facciamolo cuocere a fuoco moderato finché non è morbido e aggiungiamovi il cavolo cappuccio. Saliamo, mescoliamo, chiudiamo col coperchio e cuociamo a fiamma bassa per circa 15 minuti, o comunque finché non è tenerissimo. Spegniamo e riserviamo.</div>
<div style="text-align: justify;">
Intanto prepariamo la salsa al vino: mettiamo il vino in un pentolino sopra il fuoco a fiamma vivace e facciamo cuocere per 3-4 minuti dall’ebollizione, di modo che l’alcol evapori totalmente. A questo punto aggiungiamo l’amido perfettamente sciolto e mescoliamo con una frusta, cosicché non si formino grumi. Uniamo lo zucchero, la scorza di limone, un pizzico di sale, una macinatina di pepe e un cucchiaio di olio, continuiamo a cuocere per 2-3 minuti finché non si forma una salsa densa. Riserviamo.</div>
<div style="text-align: justify;">
Prepariamo la polenta seguendo le indicazioni della nostra confezione, aggiungendo all’acqua il rosmarino tritato, e quando è pronta serviamola bollente assieme al cavolo cappuccio e la salsa al vino caldi. Se vogliamo, cospargiamo con un po’ di mandorle tritate e una spolverata di pepe.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Un abbraccio e a presto</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
Katiusciahttp://www.blogger.com/profile/12149413135380368966noreply@blogger.com15tag:blogger.com,1999:blog-472890234258013008.post-64113250020625595752014-01-24T13:13:00.001+01:002014-01-25T10:06:20.800+01:00Brownies al doppio cioccolato e nocciole<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
</div>
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhWZ6JdOrYdDYT2nQzbJw2kEuNPir8TH6EUWsYj-pxtE8Xdgjn7NmOLMViCWiK9J6UGfrVRTMONvTlL1wM8TlMIazpPwqcjs45woeETWzzRlCazpv3cjg_HVEoEYjlHZ3oYuYc9eMxsoiaK/s1600/Brownies-con-nocciole-blog-3.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhWZ6JdOrYdDYT2nQzbJw2kEuNPir8TH6EUWsYj-pxtE8Xdgjn7NmOLMViCWiK9J6UGfrVRTMONvTlL1wM8TlMIazpPwqcjs45woeETWzzRlCazpv3cjg_HVEoEYjlHZ3oYuYc9eMxsoiaK/s1600/Brownies-con-nocciole-blog-3.jpg" /></a></div>
<br />
<div style="text-align: justify;">
Nella mia immane golosità ho una passione sfrenata per i dolci di origine americana. Ipercalorici, burrosissimi, con decine di uova per porzione e smodatamente dolci, lo so, eppure adoro leggerne le ricette, prendere spunti, adattarli alla mia cucina.</div>
<div style="text-align: justify;">
</div>
<a name='more'></a>Li amo perché sono semplici, veloci e riescono ad appagarti tanto quanto una complicatissima torta di alta pasticceria e sicuramente, almeno per me, più di un colorato e insapore <i>macaron</i> (mangiati una volta tanti anni fa nella pasticceria più <i>in</i> della mia città… bellissimi, ma che delusione di gusto!).<br />
<div style="text-align: justify;">
Ecco, i dolci americani secondo me mantengono ogni loro promessa.</div>
<div style="text-align: justify;">
Vedi un tortino marrone scuro e sai benissimo che ad aspettarti ci sarà un tripudio di cioccolato, noti le nocciole e hai certezza che ne sentirai pienamente il sapore ad ogni morso, riconosci quella crosticina luminosa in superficie e già ti pregusti il sapore ricco e gustoso dello zucchero che si deposita sulle labbra, guardi l’umidità interna e sei convinta che stai per cedere ad un peccato di puro piacere.</div>
<div style="text-align: justify;">
Ovviamente anche questi brownies non deludono le loro aspettative. ;-)</div>
<div style="text-align: justify;">
Si preparano in 10 minuti e vi regaleranno tanti piccoli momenti di felicità, se poi li servite col caffè il piacere sarà doppio.</div>
<div style="text-align: justify;">
Io ne avevo fatta già una versione <a href="http://girovegandoincucina.blogspot.it/2013/01/chocolate-brownies.html" target="_blank">qui</a>, questi risultano maggiormente umidi, dal sapore più intenso e, non da ultimo, hanno tante nocciole. :-)</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<b>Ingredienti per una teglia 25x18 cm:</b></div>
<div style="text-align: justify;">
90 ml olio riso</div>
<div style="text-align: justify;">
1 cucchiaio rum scuro</div>
<div style="text-align: justify;">
140 gr zucchero di canna chiaro</div>
<div style="text-align: justify;">
200 gr yogurt di soia al naturale </div>
<div style="text-align: justify;">
110 ml latte di soia (o più, a necessità)</div>
<div style="text-align: justify;">
110 gr farina 00</div>
<div style="text-align: justify;">
60 gr cacao amaro</div>
<div style="text-align: justify;">
1 cucchiaino raso di lievito in polvere</div>
<div style="text-align: justify;">
100 gr nocciole tostate spezzettate</div>
<div style="text-align: justify;">
100 gr gocce di cioccolato fondente</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<b>Procedimento:</b></div>
<div style="text-align: justify;">
In una ciotola capiente uniamo l’olio, il rum, lo zucchero, lo yogurt e il latte. Mescoliamo finché non otteniamo un composto omogeneo.</div>
<div style="text-align: justify;">
In un’altra ciotola setacciamo la farina, il lievito e il cacao e incorporiamolo agli ingredienti liquidi, mescolando velocemente con una frusta. Dobbiamo ottenere un composto denso, ma non compatto: la porzione presa con un cucchiaio deve colare via lentamente. Se notiamo che è troppo solido aggiungiamo 20-30 ml di latte di soia.</div>
<div style="text-align: justify;">
A questo punto uniamo le nocciole e le gocce di cioccolato, amalgamiamo e versiamo il composto in una teglia coperta di carta forno. Inforniamo in forno preriscaldato a 180° per 20-25 minuti*.</div>
<div style="text-align: justify;">
Sforniamo, lasciamo raffreddare e porzioniamo a quadrati di circa 3 cm.</div>
<div style="text-align: justify;">
Se vogliamo spolveriamo di zucchero a velo.<br />
<br />
*Anche in questi brownies la prova stecchino non è affidabile, perché l’interno deve rimanere umido. Sono pronti quando si è formata la crosticina lucida in superficie, da freddi poi si rassoderanno maggiormente. </div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Un abbraccio e a presto</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
Katiusciahttp://www.blogger.com/profile/12149413135380368966noreply@blogger.com26tag:blogger.com,1999:blog-472890234258013008.post-63169013710692537972014-01-17T12:37:00.000+01:002014-01-17T12:37:54.571+01:00Burger di lupini<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
</div>
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgYICI5cFBX__xeXPBmIe89fw16QNEvNlA5op84NMD3lsl0WCEv2r2KcERU79EypUnkNG6SHBHbnYeSIczUrUupjYBGX1Rx0i_I3qUA6K9jf59WQ1XQ8XytrXFZzzeUEmBFwvDQM-DU2Z4G/s1600/Burger-di-lupini-blog2.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgYICI5cFBX__xeXPBmIe89fw16QNEvNlA5op84NMD3lsl0WCEv2r2KcERU79EypUnkNG6SHBHbnYeSIczUrUupjYBGX1Rx0i_I3qUA6K9jf59WQ1XQ8XytrXFZzzeUEmBFwvDQM-DU2Z4G/s1600/Burger-di-lupini-blog2.jpg" /></a></div>
<br />
<div style="text-align: justify;">
Ve l’ho mai detto che sono una fan sfegatata di panini & co.? Davvero, probabilmente la nobile arte del panino è stata la prima esperienza culinaria a cui mi sono approcciata. Ricordo ancora quando in piena età adolescenziale trovavo nei piatti pronti surgelati motivo di grande gioia, eppure, nonostante ciò, so altrettanto bene che dopo l’uscita del sabato tornavo a casa di notte, con la mia migliore amica di allora, e ci allietavamo sempre con due super panini fatti al momento. Non cose da "taglia il pane e metti due ingredienti a caso trovati nel frigorifero", ma si tiravano proprio fuori padelle e taglieri per cucinare qualcosa sul momento ed imbottire il nostro spuntino. Poi si andava a dormire alle 4 del mattino felici e satolle (roba che se lo faccio oggi mi devono poi tirare fuori dal letto con la gru).</div>
<div style="text-align: justify;">
</div>
<a name='more'></a>Insomma, penso proprio sia un amore viscerale che negli anni non è diminuito minimamente, anzi.<br />
<div style="text-align: justify;">
Col passaggio a vegan la voglia di sperimentare è aumentata notevolmente ed è per questo che preparo spesso e volentieri veggie burger sempre diversi, perché così è sempre un piatto nuovo. Di base adoro che sia speziato ma non troppo e che abbia la giusta consistenza per ottenere un esterno croccante e un interno morbido, ma con l'impasto frullato grossolanamente e non ridotto in purea. Mi piace anche cambiare gli ingredienti per accompagnarlo, in questo caso ho scelto una versione molto mediterranea, ricca di verdure e con pochissimo ketchup.</div>
<div style="text-align: justify;">
Insomma, largo spazio alla fantasia e mangiamoci un bel panino con le mani, gustando a pieno ogni morso e raccogliendo tutte le briciole :-) . <a href="http://girovegandoincucina.blogspot.it/2013/08/veggie-burger-di-ceci-riso-e-peperone.html" target="_blank">Qui</a> potete trovare un’altra versione di burger, fatta con i ceci, oggi invece ve la propongo di lupini. </div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<b>Ingredienti per 6 burger:</b></div>
<div style="text-align: justify;">
400 gr lupini in salamoia (peso da scolati), sbucciati</div>
<div style="text-align: justify;">
50 gr soia disidratata in fiocchi + 250 ml acqua</div>
<div style="text-align: justify;">
1 cucchiaio salsa di soia</div>
<div style="text-align: justify;">
1 cucchiaino paprika affumicata (Pimenton de la Vera)</div>
<div style="text-align: justify;">
1 cipolla bionda media, tritata</div>
<div style="text-align: justify;">
1 carota media, tritata</div>
<div style="text-align: justify;">
4 pomodori secchi sottolio sgocciolati</div>
<div style="text-align: justify;">
1 cucchiaio concentrato di pomodoro</div>
<div style="text-align: justify;">
1 cucchiaio salsa barbecue vegan</div>
<div style="text-align: justify;">
2 cucchiai semi di girasole</div>
<div style="text-align: justify;">
1 cucchiaino paprika piccante</div>
<div style="text-align: justify;">
2 cucchiai lievito alimentare in scaglie</div>
<div style="text-align: justify;">
mezzo cucchiaino da caffè di pepe</div>
<div style="text-align: justify;">
2 cucchiai amido di mais + 2 cucchiai acqua</div>
<div style="text-align: justify;">
circa 10 cucchiai pangrattato</div>
<div style="text-align: justify;">
sale, olio evo</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<b>Per servire:</b></div>
<div style="text-align: justify;">
panini da burger 100% vegetali</div>
<div style="text-align: justify;">
maionese 100% vegetale</div>
<div style="text-align: justify;">
ketchup</div>
<div style="text-align: justify;">
pomodori secchi sottolio sgocciolati</div>
<div style="text-align: justify;">
insalata</div>
<div style="text-align: justify;">
rucola</div>
<div style="text-align: justify;">
<a href="http://girovegandoincucina.blogspot.it/2014/01/spread-di-barbabietola-e-yogurt.html" target="_blank">spread di barbabietola e yogurt</a></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<b>Procedimento:</b></div>
<div style="text-align: justify;">
Mettiamo la soia in fiocchi in un pentolino con i 250 ml di acqua, la salsa di soia e la paprika affumicata. Mettiamo sul fuoco piccolo al minimo di fiamma e facciamo bollire lentamente finché tutta l’acqua è stata assorbita. Riserviamo.</div>
<div style="text-align: justify;">
Intanto mettiamo la carota e la cipolla tritate in una padella con un pizzico di sale e un cucchiaio di olio, facciamo cuocere a fiamma moderata, mescolando di tanto in tanto, finché le verdure non sono tenere. Facciamole raffreddare.</div>
<div style="text-align: justify;">
Mettiamo i lupini, la soia e le verdure ormai fredde nel mixer assieme ai pomodori secchi, il concentrato, la salsa barbecue, i semi di girasole, la paprika piccante, il lievito alimentare e il pepe. Frulliamo a scatti più volte di seguito, dobbiamo ottenere un composto con dei pezzetti piccoli ma visibili degli ingredienti, e non un paté. Quando abbiamo la giusta consistenza versiamo il tutto in un’ampia ciotola e versiamovi sopra l’amido sciolto nell’acqua (sarà colloso) e amalgamiamo.</div>
<div style="text-align: justify;">
Aggiungiamo pangrattato un po’ alla volta, mescolando con le mani, finché non otteniamo un panetto omogeneo. Copriamolo con pellicola e facciamolo rassodare in frigo per almeno 40 minuti (ma potete anche farlo il giorno prima di preparare i burger).</div>
<div style="text-align: justify;">
Passato il tempo richiesto riprendiamo l’impasto, dividiamolo in 6 parti uguali e diamo loro la forma di burger alti circa 1,5 cm.</div>
<div style="text-align: justify;">
Scaldiamo un filo d’olio in una padella e cuociamoli un po’ alla volta, per circa 4-5 minuti per lato a fiamma medio-bassa.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Per servirli io ho tagliato a metà il pane, l’ho tostato e spennellato di maionese sulla parte inferiore e spread di barbabietola su quello superiore. Ho poi messo della lattuga croccante, 2 pomodori secchi ben sgocciolati, il burger di lupini caldo, pochissimo ketchup, la rucola e ho chiuso il panino.</div>
<div style="text-align: justify;">
A me così è piaciuto un sacco, ma è ottimo anche servito da solo con qualche verdura di contorno.</div>
<div style="text-align: justify;">
Se non usate subito tutti i burger potete congelarli uno sopra l’altro, mettendo tra di loro un pezzetto di carta forno, e usarli quando vi fa più comodo. Potete cuocerli direttamente da congelati, aumentando solamente il tempo in padella.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Un abbraccio e a presto.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
P.S. Un grazie al mio modello personale per essere stato mezz’ora a posare col panino in mano, senza poterlo assaggiare. A buon rendere! :-)</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
Katiusciahttp://www.blogger.com/profile/12149413135380368966noreply@blogger.com33