E così è successo.
Un'azienda mi ha contattata per un tirocinio. Ovviamente, dato che siamo in Italia, non retribuito se non di un minuscolo rimborso spese (100 euro al mese per 8 ore al giorno dal lunedì al venerdì...).
Che non mi vengano mai più a dire che noi giovani siamo troppo choosy, perché sono pronta a tirare loro zuppe in faccia, e pure parecchi insulti.
Così sono pronta per questa nuova esperienza, sperando che mi porti qualcosa di buono e un minimo di soddisfazione personale perché ammetto che, ad un anno dalla laurea, la mia misera autostima è ormai ben oltre la suola delle scarpe.
Ovviamente il tempo a mia disposizione si ridurrà notevolmente e non so tra lavoro, casa e animali cosa ne potrà mai venire fuori, ma spero comunque di riuscire a trovare un po' di spazio per mandare avanti questo piccolo blog, senza accantonarlo totalmente come ho fatto questa estate.
Per oggi vi lascio con questa zuppa di cipolle che mi ha veramente colpita per la sua estrema delicatezza, cosa che non mi sarei mai aspettata da un piatto a base di questi odiati-amati bulbi.
La ricetta viene dal solito libro "Zuppe per tutti i giorni", io ho fatto solo qualche lieve modifica.
Ingredienti per 3-4 persone:
4 grosse cipolle dorate tagliate a cubetti
100 gr mandorle pelate
750 ml brodo di verdure
4-5 cucchiai olio evo
1/4 cucchiaino semi senape nera
1/4 cucchiaino peperoncino tritato
2 cucchiaini malto di riso
2 cucchiai aceto balsamico
100 ml latte di soia al naturale
sale marino integrale
timo
Procedimento:
In un'ampia padella scaldiamo a fuoco basso l'olio assieme ai semi di senape, finché non sprigionano il profumo. Uniamo le cipolle a cubetti e il peperoncino e cuciniamo con il coperchio a fuoco basso per 25-30 minuti, mescolando di tanto in tanto.
Intanto in un robot da cucina frulliamo le mandorle assieme a 100 ml di brodo fino a ridurle in crema, riserviamo.
Passato il tempo, togliamo il coperchio dalla padella ed alziamo la fiamma. Quando le cipolle diventano scure aggiungiamo il malto e mescoliamo finché il composto non inizia ad attaccarsi sul fondo, a questo punto aggiungiamo l'aceto e cuociamo qualche minuto fino a fare caramellare le cipolle.
Aggiungiamo la crema di mandorle e il restante brodo, cuociamo a fuoco basso per 15 minuti.
Aggiungiamo il latte di soia, frulliamo, aggiustiamo di sale e serviamo con del timo fresco o essiccato e qualche goccia di olio evo.
Essendo febbraio il mese delle cipolle, con questa ricetta partecipo alla raccolta di Salutiamoci, l'ormai famosissima raccolta mensile di ricette sane e di stagione, il cui scopo è quello di provare ogni giorno a cucinare piatti buoni e che ci fanno bene, e che adesso viene ospitato da La cuoca pasticciona.
100 gr mandorle pelate
750 ml brodo di verdure
4-5 cucchiai olio evo
1/4 cucchiaino semi senape nera
1/4 cucchiaino peperoncino tritato
2 cucchiaini malto di riso
2 cucchiai aceto balsamico
100 ml latte di soia al naturale
sale marino integrale
timo
Procedimento:
In un'ampia padella scaldiamo a fuoco basso l'olio assieme ai semi di senape, finché non sprigionano il profumo. Uniamo le cipolle a cubetti e il peperoncino e cuciniamo con il coperchio a fuoco basso per 25-30 minuti, mescolando di tanto in tanto.
Intanto in un robot da cucina frulliamo le mandorle assieme a 100 ml di brodo fino a ridurle in crema, riserviamo.
Passato il tempo, togliamo il coperchio dalla padella ed alziamo la fiamma. Quando le cipolle diventano scure aggiungiamo il malto e mescoliamo finché il composto non inizia ad attaccarsi sul fondo, a questo punto aggiungiamo l'aceto e cuociamo qualche minuto fino a fare caramellare le cipolle.
Aggiungiamo la crema di mandorle e il restante brodo, cuociamo a fuoco basso per 15 minuti.
Aggiungiamo il latte di soia, frulliamo, aggiustiamo di sale e serviamo con del timo fresco o essiccato e qualche goccia di olio evo.
Essendo febbraio il mese delle cipolle, con questa ricetta partecipo alla raccolta di Salutiamoci, l'ormai famosissima raccolta mensile di ricette sane e di stagione, il cui scopo è quello di provare ogni giorno a cucinare piatti buoni e che ci fanno bene, e che adesso viene ospitato da La cuoca pasticciona.
Un abbraccio e a presto.
In bocca al lupo Katy... <3
RispondiEliminaVedrai che i tuoi sacrifici verranno ricompensati!
RispondiEliminaAnche se mal e poco retribuito tiene duro, è comunque un'esperienza da fare..... sono certa che ti aprirà un bellissimo futuro....
RispondiEliminaMi piace questa versione della zuppa, la prossima che preparo voglio provarla!!!!
Mi sa che quest'estate riusciamo a vederci :-)
In bocca al lupo, ti auguro di avere tante soddisfazioni da questo tirocinio!
RispondiEliminaPer quanto riguarda la zuppa anch'io l'avevo provata, ma questa tua versione mi sembra ancora più buona e saporita!
Maledetti... Che sfruttamento... Ma in un periodo così tremendo mi sembra giusto anzi giustissimo che tu abbia accettato!!!! Spero abbia i suoi risvolti positivi!
RispondiEliminaLa zuppa sembra preparata appositamente per me, cipolle tutta la vita, ma anch'io apporterò piccole modifiche per renderla affine affine a me!
Grazie ^_^
Massì hai fatto bene, ..vedila dal lato zen.. A volte bisogna aspettare, aspettare, aspettare.
RispondiEliminaChe zuppa curiosa, sicuramente da provare!
Notte cara,
Sissa
Vai Katy, vai che spacchi tutto!!!
RispondiEliminanon andare dopo aver mangiato la zuppa di cipolle però che se no l'alito... ;)
In bocca al lupo, vedrai che sarà un successo ;)
p.s.: la zuppa mi ispira moltissimo mi sa che è bella saporita!
caspita...100€ per 40 ore a settimana, sono niente, mi raccomando se ti trattano pure male mollali subitissimo!!! Gli stages sono schiavitù, meglio la disoccupazione, davvero! Per darti il buonumore posto anche a te questo video bellissimo http://www.youtube.com/watch?feature=player_embedded&v=61GU6qALknc#!
RispondiEliminaE complimenti per la zuppa!
In bocca alla lupa, e non trascurare le tue passioni♥
Grazie a tutte ragazze!
RispondiEliminaChe vi devo dire...mi sono veramente stancata di stare a casa, almeno imparo qualcosa che, spero, mi potrà servire in un futuro.
Sono comunque un po' tris e, lo ammetto...
E va be' :-)
Bacioni
@capra grazie, bellissimo! Fa davvero tanto riflettere..
RispondiEliminapurtroppo é cosi che si comincia! tieni duro e sii fiduciosa che le soddisfazioni arriveranno!!!!
RispondiEliminammmmm, bona la zuppetta!
Ciao Cara... Dopo tanto torno a commentare anche io, perchè hai toccato un argomento che mi sta parecchio a cuore!
RispondiEliminaSono più o meno nella tua stessa situazione: stage di architettura ad un'ora abbondante di mezzi da casa mia, 9 ore di media giornaliere (se ci sono consegne, si rischia di stare in studio anche fino alle 23 e la cosà non è rara!), sfruttamento e responsabilità piene ma paga quasi inesistente: 200 euro mensili per quanto? 2,4,6,8 mesi? Io ancora non lo so!
Non so nemmeno se dirti di tener duro perchè attualmente mi sento una schiava e, con tutta franchezza, di vivere così proprio non mi va!
Però ovviamente dipende dal luogo in cui ti trovi, secondo me sarai fortunata!! ^^
<3
La zuppa è deliziosa e aiuta a tirarsi su. per il lavoro se di lavoro si può parlare: Datti un tempo limite per capire se può esserti utile, va bene farsi esperienza, ma deve servirti se no ... ciao! Buona giornata
RispondiEliminaKaty, ti capisco benissimo per il discorso del lavoro; siamo sfruttati, umiliati e pure insultati, nonostante la nostra perparazione, il nostro impegno e la nostra disponibilità a condizioni anche vergognose. Che dire, manteniamo una piccola speranza da queste elezioni, e vediamo se c'è qualcuno che farà seriamente qualcosa anche per i giovani, e non solo per le banche!
RispondiEliminaAdoro le tue zuppe, e vorrei tanto provare anche questa, ho solo il timore che la cipolla mi si "pianti" sullo stomaco... :(
ti abbraccio forte, e tieni duro!!
E' davvero un periodo da schifo e gli stages sono sfruttamento puro. Anche io ne ho fatti ora nemmeno so quanti, sentendomi ogni volta un'idiota... Ma fai bene a farlo, magari ti apre altre porte. Tengo le dita incrociate per te, ti mando un abbraccio!
RispondiEliminaCiao Katy, ti porto la mia esperienza che spero ti sia di buon auspicio. Dopo diversi tirocini in cui non solo non venivo pagata ma ci rimettevo tra benzina, parcheggi, pasti... ho trovato un posto in cui, dopo altri 6 mesi di tirocinio, mi hanno assunto e ora ho un contratto a tempo indeterminato!!
RispondiEliminaCi vuole un pò di pazienza ma non perdere la speranza.
In bocca al lupo...però continua a cucinare per noi:-)
la zuppa entra a diritto tr ale mie preferite, non ce n'è.....
RispondiEliminaSulla fannulloneria di certe gente invece mi spiace ma non faccio di tutta l'erba il solito fascio e anzi dirò una cosa che credo piacerà poco., ovvero:
sì, c'è chi come te si sbatte e si adatta e cerca di aprirsi strade e porte, e sono TANTI i giovani così, veramente tanti.
Ma non si può negare che c'è anche chi di lavorare non ne ha manco per le palle fintanto che i genitori sono minimamente disposti a mungere (foraggiare, mantenere, ecc.). E quest'ultima categoria non conta poca gente, c'è sempre stata dalla notte dei tempi, niente di nuovo e niente di cui scandalizzarsi se qualcuno appella tali persone per ciò che sono (certo, l'errore semmai è dire che TUTTI sono così, ovvio). Quando ero giovane io si dividevano in due branche:
1-figli di papà (ed esistono ancora, e non sono pochi, e non hanno veramente voglia di fare nulla)
2-finti reazionari/rivoluzionari/frequentatoridicentrisocialiesimili, che stavano beatamente parcheggiati o in università a spese dei genitori che glielo permettevano perchè "poverino mio figlio studia" oppure in giro a bighellonare perchè non trovavano il lavoro dei lori sogni, approfittandosi di genitori troppo buoni o troppo creduloni o troppo sfiniti e che comunque si sacrificavano per loro e continuavano a mantenere questo status (e anche questi esistono ancora, come no).
Non sono TUTTI, ma ci sono, e non si deve negare perchè è una delle piaghe della nostra società, il fancazzismo mascherato da impossibilità.
Ripeto, a scanso di equivoci, che sono TANTISSIME le persone che invece hanno un sacco di voglia di fare, che si rimboccano le maniche, che fanno, che veramente hanno grandi difficoltà.
Ma non trovo giusto negare che un altro aspetto esista.
Grazie ragazze! Logico, vedrò l'utilità di questo tirocinio altrimenti andrò a fare la stagione, che qui tra poco inizia :-)
RispondiElimina@bibi certo, quelli che non hanno voglia di fare nulla e che occupano i banchi universitari per anni e anni ci sono sempre stati e sempre ci saranno.
Però tra gli amici che ho e i compagni di università che ho avuto, ne riesco a contare veramente pochissimi. Sarà anche che io abito in riviera e qui da me i ragazzi fin da quando hanno 15-16 anni iniziano a lavorare d'estate per potere avere qualche soldo in tasca, e di figli di papà veramente pochi...
Trovo però altrettanto innegabile che le condizioni lavorative, soprattutto dei giovani, siano esasperanti. Non credo sia giusto che per entrare nel mondo del lavoro ci si debba assoggettare a uno sfruttamento vero e proprio (perché è vero, scelgo io di andare lì per 160 ore al mese a 100 euro, non mi obbliga nessuno, ma rimane il fatto che sia una condizione impietosa).
Sono d'accordissimo alla gavetta, ma trovo ci sia una bella differenza tra l'essere poco pagati e il non esserlo per nulla, o quasi.
Le piaghe della nostra società sono tante, ma penso che quella dei giovani poco volenterosi non sia il vero problema.
E' troppo comodo parlare dall'alto di una cattedra o di un ministero, prendendo stipendi che un giovane fa fatica ad accumulare in un anno, e dire che il mercato del lavoro deve essere "inclusivo e dinamico", che non bisogna essere schizzinosi.
E intanto però tua figlia insegna all'Università come professore associato.
Insomma, penso solo che sia una visione troppo comoda; mentre chi comodo non lo è per nulla sono proprio i suddetti giovani che, o se ne vanno dall'Italia, o si adattano a questo mercato del lavoro disumano.
In fondo sarà anche una "monotonia il posto fisso per tutta la vita", ma senza non ti danno neanche il mutuo e quindi fai fatica ad emanciparti e a non essere il "mammone" che vive ancora con i genitori.
Bisognerebbe realmente investire nei giovani, ma dire loro di accontentarsi di un lavoro al call center, non mi sembra il modo migliore.
Bisognerebbe avere possibilità concrete di crescita professionale e allora sì che starebbe a noi giovani riuscire a coglierle.
Io sinceramente, oggi come oggi, in Italia, non le vedo.
Speriamo che la situazione migliori, sia da una parte, che dall'altra ;-)
RispondiEliminaMany thanks for this great recipe. We managed to get it but it felt superb: -)
I have a web log through food meals average Joe if you happen to engaged. I have a blog with cake recipes myself if you are interested. You can find it at http://recipes-for-food.com/
sei un mito. hai accettato e secondo me hai fatto bene. Imparerai cose nuove e spero che qualcosa cambi e che ti propongano, dopo questo tirocinio, qualcosa di gratificante che ti ripaghi delle ore regalate in questi mesi.
RispondiEliminaLa foto è bella bella e la zuppa sembra buona buona: la segno e la faccio appena posso.
Aspetto aggiornamenti sulla nuova occupazione! un abbraccio forte!
prima di tutto grazie per questa calda e confortante zuppa e poi un grande in bocca al lupo per questa nuova esperienza di vita...perchè sia un salto verso l'alto!
RispondiEliminaP.s. Se hai tempo e voglia ora raccogliamo i ceci con salutiamoci :)